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Addio a Paolo Gioli sperimentatore dell’immagine di massa

By CRAMUM

Ci ha lasciati poco prima di compiere ottant’anni Paolo Gioli, artista eclettico che ha fatto della sperimentazione sull’immagine di massa la sua cifra stilistica. E’ noto a livello internazionale per aver impiegato per decenni tutti gli strumenti della comunicazione di massa (dalle polaroid al cinema) per riflettere sulla complessità del vivere contemporaneo. Le sue opere fanno parte di note collezioni dei musei italiani e internazionali tra cui la Gam di Roma e il Moma di New York.

Nato a Rovigo, si avvicinò all’arte delle avanguardie della Laguna prima di trasferirsi a New York nel 1967. Qui incontra Paolo Vampa, che diventa ben presto produttore del suo lavoro. Del 1969 è la sua prima opera, Commutazioni con mutazione, film muto in 16 millimetri in bianco e nero. Dopo esser tornato in Italia ha vissuto tra Rovigo, Roma e Milano dove si era trasferito a metà degli anni ’70.

I mosaici di corpo di Francesca Piovesan in mostra a Roma

By CRAMUM

Aperto fino all’8 di marzo al Gaggenau DesignElementi di Roma, S-COMPOSIZIONI la mostra personale di Francesca Piovesan, artista note per la sua capacità di fondere la fotografia off-camera con la body art e la scultura, e selezionata per rappresentare l’Italia alla Bornholm’s Biennials for contemporary glass and ceramics, biennale del vetro in corso in Danimarca.

La mostra “S-Composizioni”, curata da Sabino Maria Frassà, mette in mostra l’evoluzione artistica di Francesca Piovesan, dalle iconiche sculture in vetro all’inedito ciclo di opere  “Aniconico”, opere su carta composte da affascinanti mosaici, i cui tasselli sono impronte fotografiche della pelle dell’artista. Queste ultime opere nascono dalla riproposizione di una tecnica elaborata anni fa dall’artista e consistente nello sviluppo fotografico di impronte lasciate dal corpo umano su nastro adesivo. Lo scotch, sul quale sono intrappolati i sali e i grassi presenti sull’epidermide, viene processato come se fosse una pellicola fotografica e dalla reazione con i sali (nitrati) d’argento scaturisce una sorta di “impressione fotografica” del corpo. Con queste nuove opere l’artista introduce però un forte elemento di discontinuità nella sua poetica: la scomposizione della figura umana.Come spiega il curatore, “Francesca Piovesan impiega il corpo come strumento e non come fine della propria indagine artistica volta invece a cogliere l’essenza della realtà. Le opere di Francesca Piovesan vanno sempre di più oltre la fotografia e la rappresentazione-culto del corpo umano, che viene scomposto e reso quasi irriconoscibile nelle ultime opere “aniconiche”. Quello che vediamo – la perfezione geometrica del mosaico – non è un corpo, né la sua rappresentazione, ma è l’essenza stessa di ciò che siamo: materia in trasformazione che tende verso e all’infinito. Visitando questa mostra sorge quindi spontaneo interrogarsi su quale sia la nostra vera forma e se resista ancora una qualche relazione tra forma e contenuto”.

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
L’ingresso è consentito solo ad ospiti muniti di Green Pass con validità in corso.
E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it – infocramum@gmail.com
T. +39 06 39743229, +39 371 1733120

Art Agenda, 14 – 21 febbraio, FIAT LUX, personale di Fulvio Morella all’Istituto dei Ciechi di Milano

By CRAMUM, Eventi

All’Istituto dei Ciechi di Milano dal 14 al 21 febbraio, Giornata nazionale del braille, Cramum presenta la mostra FIAT LUX di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassà. L’artista da anni lavora al progetto Blind Wood in cui unisce il legno tornito con il metallo e il braille, quest’ultimo impiegato non solo quale forma di scrittura ma anche per la sua inedita valenza estetica. Il risultato sono quadri scultura che vanno “visti” con mani e occhi e che indagano il significato dell’essere liberi oltre e al di là dei limiti. L’allestimento si sviluppa intorno a questa impostazione olistica e multisensoriale: le opere, che devono anche essere toccate, sono quindi affisse a un’altezza inferiore al fine di facilitarne la fruizione tattile, oltre che visiva.
Tutte le opere in mostra devono essere toccate per essere comprese. A prima vista i quadri scultura di Fulvio Morella possono sembrare astratti, ma in realtà non lo sono: essi interpretano in modo geometrico forme tratte dalla quotidianità (il volo degli uccelli, una goccia d’acqua o una pastiglia). Il senso di tali immagini è rivelato attraverso scritte braille che decorano tutte le opere.


FIAT LUX
Mostra di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassàpresso l’Istituto dei Ciechi di Milano, Via Vivaio, 7, 20122 Milano MI
Aperta da lunedì 14 a lunedì 21 febbraio
ore 15:00 – 19:00 (ultimo ingresso 18:30)

Visite aperte al pubblico nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, ossia controllo del Super Green Pass da parte del personale incaricato e mascherina FFP2 per tutti i visitatori

Addio alla fotografa Françoise Nuñez

By CRAMUM

Il 23 dicembre ci ha lasciati la nota fotografa franco-spagnola Françoise Nuñez.

Nata a Tolosa nel 1957, Nuñez proveniva da una famiglia spagnola. Ha iniziato la sua carriera come fotografa nel 1975 dopo aver imparato a stampare in bianco e nero nello studio di Jean Dieuzaide, che la presentò al suo futuro marito Bernard Plossu. Proprio quest’ultimo la ritrasse in numerosi famosi ritratti, tra cui anche l’immagine da noi scelta come copertina. Dalla loro unione sono nati anche due figli, Joaquim e Manuela. Per il suo lavoro, viaggiò regolarmente in India, Etiopia, Sud America e Giappone. Collaborò molto con la Galerie Camera Obscura a Parigi. Numerose anche le immagini scattate in Italia, tra cui le più famose sono quelle che ritraggono l’isola di Alicudi.

FIAT LUX – QUANDO L’ARTE … SI GUSTA

By CRAMUM
Multiplo d’artista Fiat Lux
opera di Fulvio Morella per CRAMUM

in collaborazione con il maître chocolatier Guido Castagna
Come si fa per averlo? Sarà possibile richiederlo con donazioni superiori a 50 euro all’Associazione Cramum.
Il ricavato sarà impiegato per la nuova edizione del Premio Cramum per giovani artisti in Italia.
Per maggiori informazioni scrivi a infocramum@gmail.com

L’arte è dare.
Lo sa bene Fulvio Morella che per celebrare i suoi primi 50 anni donerà interamente il ricavato della vendita del suo multiplo FIAT LUX al sostegno dei giovani artisti del Premio Cramum 2022Il multiplo FIAT LUX è realizzato dal noto maître chocolatier Guido Castagna su progetto dell’artista in 50 pezzi numerati e alcune PdA (prove di artista rinominate da Morella “Prove di Amicizia”). Quest’opera è unica nel suo genere dal momento che l’artista ha impiegato il cioccolato per realizzarla: FIAT LUX altro non è che un lingotto di cioccolato fondente arricchito dalla scritta in braille in cioccolato bianco. La scritta riportata è Fiat Lux (Sia fatta la luce). Tale locuzione è spesso collegata a Louis Braille che con la sua rivoluzionaria invenzione 200 anni fa permise alle persone cieche o ipovedenti di scrivere ed essere una componente attiva della società. Allo stesso modo l’artista auspica che l’arte diventi sempre di più strumento di una maggiore e reale inclusione e collaborazione tra le persone.

Come spiega il Direttore Artistico di Cramum Sabino Maria Frassà “La storia dell’arte più recente ha visto il cibo diventare sempre più protagonista: dall’Uovo scultura di Piero Manzoni del 1960 all’autoritratto di Dieter Roth del 1968. Fulvio Morella con FIAT LUX va oltre e trasforma un’esperienza multisensoriale in arte: l’opera d’arte verrà vista, toccata e gustata. Alla fine rimarrà soltanto l’involucro. L’artista porta così avanti in modo esemplare la sua rivoluzionaria concezione di un’arte inclusiva e olistica al di là di mere e troppo diffuse logiche commerciali, recuperando il piacere di gustare e vivere l’arte a tutto tondo“.

L’opera FIAT LUX sarà presentata il 13 dicembre in occasione della celebrazione di Santa Lucia, protettrice degli occhi e dei ciechi, presso il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano. Lo stesso spazio ospiterà anche fino al 25 febbraio la mostra PARS CONSTRUENS dedicata ai quadri scultura in legno, metallo e braille di Fulvio Morella.
 

 
Immagini ©Marco Rosa Marin, Courtesy Fulvio Morella, Guido Castagna, CramuM

L’arte è di tutti. A Milano i quadri-scultura di Fulvio Morella sono un’esperienza artistica a 360 gradi.

By CRAMUM

A Milano ha aperto i battenti l’innovativa mostra “Pars Construens” curata da Sabino Maria Frassà e dedicata ai quadri-scultura di Fulvio Morella. Fino al 25 febbraio sarà possibile vedere al Gaggenau DesignElementi Hub queste opere che riflettono sul significato di progresso e futuro attraverso il legno tornito unito al metallo, all’architettura, all’archeologia e alla scrittura in braille a 200 anni dalla sua ideazione. “L’arte può e deve essere di tutti, perché ognuno di noi è semplicemente unico e diverso nel modo in cui vive il mondo che ci circonda”. Con queste parole l’artista introduce la mostra che è la prima tappa del progetto artistico “Blind Wood” in cui la scrittura in braille da un lato diventa elemento decorativo, dall’altro è la chiave per comprendere e interpretare le forme delle opere solo a prima vista astratte. In realtà tutti i quadri scultura in mostra rileggono in ottica contemporanea noti monumenti, luoghi storici e simboli di un’antichità ancora viva ai giorni d’oggi: dagli Anfiteatri di Milano, Catania e Lucca, al Pantheon, all’Arena di Verona alle rosse cupole di Palermo. Il braille diventa così il ponte che unisce il passato al futuro, facendo comprendere come i limiti siano i punti di partenza per crescere. “Il progresso è assimilazione” ripete l’artista e le sue opere sono un raccontano multisensoriale, olistico e inclusivo su come l’umanità evolva in modo corale, assimilando e rielaborando il proprio passato, senza mai negarlo né cancellarlo del tutto.

L’origine del titolo della mostra Pars construens è da ricercarsi nella nota locuzione latina impiegata per la prima volta da Bacone nel XVI secolo per indicare un’attitudine costruttiva e propositiva nell’affrontare ogni aspetto dell’esistenza.  Come spiega il curatore Frassà “Morella impiega la storia dell’architettura e del braille per mostrarci l’attualità della riflessione del filosofo inglese Bacone, per cui nell’uomo coesistono una “pars destruens”, che critica e demolisce, e una “pars construens” in grado di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ovvero di elaborare il passato e ciò che ci circonda per farne qualcosa di nuovo. Le nostre città sono del resto frutto di una stratificazione architettonica, di un’operazione secolare di assimilazione integrativa, che i più ignorano: dalle piante delle città di origine romana, alle chiese costruite sui templi pagani, alle chiese costruite su altre chiese precedenti, agli edifici costruiti con il materiale degli edifici preesistenti. Fulvio Morella realizza così opere che celebrano i luoghi-simbolo: il ciclo degli anfiteatri (Verona, Milano, Lucca e Catania) ma anche i luoghi di culto rivissuti nei secoli (dal Pantheon alla chiesa di San Giovanni degli Eremiti a Palermo)”.

L’importanza “dell’altro” e di “ciò che ci circonda” è il fulcro della mostra di Morella. L’artista introduce questo concetto nel suo lavoro in modo esplicito attraverso il braille, che per la prima volta compare nelle sue opere a fianco del legno tornito e delle superfici metalliche che hanno caratterizzato le opere precedenti. Solo attraverso la lettura delle “decorazioni in braille”, stampate in 3D su tutte le opere, si potrà comprendere cosa rappresentino realmente. Queste opere multisensoriali potranno essere così pienamente comprese solo attraverso la condivisione dei linguaggi (visivo, tattile e braille) e, come ripete sempre l’artista, “aiutandosi gli uni con gli altri. Perché le mie opere premiano la diversità, anche fisica. Il futuro, del resto, non è mai autoreferenziale e non nasce da un ripiegarsi su noi stessi, quanto dal dialogo con ciò che è diverso nel tempo e nello spazio”.

Art Agenda, 11 ottobre – 25 febbraio, Pars Construens, personale di Fulvio Morella al Gaggenau DesignElementi di Milano

By CRAMUM, Eventi

Al via lunedì 11 ottobre 2021 a Milano “Pars Construens”, personale di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassà presso il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano.

“Pars Construens” è la prima parte dell’inedito progetto artistico “Blind Wood” con cui Fulvio Morella ha ripensato la scrittura in braille, di cui ricorre nel 2021 il bicentenario dall’ideazione. Il risultato sono “quadri-scultura” di legno tornito e metallo in cui la scrittura in braille viene impiegata da un lato come elemento decorativo, dall’altro come chiave per comprendere e interpretare forme solo a prima vista astratte, ma che rileggono in ottica contemporanea noti monumenti, luoghi storici e simboli di un’antichità ancora viva ai giorni d’oggi: dall’Anfiteatro di Milano, all’Arena di Verona alle rosse cupole di Palermo.
Fulvio Morella offre così un’originale riflessione sul concetto di progresso e su come l’umanità evolva in modo corale, assimilando e rielaborando il proprio passato, senza mai negarlo né cancellarlo del tutto.

Dall’11 ottobre 2021 al 25 febbraio 2022 (chiusura dal 23 dicembre al 9 gennaio)
lunedì-venerdì ore 10.00 – 18.30
Gaggenau DesignElementi Hub
Corso Magenta 2 (cortile interno), Milano

Visite aperte al pubblico nel rispetto delle norme sanitarie vigenti e solo su appuntamento previo contatto email o telefonico:
E-mail: gaggenau@designelementi.it
T. +39 02 29015250 (interno 4)
Per informazioni sulla mostra: infocramum@gmail.com
Crediti fotografici: ©Francesca Piovesan, Courtesy l’artista, Cramum e Gaggenau

Fabio Sandri e la sua opera che racchiude tre mesi di vita

By CRAMUM

Giovedì 23 settembre si è chiusa la mostra “IO | N” di Fabio Sandri al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano. Cramum e Gaggenau, promotori della mostra, hanno deciso di condividere sui social l’opera fotografica “NOI – Incarnato” che racchiude “fisicamente” tre mesi di vita nello showroom. Come spiega l’artista “l’opera è tecnicamente l’inversione digitale in positivo dell’impronta analogica catturata sulla carta fotosensibile. Il risultato è una stratificazione delle immagini e dello spazio di 3 mesi e mezzo di vita: ovvero in essa chiunque sia stato nello spazio ha lasciato più o meno consapevolmente un segno”. L’opera perciò è il frutto-racconto stesso della mostra.

Il curatore della mostra Sabino Maria Frassà aggiunge che: “Fabio Sandri trasforma la fotografia da rappresentazione di un istante a racconto dello scorrere del tempo. Il risultato di questa lunghissima esposizione è un’opera in cui è impossibile riconoscersi, una sorta di selfie negato. Chiunque abbia vissuto lo Spazio ha lasciato un’impronta ed è stato fissato dalla luce sulla carta. L’immagine finale risulta così essere un’immagine corale e sintetica in cui nessuno si riconosce ma in cui ci siamo tutti … Noi. Fabio Sandri ci fa così riflettere ancora una volta su chi siamo realmente … immortali granelli di sabbia”.

Cramum e Gaggenau confermano con questa opera il proprio impegno a favore della ricerca artistica volta a mostrare la “extraordinarietà” del Mondo in cui viviamo e che spesso ignoriamo.

Aperto fino al 13 aprile il Bando del 9° premio CRAMUM per giovani artisti in Italia

By CRAMUM

SCARICA IL BANDO DELLA 9° EDIZIONE DEL PREMIO CRAMUM

 

Cramum annuncia l’apertura del bando della nona edizione del suo premio, che si terrà a Milano dal 10 al 17 settembre 2022. Il direttore del Premio, Sabino Maria Frassà, ha presentato questa edizione ricordando che: “In questi ultimi anni ci è sembrato venir meno il terreno su cui camminavamo, le certezze e i punti di riferimento. L’arte non può che riflettere su questo tema e perciò la nuova edizione del Premio Cramum sarà dedicata alla rilettura critica del romanzo di Albert Camus: “La Caduta”. Cosa significa cadere? E se riuscissimo a cadere in alto?”.
Il bando si chiuderà il 13 aprile e darà la possibilità a 10 giovani artisti finalisti (under 40) di partecipare al premio e di essere in mostra al fianco di 10 artisti famosi e fuori concorso. Quest’anno i 10 artisti invitati fuori concorso sono: Letizia Cariello, Stefano Cescon (vincitore premio Cramum precedente edizione), Park Eun Sun (Corea), Franco Fontana, Franco Guerzoni, Peggy Kliafa (Grecia), H.H. Lim (Cina), Franco Mazzucchelli, Fulvio Morella e Luca Pignatelli.
Il vincitore/trice vince un percorso di pubblicazioni e mostre che si conclude con la possibilità di realizzare una mostra site-specific allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, storico main partner del Premio

La nona edizione del premio Cramum è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Istituto Confucio Università degli Studi di Milano e al supporto dell’artista Fulvio Morella che donerà il ricavato di tutti i 50 multipli FIAT LUX (in cioccolato e braille realizzati insieme al maître chocolatier Guido Castagna) a Cramum. Per maggiori informazioni sul multiplo scrivere a infocramum@gmail.com.La giuria che valuterà gli artisti finalisti è composta oltre che dagli artisti fuori concorso da noti giornalisti, collezionisti, galleristi ed esperti del settore: Marzia Apice, Valentina Ardia, Elsa Barbieri, Loredana Barillaro, Giorgia Basili, Giulia Biafore, Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Valeria Cerabolini, Jacqueline Ceresoli, Carolina Conforti, Stefano Contini, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Chiara Ferella Falda, Raffaella Ferrari, Antonio Frassà, Maria Fratelli, Rosella Ghezzi, Pier Luigi Gibelli, Luca Gibello, Luca Gracis, Riccarda Grasselli Contini, Alice Ioffrida, Maddalena Labricciosa, Angela Madesani, Achille Mauri, Marco Miglio, Fabio Muggia, Annapaola Negri-Clementi, Antonella Palladino, Arianna Panarella, Rischa Paterlini, Ilenia e Bruno Paneghini, Federico Pazzagli, Fulvia Ramogida, Iolanda Ratti, Francois-Laurent Renet, Giulia Ronchi, Elisabetta Roncati, Alessandro Scarano, Massimiliano Tonelli, Francesca Tribò, Patrizia Varone, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti, Emanuela Zanon.
Cramum ringrazia tutti i giurati per la loro generosità e dedizione ricordando che nessuno di loro riceve alcun compenso e che alcuni seguono con dedizione e professionalità il premio sin dall’inizio.Immagini:
– Cover della 9° edizione del Premio Cramum realizzata a partire dall’opera “Panem et Circenses di Fulvio Morella”
– Fiat Lux, multiplo in cioccolato e braille di Fulvio Morella

I 700 anni dalla morte di Dante e il Covid nell’opera BATEA di Fulvio Morella

By CRAMUM, Cultura

Il 14 settembre ricorrono i 700 anni della scomparsa del sommo Poeta Dante Alighieri. Cramum celebra questa ricorrenza raccontando in anteprima l’opera inedita “Batea” di Fulvio Morella, a breve in mostra al Gaggenau DesignElementi di Milano. Strano a dirsi, ma il lockdown e la Divina Commedia di Dante hanno infatti ispirato il noto artista-designer nella realizzazione di un’opera in legno e alluminio, di cui è disponibile solo un’immagine in anteprima.
Batea è lo strumento (piatto) impiegato lungo i corsi d’acqua dai ricercatori d’oro. Le particolari scanalature di questo strumento permettono di separare le pagliuzze d’oro dalla pirite, nota anche come “finto oro”.
L’artista durante l’ultimo lockdown, riflettendo sul tema per lui centrale della libertà, ha accostato i rimandi – di forma e contenuto – di questo strumento alla rappresentazione dei gironi infernali danteschi. In particolar modo l’attenzione dell’artista è ricaduta sulla nota pergamena del Botticelli “Voragine infernale” (1481-1495) oggi conservata alla Biblioteca Apostolica Vaticana.

Batea, opera di Fulvio Morella ispirata all’inferno dantesco

Da questa intuizione nasce la nuova opera di Morella “Batea” che attualizza la Divina Commedia ai tempi del Covid19. L’artista riflette che: “la pandemia e l’allontanamento forzato dagli altri e dalle nostre abitudini ci hanno mostrato chiaramente come in fondo siamo tutti persi in gironi infernali alla ricerca e rincorsa di ciò che non abbiamo. La conseguenza è che spesso non riusciamo a distinguere ciò che vale – l’oro – da ciò che solamente luccica – la pirite”.
Ma ecco che Morella ci offre, come sempre nella sua arte, anche una via d’uscita, una speranza, completando l’opera con la scritta “E quindi uscimmo a riveder le stelle”