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Il marmo Arabescato Orobico dalla Basilica di San Pietro alla Decima edizione del Premio Cramum

By CRAMUM

Tradizione, eccellenza e futuro. Cramum e l’Associazione Marmisti della Regione Lombardia hanno selezionato l’esclusiva pietra Marmo Arabescato Orobico per realizzare il cubo simbolo della decima edizione del Premio Cramum.

Il bando rivolto ad artisti under 40 è ancora aperto: chiude il 30 giugno

Milano, 2 maggio 2023
Mancano ancora due mesi alla chiusura del bando del Decimo Premio Cramum per l’arte in Italia (bando aperto fino al 30 giugno). Come ogni anno il cubo simbolo stesso del Premio sarà realizzato con pietra d’eccellenza del territorio lombardo. Dopo attenta analisi Cramum e l’Associazione Marmisti della Regione Lombardia hanno selezionato il Marmo Arabescato Orobico. Il cubo, donato da Cave Gamba, verrà conferito al vincitore/trice del Premio nella fase finale che si svolgerà a gennaio 2024 presso la Collezione Bruno e Ilenia Paneghini all’interno della Reti SpA.

Come spiega il Direttore del Premio Sabino Maria Frassà: “Anche se il Premio Cramum gioca sempre più un ruolo a livello nazionale nella promozione e sostegno dei giovani artisti, ci teniamo a conservare salde le nostre radici. Siamo perciò onorati che la prossima edizione veda protagonista il Marmo Arabescato Orobico, una pietra lombarda importante protagonista tra l’altro anche di un capolavoro di arte e architettura unico nel suo genere come la Basilica di San Pietro a Roma. Proprio lo storico impiego di pregio in ambiti artistici oltre che architettonici ci ha portato a selezionare questa pietra per celebrare il traguardo dei Dieci Anni del nostro Premio.”

Il Marmo Arabescato Orobico è una roccia sedimentaria calcarea formatasi circa 225 milioni di anni fa. Le colorazioni dei blocchi spaziano dal Grigio al Grigio-Rosa, dal Rosato al Rosso. Viene spesso utilizzato in ambienti di pregio, soprattutto in spazi ampi che permettano di esaltare al massimo gli splendidi disegni geometrici a macchia aperta. Il pregio e la duttilità di impiego erano noti fin dall’antichità e per tanto fu impiegata anche nella pavimentazione della Basilica di San Pietro a Roma intorno al capolavoro della Pietà di Michelangelo. Molto amato anche nella contemporaneità è stato impiegato di recente anche all’interno della Fiera di Bergamo.

 

A Pallazzo Lombardia il Salon Bite&Go. In mostra anche gli artisti Cramum: Morella, Pezzi e Piovesan.

By CRAMUM
ARTbite di Nicoletta Rusconi ha portato a Palazzo Lombardia il Salon Bite&Go. Grazie alla collaborazione con Cramum tra i 100 artisti in mostra fino al 20 aprile anche Fulvio Morella, Paola Pezzi e Francesca Piovesan.

Piovesan Aniconico 2021 Primo piano 05112021

ARTbite è una vetrina online e Bite&Go si muove: è questo un modo sinergico per crescere insieme. In un’epoca trans-pandemica Bite&Go si definisce in un modo trasversale, raggiungendo di volta in volta destinazioni sempre diverse. Corriamo, con la mente, indietro di 160 anni. Il primo Salon des Refusés sconvolse la pittura francese, trasformando in modo irreversibile lo sguardo, la mano e il pennello del pittore. Fu quello l’anno – per qualcuno il più probabile in cui far cominciare la pittura moderna – della svolta radicale negli equilibri. In un certo senso da sempre il sistema dell’arte, fa fronte all’avanzata sulla scacchiera mondiale di nuovi soggetti, nuove dinamiche e nuovi mercati.

Nello scenario di uno stabilizzato circuito galleria-collezionista-casa d’aste-museo, che si ammira e si rispetta, ARTbite pone in essere una nuova svolta, cercando una più ampia connessione con la realtà e mirando all’innovazione senza scandagliare il passato. Salon Bite&Go apre le porte a nuove letture raggiungendo il pubblico, interessandolo e incuriosendolo, al di là del valore di ogni singola opera, con un approccio fresco che etichettare non si può. Identificarlo, per riconoscerlo, implica accettare che esso è il riflesso delle passioni e degli interessi di chi l’ha fondato. Lontano dalla prospettiva di un’attività per pochi privilegiati e dal sentimento di una dimensione solitaria, Salon è pensato per unire in nome dell’arte libera da qualunque tipo di dogma. Nella consapevolezza garantita, che ogni artista in mostra è selezionato da un board competente in materia di storia dell’arte.
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Salon Bite&Go
Palazzo Lombardia, Spazio NP
Piazza Città di Lombardia – Via Restelli, Milano
Aperture: dal 13 al 17 aprile, ore 11-18
Aperture serali: dal 18 al 20 aprile, ore 18-21
www.artbite.it
#artbiteproject | #art_biteandgo | @artbite_project
Informazioni: info@artbite.it

Art Agenda, BLOCCO, Francesca Piovesan da CAVEA MARINI

By CRAMUM, Eventi

CAVEA Marini, il nuovo spazio per l’arte, l’architettura e il design della Marini Marmi, apre il 17 aprile a Milano con Francesca Piovesan, vincitrice del Premio Cramum nel 2015. Le sue inedite opere “ECO” – tra pietra e fotografia – sono protagoniste dell’installazione artistica ideata e curata da Sabino Maria Frassà.

Francesca Piovesan, Serie Eco, 2023. Opere realizzate con il supporto della Marini Marmi e in Ceppo di Gré®

La Marini Marmi porta nel cuore di Milano a due passi dal Duomo, le sue iconiche pietre – Ceppo di Gré® e Nuvolato di Gré – della storica cava di famiglia fondata nel 1897 alle pendici del Monte Clemo sulla sponda nord-occidentale del lago d’Iseo in provincia di Bergamo. Lo spazio, disegnato dall’architetto Giorgio Rava, si trova in via Alberico Albricci, 1, vicino a piazza Missori e a pochi passi dal Duomo, nel cuore pulsante della città.
L’installazione artistica è incentrata sulle inedite opere d’arte – tra fotografia e pietra – di Francesca Piovesan e sarà arricchita, in occasione della Design Week 2023, dalla presentazione della “pralina di design” “Blocco” del celebre maître chocolatier Guido Castagna.

Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà “BLOCCO indaga a tutto tondo e in modo multisensoriale e multidisciplinare il rapporto tra contenitore e contenuto, tra pelle e vita, tra montagna e pietra. L’idea è nata dall’analogia tra le pietre della Marini Marmi e l’epidermide umana impiegata nel lavoro di Francesca Piovesan. Il Ceppo di Grè è una pietra naturale di colore grigio-azzurro, formatasi 600.000 anni fa, che si trova nella parte più esterna della montagna. All’interno, nel cuore della terra, si trova il pregiato Nuvolato di Gré, antichissima pietra “madre” compatta formatasi 200 milioni di anni fa. Allo stesso modo Francesca Piovesan intende la pelle come contenitore e contenuto, come ciò che ci separa e unisce con l’altro da sé. L’installazione Blocco dà così forma alla tensione in continuo divenire verso sempre nuovi equilibri tra esteriorità e interiorità, fulcro stesso del nostro vivere”.

Giulio Marini, Amministratore Delegato della Marini Marmi spiega così il progetto: “La Lombardia è stato il primo mercato della nostra cava. Milano racconta ed è raccontata dal Ceppo di Gré®. Apriamo questo spazio a Milano con l’idea di creare cultura con e attraverso la pietra: da una collezione di opere d’arte realizzate ad hoc, al cibo, all’architettura. Oggi più che mai è importante creare contenuti di qualità e noi vogliamo fare la nostra parte in dialogo con la città”.

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BLOCCO

FRANCESCA PIOVESAN

a cura di Sabino Maria Frassà

CAVEA MARINI

Via Alberico Albricci, 1, (Piazza Missori)

Dal 17 aprile al 31 luglio

DesignWeek -> aperto tutti i giorni 13:00 – 20:00

Poi solo su appuntamento cavea@marini.com | infocramum@gmail.com

Art Agenda, NO, NO? NO. NO! HH LIM al Gaggenau di Milano

By CRAMUM, Eventi

Cramum e Gaggenau riportano a Milano dopo 7 anni HH LIM con la mostra “NO, NO? NO. NO!” a cura di Sabino Maria Frassà. La mostra apre al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano il 17 aprile in occasione della DesignWeek e rimarrà aperta al pubblico fino al 13 ottobre.

HH LIM, tra i più famosi artisti cinesi viventi, torna a Milano con una mostra-manifesto che indaga la solitudine dell’essere contemporaneo e la difficoltà di comunicare: “la comunicazione” spiega l’artista è la forma più spietata di consumismo. Ogni istante nel mondo vengono pronunciate, scritte e cantate miliardi di parole. Ma cosa rimane? Cosa ci diciamo veramente? Nulla

Come ricorda il curatore della mostra Frassà “HH LIM propone un «digiuno della parola»: Aa un mondo “urlato”, H.H. Lim risponde con un silenzio che riempie lo spazio. Non esiste così una lettura corretta della “parola di H.H. Lim”. Illegibile e quasi solo segno senza contenuto, essa diventa corpo universale, forma del pensiero collettivo – somma di tutti noi – a cui tendere.”

NO, NO? NO. NO!

personale di H.H. Lim a cura di Sabino Maria Frassà

Dal 17 aprile al 13 ottobre 2023

Visite su appuntamento infocramum at gmail.com

lunedì-venerdì ore 10:00 – 18:30

Gaggenau DesignElementi Hub

Corso Magenta 2 (cortile interno), Milano

Photo credits: ©Francesca Piovesan – Courtesy H.H. Lim, Gaggenau e Cramum

 

Exhibition view NO. NO? NO. NO! Gaggenau DesignElementi Hub, 2023

Art Agenda – ROMANITAS, Fulvio Morella al Gaggenau di Roma

By CRAMUM, Eventi

Dopo l’Istituto dei Ciechi Museo Braille di Milano “l’arte tra le dita” di Fulvio Morella arriva al Gaggenau DesignElementi di Roma con la mostra Romanitas in occasione della XVI Giornata del braille (21 febbraio 2023). Curata da Sabino Maria Frassà, l’esposizione rimarrà aperta fino al 31 luglio e ospiterà, oltre ai noti quadri scultura, le inedite opere tessili dell’artista che ha trasformato il braille in arte e stelle.

Romanitas è il primo appuntamento del progetto artistico e culturale “Scripta?” concepito da Sabino Maria Frassà per Gaggenau e CRAMUM: un ciclo di quattro mostre che indagano il legame tra scrittura, arte e materia.  Le opere tessili di Fulvio Morella sono realizzate su tessuti donati da Lelièvre Paris, partner della mostra insieme a DesignElementi.

“Romanitas”
mostra personale di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassà
Dal 21 febbraio al 31 luglio 2023
lunedì-venerdì ore 10:30 – 13:00 / 15:30 – 19:00
Gaggenau DesignElementi
Lungotevere de’ Cenci 4, Roma

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it
T. +39 06 39743229, +39 371 1733120

Photo credits: ©Francesca Piovesan – Courtesy Fulvio Morella, Gaggenau e Cramum; (Lelièvre Paris per le opere tessili)

A Milano l’opera OLTREMARE di Stefano Cescon racconta il blu più famoso e prezioso

By CRAMUM, Cultura

L’opera OLTREMARE è protagonista della mostra TERRA! prorogata al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano fino al 17 marzo. L’artista Stefano Cescon ha realizzato tre opere in cera e paraffina per portare avanti la propria riflessione materica sul futuro della pittura a partire da uno dei colori più preziosi e alla base della storia dell’arte: il blu oltremare, estratto dai lapislazzuli. Un pigmento notoriamente raro e prezioso, il cui nome deriva dal fatto che in tempi antichi il colore si ricavasse dai lapislazzuli che giungevano in Europa dai porti del vicino Oriente, in particolare dalle cave afghane del Badakhshan, territori conosciuti in epoca medievale come “Oltremare”.

Sabino Maria Frassà, curatore della mostra, spiega: “Come un moderno alchimista, Stefano Cescon cerca la propria “Terra!” dando una lettura inedita alla storia dei colori e sceglie di indagare nelle nuove opere in mostra il blu oltremare. Le origini remote insieme al complesso processo di estrazione e alla capacità unica di mantenere la brillantezza nel tempo, fecero sì che questo colore fosse impiegato come simbolo della magnificenza reale (i sovrani francesi, ad esempio, indossavano abiti blu oltremare durante incoronazioni) e per rappresentare nei dipinti la purezza della Vergine, come nella celebre Madonna d’Alba (1511) di Raffaello Sanzio. La reinterpretazione del blu oltremare assume nell’opera di Cescon una fisionomia ben precisa: le tinte terrose si trasformano e progressivamente scompaiono in un mare di lapislazzuli, dando vita a un trittico che richiama volutamente le pale d’altare ed evoca un processo di purificazione ed elevazione attraverso il colore. Forte e vibrante è la tensione dell’artista verso il superamento dei propri limiti, pur mantenendo vivo il legame con il passato dall’arte”.

“Terra!”
mostra personale di Stefano Cescon a cura di Sabino Maria Frassà
(prorogata) fino al 17 marzo 2023
lunedì-venerdì ore 10:00 – 18:30
Gaggenau DesignElementi Hub
Corso Magenta 2 (cortile interno citofono 33), Milano

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau@designelementi.it
T. +39 02 29015250 (interno 2)

Photo credits: ©Francesca Piovesan – Courtesy Stefano Cescon, Gaggenau e Cramum
Copyright © 2023 CRAMUM

Prorogata fino al 6 febbraio la mostra di Giulia Manfredi IL GIARDINO DEI FUGGITIVI al Gaggenau di Roma

By CRAMUM

Da lunedì 9 gennaio fino al 6 febbraio sarà ancora possibile visitare la mostr Il giardino dei fuggitivial Gaggenau DesignElementi di Roma. Nella sua mostra della maturità Giulia Manfredi mette in scena un un giardino in cui regnano l’ordine, il candore e una profonda quiete. L’orto in cui tredici fuggiaschi cercarono di scappare dall’eruzione che distrusse Pompei è per l’artista la metafora dell’esistenza umana: non esiste fine e non esiste principio, tutto – come in un giardino – si trasforma. Le opere di Giulia Manfredi presentano una bellezza ipnotica che si scontra con la materia di cui sono fatte: resti inanimati di bonsai e farfalle. Il suo lavoro risulta dominato dalla complementarietà tra caos e ordine, tra la vita e morte: così l’arte diventa per lei la via di fuga dal vulcano verso l’infinito.


“Il giardino dei fuggitivi”
Gggaenau DesignElementi, Lungotevere De’ Cenci, 4
mostra personale di Giulia Manfredi a cura di Sabino Maria Frassà

lunedì-venerdì ore 10:30 – 13:00/ 15.30 – 19:00
Visite aperte al pubblico da lunedì al venerdì solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it
T. +39 06 39743229

Photo credits: ©Francesca Piovesan – Courtesy Giulia Manfredi, Gaggenau e Cramum

IX BIENNALE DELL’UZBEKISTAN. TAMARA REPETTO RAPPRESENTA L’ITALIA CON “OLTRESENSO”.

By CRAMUM, Cultura

Apre oggi ottobre apre la IX Biennale d’arte di Tashken (Capitale dell’Uzbekistan). Tamara Repetto rappresenta l’Italia con l’installazione olfattiva “Oltresenso” in mostra all’Uzbek Academy of Arts (NBU – Fine Arts Gallery of Uzbekistan) fino alla fine di ottobre.

Come spiega il curatore, Sabino Maria Frassà, “Non è poi così lontana Samarcanda. Il mistero del viaggio è protagonista del progetto multisensoriale “Oltresenso” di Tamara Repetto. L’artista rende omaggio alla storia della Via della seta, intesa non solo come connessione tra popoli e culture (tema della Biennale di Tasken), quanto anche e soprattutto come metafora stessa dell’esistenza umana. Sulla terra bruna dell’Uzbekistan l’artista colloca quello che lei stessa definisce come “un frammento della Via della Seta“: una lunga striscia nera, che richiama sia la pavimentazione delle antiche strade in pietra, sia i mosaici uzbeki. Intorno non c’è nient’altro. Oltresenso risulta così essere un’opera concettuale e minimalista; solo a prima vista nichilista. Dopo pochi istanti infatti lo spazio si rivela essere pieno, quasi saturo del profumo emanato dai 2000 cubetti neri che compongono la strada. Presi dalla frenesia del vivere quotidiano, finiamo spesso con il concentrarci sulla strada scura di fronte a noi senza alzare lo sguardo. Tamara Repetto con la sua arte ci spinge invece a fermarci a vivere il momento: un selfie o un post su instagram non saranno infatti mai sufficienti a ricordarci un qualcosa di vissuto veramente. Impossibile fermare il tempo, bisogna viverlo“.

“Per la IX Biennale di Tashkent abbiamo scelto di presentare la ricerca artistica di Tamara Repetto in grado di produrre un’esperienza sensibile e diretta, non mediata dallo sguardo, capace di richiamare e connettere luoghi e popoli lontani attraverso una percezione antica e primigenia, quella legata all’olfatto.” spiega infine Alessandro Carrer, Direttore della Fondazione Garuzzo, che insieme a Rosalba Garuzzo (Presidente Fondazione Garuzzo) e all’ambasciatore Agostino Pinna, ha selezionato l’artista.
Il progetto OLTRESENSO è reso possibile anche grazie alla collaborazione dell’artista con Odelà e Cramum.

Immagini: Courtesy l’artista, Cramum, Fondazione Garuzzo.

 

Fiori della Scogliera alla 17a edizione di Milano Photofestival

By CRAMUM

In occasione della 17a edizione di Milano Photofestival allo Spazio Fular è aperta fino al 29 settembre “Fiori della Scogliera” del duo Bloom&me (Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli). In mostra le tavole originali che hanno dato vita all’omonimo libro d’artista FIORI DELLA SCOGLIERA. Il volume, a tiratura limitata, racconta e interpreta la potenza e la bellezza della natura di Porto Venere.

Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà, che ha scritto anche l’introduzione del libro: <<La natura vince sempre: in modo silenzioso e inesorabile, fessura dopo fessura, granello dopo granello, rielabora e rioccupa gli spazi occupati solo momentaneamente dall’essere umano. “Fiori della scogliera” del duo Bloom&Me è una sorta di favola contemporanea per adulti che racconta e rende omaggio alla discreta potenza della natura. Il punto di partenza è un luogo dalla storia esemplare, la cava dismessa dei Fratelli Canese a precipizio sul mare ligure di Portovenere. Per secoli da queste cave si estrasse il prezioso Portoro, stupendo marmo nero venato di oro, ma ogni intervento umano non dura per sempre e così oggi la natura ha ritrovato qui il proprio posto e prospera all’interno del Parco Naturale di Portovenere. La brezza marina ci accompagna attraverso il susseguirsi incalzante delle opere realizzate dalle artiste – Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli – unendo la fotografia con il disegno a china. Lo sguardo fotografico di Carolina (sempre fotografia digitale da cellulare), che ritrae la natura sempre dal basso verso l’alto, trasforma i fiori in monumentali architetture. Se grazie al suo sguardo una ritrovata grandiosa natura riprende forma, dal segno sottile di Valeria si genera un intenso gioco di luci, ombre e rimandi caleidoscopici. Le artiste riescono così non solo a cristallizzare la bellezza della natura, ma anche a sublimarne il continuo e incessante divenire: non c’è turbamento, tutto è perché deve essere nel mondo e nella natura che spesso calpestiamo non curanti. Le pagine del libro ci trasportano così in medias res in un mondo onirico al di là del tempo in cui regna un’armonia giocosa, quasi infantile. I colori pastello, la luce diffusa, il cielo in lontananza ci fanno vivere l’emozione di essere api in un eden fiorito che volano all’ombra di ricche fronde tra fiori finora solo sognati, che parlano allo stupore dei nostri più caldi ricordi di infanzia … coricati su un prato, cullati dal vento e dal mare.>>

Fiori della scogliera
Bloom&me (Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli)
a cura di Sabino Maria Frassà
aperta al pubblico 16-29 settembre 2022
In occasione della 17a edizione di Milano Photofestival

Spazio Fular
Via Melzo 34, Milano
lun-ven 11:00 – 14:30 / 17:00 – 19:30
sab – dom 17:00 – 18:30

Copyright © 2022 Cramum Art 

Premio Cramum 2022: Vince Giulia Nelli. Premio speciale Bite&Go&Cramum a Rossana La Verde.

By CRAMUM

Giulia Nelli, vincitrice del 9° Premio Cramum

Giulia Nelli è la vincitrice del 9° Premio Cramum. La proclamazione è avvenuta il 9 settembre 2022 al Mercato Centrale di Milano in occasione dell’apertura della mostra internazionale “LA CADUTA” curata da Sabino Maria Frassà.
Giulia Nelli (Legnano, 1992) si è laureata a Milano all’Accademia di Brera e consegue il Master IDEA in Exhibition Design del Politecnico. Come spiega il direttore del Premio Cramum Frassà “ha vinto la sua poetica improntata sul complesso intreccio di legami che vanno a costituire l’identità di una persona e che si sviluppano dalle relazioni con il territorio di origine e con le persone che compongono la comunità di riferimento. Infatti, i legami conservati nella memoria diventano pensieri, significati e schemi mentali, costruendo un ponte tra passato e presente e delineando così la percezione individuale del tempo.”

Seconda e terza classificate sono risultate essere rispettivamente: Marta Abbott e Anouk Chambaz.

Il Premio Speciale Bite&Go&Cramum è stato assegnato a Rossana La Verde da Nicoletta Rusconi, Elsa Barbieri insieme a Sabino Maria Frassà con la seguente motivazione:

Rossana La Verde, Premio Speciale Bite&Go&Cramum

“la scelta è in linea con lo spirito identitario di ArtBite Project e della sua evoluzione fisica e itinerante “Bite&Go”. Rossana La Verde è perciò l’espressione della volontà di sostenere il coinvolgimento attivo di giovani artisti per i collezionisti di oggi e di domani. Inoltre particolare apprezzamento va al rapporto promosso dall’artista tra l’opera d’arte e la possibile futura declinazione in ambito delle arti applicate.”Le opere saranno esposte fino a sabato 17 settembre (incluso).

I finalisti del premio in mostra sono: Marta Abbott (Repubblica Ceca), Anouk Chambaz (Svizzera), Benedetto Ferraro, Gaetano Frigo, Simone Giai, Rossana La Verde, Giovanni Longo, Giulia Nelli, Lucrezia Zaffarano.

Le opere dei finalisti sono in mostra al fianco delle opere degli artisti di fama e fuori concorso: Letizia Cariello, Stefano Cescon (vincitore premio Cramum precedente edizione), Franco Guerzoni, Peggy Kliafa (Grecia), H.H. Lim (Cina), Franco Mazzucchelli, Fulvio Morella, Luca Pignatelli e Francesca Piovesan. La vittoria dà all’artista accesso a un percorso di mostre e pubblicazioni che si concluderà dopo due anni con la personale al Museo Francesco Messina di Milano. Al vincitore anche il cubo, simbolo del premio, quest’anno realizzato dalla Marini Marmi in Ceppo di Gré e il pregiato vino moscato della Cantina Giacinto Gallina.

 

Opera di Marta Abbott, 2° Classificata.

La commissione che ha decretato i vincitori era composta da: Marzia Apice, Valentina Ardia, Elsa Barbieri, Loredana Barillaro, Giorgia Basili, Giulia Biafore, Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Valeria Cerabolini, Jacqueline Ceresoli, Carolina Conforti, Stefano Contini, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Chiara Ferella Falda, Raffaella Ferrari, Antonio Frassà, Maria Fratelli, Rosella Ghezzi, Pier Luigi Gibelli, Luca Gibello, Luca Gracis, Riccarda Grasselli Contini, Alice Ioffrida, Maddalena Labricciosa, Angela Madesani, Achille Mauri, Marco Miglio, Fabio Muggia, Annapaola Negri-Clementi, Antonella Palladino, Arianna Panarella, Rischa Paterlini, Ilenia e Bruno Paneghini, Federico Pazzagli, Fulvia Ramogida, Iolanda Ratti, Francois-Laurent Renet, Giulia Ronchi, Elisabetta Roncati, Nicoletta Rusconi, Alessandro Scarano, Massimiliano Tonelli, Carolina Trabattoni, Francesca Tribò, Patrizia Varone, Valeria Vaselli, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti, Emanuela Zanon.

Da sinistra le opere di Giulia Nelli (vincitrice), Peggy Kiafa (fuori concorso), Francesca Piovesan (fuori concorso)

Da sinistra opera di Giulia Nelli e opere di Fulvio Morella (fuori concorso)

  

Il premio e la mostra sono resi possibili dalla collaborazione con Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Associazione Marmisti della Regione Lombardia, Marini Marmi Srl, Studio Museo Francesco Messina, The Art Talk, Cantina Giacinto Gallina e Ama Nutri Cresci.
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