Skip to main content

I 700 anni dalla morte di Dante e il Covid nell’opera BATEA di Fulvio Morella

By 10 Settembre 2021CRAMUM, Cultura

Il 14 settembre ricorrono i 700 anni della scomparsa del sommo Poeta Dante Alighieri. Cramum celebra questa ricorrenza raccontando in anteprima l’opera inedita “Batea” di Fulvio Morella, a breve in mostra al Gaggenau DesignElementi di Milano. Strano a dirsi, ma il lockdown e la Divina Commedia di Dante hanno infatti ispirato il noto artista-designer nella realizzazione di un’opera in legno e alluminio, di cui è disponibile solo un’immagine in anteprima.
Batea è lo strumento (piatto) impiegato lungo i corsi d’acqua dai ricercatori d’oro. Le particolari scanalature di questo strumento permettono di separare le pagliuzze d’oro dalla pirite, nota anche come “finto oro”.
L’artista durante l’ultimo lockdown, riflettendo sul tema per lui centrale della libertà, ha accostato i rimandi – di forma e contenuto – di questo strumento alla rappresentazione dei gironi infernali danteschi. In particolar modo l’attenzione dell’artista è ricaduta sulla nota pergamena del Botticelli “Voragine infernale” (1481-1495) oggi conservata alla Biblioteca Apostolica Vaticana.

Batea, opera di Fulvio Morella ispirata all’inferno dantesco

Da questa intuizione nasce la nuova opera di Morella “Batea” che attualizza la Divina Commedia ai tempi del Covid19. L’artista riflette che: “la pandemia e l’allontanamento forzato dagli altri e dalle nostre abitudini ci hanno mostrato chiaramente come in fondo siamo tutti persi in gironi infernali alla ricerca e rincorsa di ciò che non abbiamo. La conseguenza è che spesso non riusciamo a distinguere ciò che vale – l’oro – da ciò che solamente luccica – la pirite”.
Ma ecco che Morella ci offre, come sempre nella sua arte, anche una via d’uscita, una speranza, completando l’opera con la scritta “E quindi uscimmo a riveder le stelle”