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La sacra famiglia dietro al filo spinato: in California il Presepe che denuncia la politica anti-migranti

By CRAMUM, Cultura

Una chiesa metodista in California ha allestito ieri un presepe raffigurante Gesù, Maria e Giuseppe come una “normale” famiglia separata al confine tra USA-Messico. L’immagine che ritrae il Presepe della Claremont United Methodist Church in California è stata condivisa ieri su Facebook ed è diventata virale: fa riflettere, ma anche discutere, dal momento che è una critica aperta alle restrizioni anti-immigrazione introdotte da Trump negli USA. In particolare la Sacra Famiglia è stata collocata all’interno di tre gabbie chiuse da una rete e dal filo spinato.

L’immagine è accompagnata da un commento chiaro:
“In a time in our country when refugee families seek asylum at our borders and are unwillingly separated from one another, we consider the most well-known refugee family in the world. Jesus, Mary, and Joseph, the Holy Family. Shortly after the birth of Jesus, Joseph and Mary were forced to flee with their young son from Nazareth to Egypt to escape King Herod, a tyrant. They feared persecution and death.
What if this family sought refuge in our country today?
Imagine Joseph and Mary separated at the border and Jesus no older than two taken from his mother and placed behind the fences of a Border Patrol detention center as more than 5,500 children have been the past three years.
Jesus grew up to teach us kindness and mercy and a radical welcome of all people.
He said: “I was hungry and you gave me food, I was thirsty and you gave me something to drink, I was a stranger and you welcomed me.”

Traduzione: In un periodo storico in cui nel nostro Paese (USA ndr) le famiglie di rifugiati chiedono asilo alle nostre frontiere e sono di conseguenza involontariamente separate le une dalle altre, riflettiamo sulla famiglia di rifugiati più nota al mondo: Gesù, Maria e Giuseppe, la Santa Famiglia. Poco dopo la nascita di Gesù, Giuseppe e Maria furono costretti a fuggire con il loro giovane figlio da Nazaret in Egitto per salvarsi dal re e tiranno Erode. Scappavano dalla persecuzione e dalla morte.
E se questa famiglia oggi cercasse rifugio nel nostro paese?
Immaginate Giuseppe e Maria separati al confine e Gesù – non più vecchio di due anni – preso da sua madre e messo dietro le recinzioni di un centro di detenzione di pattuglia di confine . E’ capitato a più di 5.500 bambini negli ultimi tre anni.
Gesù è cresciuto per insegnarci la bontà e la misericordia e l’accoglienza radicale di tutte le persone. Gesù disse: «Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero uno straniero e mi avete accolto>>”

Sabino Maria Frassà per Cramum & Ama Nutri Cresci

Alberto Di Fabio ai vertici dell’arte italiana: dopo il successo milanese è stato acquisito dalla Banca d’Italia

By CRAMUM
Alberto Di Fabio si conferma come uno degli artisti più influenti in Italia.
Il 2019 è stato del resto un anno di celebrazioni e mostre in tutto il Mondo e anche in Italia. Noto per aver indagato sin dagli anni ’90 l’infinito con la sua pittura, Alberto Di Fabio ha aperto il 2019 con una grande mostra a Milano – “Trascendenza” da Gaggenau Hub a cura di Sabino Maria Frassà promossa da Cramum – che ha permesso di conoscere le sue opere “più intime” e “spirituali”.

 

L’artista dopo altre mostre internazionali, tra cui anche la personale nella prestigiosa Fondazione Bullukian di Lione, torna in Italia con la grande installazione aerea “Quanti” nella prestigiosa sede della Banca D’Italia di Palazzo Kock a Roma.
L’installazione rientra nel progetto delle acquisizioni di opere d’arte contemporanee della Banca d’Italia, curata da Luigi Donato, Maria Bracaloni e Pier Paolo Pancotto come consulente esterno. “Quanti” è un’opera aerea composta da 16 tele dipinte su carta di riso sospese sopra lo scalone d’onore, raffiguranti la nascita della vita e dell’universo: forme organiche, minerali, astri, microrganismi e concatenazioni cellulari.

 

Si può ammirare “Quanti” visitando PAlazzo Kock; per maggiori informazioni e prenotazioni è necessario consultare il sito internet https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/prenotazioni-on-line/index.html

 

Immagine di Copertina: ©bertopoli Alberto Di Fabio ritratto di fronte ad una sua opera esposta da Gaggenau Hub a Milano nel 2019 (mostra Trascendenza a cura di Sabino Maria Frassà)
Immagini seguenti: installazione Quanti del 2013 esposta e acquisita da Banca d’Italia

Arte e imprese? Non sempre funziona: delude Desigual con la performance di Guerrero “copia” di un video di Kylie Minogue

By CRAMUM, Cultura

Il settore privato può essere “IL” o almeno un futuro possibile per l’arte contemporanea – sempre in cerca di risorse e opportunità di visibilità, ma affinché ciò sia possibile l'”arte in e per le aziende” deve essere veramente genuina e originale. Quando il genio artistico si piega alle logiche di mercato del mecenate-cliente non fa il bene né dell’artista né dell’azienda; inevitabilmente delude un pubblico ormai sempre – almeno a livello visivo – maturo ed esigente, che legge in tali esibizioni quello che sono: spot. E’ il caso della non riuscita, noiosa e ripetitiva performance che Carlota Guerrero – nota per le sue foto di nudo a favore del ruolo delle donne nella società – ha ideato per lanciare la collezione di Desigual 2020. 30 ballerini/e tra cui la figlia di Madonna (era veramente necessaria?) si sono avvinghiati l’uno all’altro, simulando un’orgia. Il tutto è avvenuto sul palco dell’Art Basel Show di Miami, un evento dedicato all’arte contemporanea. Ovviamente il tutto è stato girato e condiviso sui social.

Troppo forte il rimando (consapevole?) al video (del regista coreano Joseph Kahn) musicale di Kylie Minogue “All The Lovers” del 2010 in cui all’improvviso le persone – di tutti i “colori” e “sessi” – si denudavano per strada, diventando un’unica massa amorosa. Stessa teatralità, stessa finzione, stesso messaggio “all the lovers” per la Minogue, “love different” per Guerrero.

Fate l’amore e non la guerra può (ancora) funzionare in un video clip, ma quanto è opera d’arte autentica? Quanto Desigual è stata un’opportunità per la carriera dell’artista? Quanto l’identity dell’azienda è cresciuta?

Poco o nulla… il tempo di un nuovo post su Instagram.

Sabino Maria Frassà per Cramum  & Ama Nutri Cresci

30 anni fa cadeva il muro di Berlino. Negli scatti di Ingar Krauss il racconto di ciò che avvenne dopo.

By CRAMUM, Cultura

Il 9 novembre celebriamo trent’anni dalla Caduta del Muro di Berlino. In realtà quel giorno non fu abbattuto fisicamente il Muro, che impediva dal 13 agosto 1961 la libera circolazione tra Berlino Est (sotto il blocco sovietico) e Berlino Ovest. Tumulti e disordini si erano diffusi in tutta la Germania Est sin dal giorno in cui – il 23 agosto 1989 – l’Ungheria aveva aperto i propri confini con l’Austria. Il 9 novembre 1989 il Governo della Germania Est annunciò all’improvviso che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse a partire dai giorni seguenti. L’intento non era abbattere il muro, ma allentare la tensione, cercando di mantenere il controllo sulla città. Nelle ore seguenti l’annuncio non giunsero precise istruzioni, ma decine di migliaia di abitanti di Berlino Est si riversarono comunque per strada, obbligando infine i militari di frontiera ad aprire i posti di blocco. Dopo 28 anni di separazione Berlino era di nuovo unita: fu una grande festa più che una notte di demolizione e distruzione. Solo a partire dall’11 novembre e soprattutto nelle settimane seguenti gran parte del muro di Berlino, lungo più di 155 km, venne abbattuto; alcune centinaia di metri sono state conservate come monito per il futuro. Il 3 ottobre 1990 la Germania venne infine formalmente riunificata in un’unica Nazione.

Tante opere d’arte hanno raccontato e celebrato questo evento epocale. Molte differenze – soprattutto economiche – sussistono però ancora oggi in Germania tra Est e Ovest. Abbiamo perciò deciso di celebrare questo anniversario, ricordando i celebri ritratti di Ingar Krauss, attraverso i quali l’artista documentò a distanza di anni come il “muro di Berlino” fosse ancora presente e visibile nello stato di arretratezza del paesaggio urbano e nelle condizioni di vita della popolazione dell’est della Germania. Questi scatti, soprattutto di giovani e bambini, valsero all’artista il Leica Prize del Grand Prix International de Photographie di Vevey nel 2004 e furono successivamente pubblicate nel volume Portraits, edito dall’editore tedesco Hatje Kantz. E’ importante ricordare come Ingar Krauss fu lui stesso “vittima” del muro di Berlino e del regime sovietico, che gli impedirono di continuare gli studi e lo obbligarono prima a diventare un meccanico e poi un militare. Emarginato infine a lavorare in un ospedale psichiatrico, solo dopo la caduta del Muro potè dedicarsi alla fotografia, diventando uno tra i più noti artisti tedeschi viventi.

La storia di Ingar Krauss è la sintesi perfetta di cosa sia significato la caduta del muro di Berlino: un grande sogno e infinite possibilità, che hanno cercato di rimarginare ferite quasi indelebili e a tratti ancora visibili nella Germania d’oggi.

Sabino Maria Frassà per Cramum

A EICMA 2019 il nuovo trend sono le curve retrò. Brillano Guzzi e BMW, delude KTM.

By CRAMUM, Cultura
Addio spigolosità, diamo il bentornato alle curve. Questa è la novità più importante che si respira a EICMA 2019 che abbiamo visitato oggi in anteprima. Anche il mondo delle due ruote torna al classico e al gusto retrò fatto di curve morbide. I maggiori brand hanno inteso questa volontà di tornare a sognare il viaggio on the road, piuttosto che la velocità fine a se stessa.
Leader di questo trend è Guzzi, storico marchio italiano, ora nel gruppo Piaggio. Brilla l’evergreen California (esposto nella versione Touring) oltre alla serie “v9”: potenza e curve si sposano perfettamente in tutti i modelli presentati.
Segue BMW con il coraggioso concept R18 e la linea Heritage in diversi allestimenti. Da menzionare anche Triumph con l’intramontabile Bonneville e Ducati con i modelli della serie Scrambler.
Delude KTM invece forse un po’ prigioniera della propria identità tutta potenza e spigoli.

EICMA apre al pubblico a Milano (Rho Fiera) da giovedì a domenica.
Ingresso Intero: € 16.00 in prevendita online entro il 30/09   clicca qui
Intero
: € 19.00 solo on line a partire dal 1 Ottobre
Ingresso Intero: € 23.00 alle casse
Aperture per il pubblico:
Giovedì 7 Novembre 2019  dalle 9.30 alle 18.30
Venerdì 8 Novembre 2019  dalle 9.30 alle 22.00
Sabato 9 Novembre 2019  dalle 9.30 alle 18.30
Domenica 10 Novembre 2019  dalle 9.30 alle 18.30
Per ulteriori informazioni: https://www.eicma.it/it/visita/informazioni_generali/
Sabino Maria Frassà per Cramum

Laura de Santillana ci ha lasciati

By CRAMUM

Comunichiamo con immenso dolore che Laura de Santillana ci ha lasciati. Laura ha deciso di completare e inaugurare le mostre a Venezia e Milano. Anche per questa sua profonda lucidità e generosità Cramum & Gaggenau sono grati all’Artista per quello che è stata e ha fatto. Queste mostre esprimono la maturità del suo percorso artistico. Come spiegava lei stessa a introduzione dell’ultima mostra: “per capire chi siamo dobbiamo cominciare a togliere e ricercare l’essenza nell’assenza”.

Persona riservata, generosa, curiosa e propositiva Laura de Santillana ha lavorato fino a pochi giorni fa a nuovi progetti e nuove opere. Amava sentire raccontato il suo lavoro e conoscere le emozioni suscitate negli altri. Da ora in avanti a noi il compito e l’infinita possibilità di di conoscere il suo lavoro per raccontarla.

La mostra di Milano (Laura de Santillana “ab – l’Essenza dell’Assenza” ) rimarrà aperta fino al 14 novembre, mentre la mostra di Venezia (“Soffi”) allestita nello Studio dell’artista è momentaneamente sospesa.

 

Laura de Santillana è nata a Venezia. Si forma a New York dove lavora anche nello studio dei Vignelli. Dal 1975 al 1985 lavora per la Venini, azienda di famiglia, disegnando oggetti e lampade ora collezionati in tutto il mondo. Dal 1989 al 1993 è la direttrice artistica di EOS.
Nel 1993 lascia il mondo del design per dedicarsi esclusivamente all’arte. La sua prima mostra è a Seattle. Da allora le hanno dedicato mostre in tutto il mondo: da Parigi e New York nel 1999 alla Biennale di Venezia del 2009. Realizza le sue opere tra Venezia, USA e Repubblica Ceca. I suoi lavori sono esposti in prestigiose collezioni pubbliche e musei – dal Victoria and Albert Museum al Metropolitan Museum of Arts, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi – oltre che in numerose prestigiose collezioni private.
Dal 2015 collabora con Cramum, con cui partecipa a diverse mostre personali e che le dedica una prima mostra personale “I Fedeli” nel 2016 al Museo Francesco Messina di Milano, una bipersonale “Soffi” con Franco Mazzucchelli a Venezia nel 2019 e infine una grande mostra personale a Milano da Gaggenau Hub sempre nel 2019.

Dal ciclo  Space Eggs, 2011, (in mostra a Milano)

 

dal ciclo Velature, 2014-2019 (in mostra a Milano)

 


dal ciclo Sgonfiati, 2010 (in mostra a Venezia)

 

In un video il racconto della mostra “ab” di Laura de Santillana da Gaggenau Hub

By CRAMUM

 

Fino al 15 novembre è aperta da Gaggenau Hub di Milano (Corso Magenta 2 – cortile interno) la mostra personale di Laura de Santillana “ab – l’Essenza dell’Assenza”, curata da Sabino Maria Frassà.

Il noto brand del design Gaggenau insieme al progetto non-profit Cramum, che promuovono la mostra, hanno voluto documentare ancora meglio il percorso espositivo con un video in cui il curatore racconta e spiega la mostra.

Come spiega il curatore Frassà: “Al di là dei manufatti finali così come noi li vediamo perfetti e candidi il vero tema di Laura de Santillana è la ricerca di trasparenza, della propria essenza e dell’anima, che l’artista riesce infine a trovare nell’atto di togliere”.

La mostra è parte del ciclo In-Material, il percorso artistico e culturale sul rapporto tra materia e immaterialità promosso da Cramum e dal brand del design di lusso Gaggenau in collaborazione con DesignElementi.

Per vedere la mostra: ingresso libero da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 19:00.

Informazioni: infocramum@gmail.com

 

“Ombra Luce Trasparenza” a Palazzo Bocconi la nuova mostra del fotografo Francesco Pignatelli

By CRAMUM

L’opera inedita di Francesco Pignatelli, Trasparenza

All’interno del Programma “Mecenatismo Finanziario” di Azimut Capital Management , lunedì 7 ottobre alle ore 18:30 a Palazzo Bocconi di Milano (Corso Venezia 48) inaugura la mostra “Ombra, Luce, Trasparenza” di Francesco Pignatelli a cura di Sabino Maria Frassà.

La mostra presenta oltre 30 lavori fotografici di Francesco Pignatelli, mettendone in luce un’aspetto inedito, la ricerca del riflesso e della trasparenza.
Come spiega il curatore Frassà: Francesco Pignatelli è il fotografo della materia per antonomasia. “Ombra Luce Trasparenza” aggiunge però un inedito elemento alla sua ricerca artistica: la trasparenza. La mostra si snoda così per tutto lo spazio di Azimut, a Palazzo Bocconi, portando lo spettatore lungo un percorso di catarsi dalla materia all’immaterialità, dall’ombra alla luce e infine all’inedita trasparenza: dal buio dei grandi fiori dark in “Handle With Care” e delle città senza uomini delle Reversed Cities, all’ordine materico delle città ideali di Reserved Renaissance, alla luce e infine alla “Trasparenza”  titolo dell’opera inedita che conclude la mostra all’ultimo piano”.
La mostra rimarrà aperta fino al 3 novembre.

Al PAC di Milano anche Cramum sarà al fianco di “ilVolo Onlus” nella Mostra e Asta benefica “SCUSATE IL DISTURBO”

By CRAMUM
Martedì 1 ottobre anche Cramum aderisce con quattro artisti – Francesco Casolari, Marco La Rocca, Dario Picariello, Diego Randazzo – a “SCUSATE IL DISTURBO”, l’annuale mostra e asta benefica  promossa da “ilVolo Onlus” al PAC, Padiglione di Arte Contemporanea, di Milano.

“Scusate il disturbo 2019” è la nona edizione di una serata di arte e beneficenza il cui fine è raccogliere fondi per sostenere i percorsi di inserimento lavorativo dei giovani ospiti, con problemi di tipo psichiatrico, de IL VOLO – ONLUS. Con la collaborazione della prestigiosa casa d’aste Sotheby’s e grazie a gallerie e aziende che hanno deciso di supportare IL VOLO – ONLUS, durante la serata verranno esposte e poi battute in asta importanti opere d’arte e di design ed esperienze esclusive di moda e spettacolo.

Tutto il ricavato sarà destinato al sostegno della Comunità teraputico-riabilitativa Villa Ratti. L’équipe multidisciplinare di professionisti de IL VOLO – ONLUS con sede a Monticello Brianza propone dal 2005 un efficace intervento terapeutico-riabilitativo presso la comunità residenziale di Villa Ratti, della durata di 18/24 mesi per 20 ospiti (dai 18 ai 35 anni) con Disturbo Borderline di Personalità. Il percorso prevede attività cliniche (psicoterapia individuale, di gruppo e di famigli) e riabilitative, quali gestione quotidiana della casa e degli spazi comuni, numerose ore di laboratorio (arte, orto-florovivaismo, informatica e lingua inglese) e i percorsi di inserimento lavorativo.

Il direttore artistico di Cramum, Sabino Maria Frassà, spiega così la scelta di sostenere questa iniziativa “Da anni conosciamo la serietà e importanza de “ilVolo Onlus” e l’idea che dei giovani artisti aiutino altri giovani meno fortunati è un gesto non solo “bello”, quanto opportuno e  coerente con le finalità di Cramum, nato per sostenere le eccellenze artistiche e colmare l’urgenza di un crescente gap sociale e generazionale in Italia. A nome di Cramum non posso quindi che ringraziare ilVolo e gli artisti selezionati che hanno generosamente accolto la nostra richiesta, donando le proprie opere: Francesco Casolari, Marco La Rocca, Dario Picariello, Diego Randazzo “.

ORGANIZZATORI: ilVolo Onlus con PAC & Sotheby’s
SPONSOR DELLA SERATA: Artemide, Atelier Biagetti, Ca’ del Bosco, Calligaris, Cappellini, Catellani&Smith, Centro Diffusione Arte, CRAMUM, Davide Groppi, Fabbrica Eos, Flos, Fondazione Maimeri Fondazione Pippo Oriani, Foscarini, Galleria Federica Ghizzoni, Gervasoni, Giorgetti, Illulian, Fc Internazionale Milano, Leica Akademie Italy, Luceplan, Meridiani, Nemo, Pagani automobili, Poulsen, Saba, Seletti, Sergio Rossi, Talenti, Valentino

Art Agenda – Laura de Santillana da Gaggenau Hub con la mostra della maturità “ab”

By CRAMUM, Eventi

Dal ciclo Velature di Laura de Santillana, Senza titolo, 2014-2019

“ab – L’essenza dell’Assenza” è il titolo enigmatico e intrigante della nuova mostra di Laura de Santillana, curata da Sabino Maria Frassà da Gaggenau Hub di Milano. Grazie al piano annuale di supporto all’arte del brand tedesco di Design Gaggenau e del progetto non-profit Cramum, l’artista dal 25 settembre fino al 15 novembre metterà in mostra le opere meno note, svelando la parte più intima della sua ricerca artistica e umana. Il ciclo delle grandi sculture in vetro soffiato Space Eggs e le inedite opere fotografiche Velature sono l’esempio e il monito, come spiega l’artista, che “per capire chi siamo dobbiamo cominciare a togliere e ricercare l’essenza nell’assenza”. Lo stesso titolo “ab” rimanda alle prime lettere dell’alfabeto e alla preposizione latina che indica partenza, distacco e l’allontanamento dall’origine, enfatizzando la ricerca ontologica alla base delle opere.

Come spiega meglio il curatore, Sabino Maria Frassà, “le opere di Laura de Santillanapresentate in questa mostra disegnano un percorso di ascesi dalla materia all’essenza. Per comprendere l’essenza di ogni cosa bisogna accettare e anzi ricercare l’assenza, il vuoto e una “pulizia” che non è solo formale ma soprattuto interiore. Questo processo di ascesi è palesato tanto nelle opere del ciclo Space Egg quanto nell’elaborazioni fotografiche del ciclo delle Velature in cui l’artista rielabora uno scatto fotografico che Fabio Zonta fece di una sua opera del ciclo dei Grands Transparents. Il risultato è una sorta di scintigrafia dell’opera che risulta irriconoscibile a meno che non si sovrappongano i numerosi strati. L’artista espose le opere sovrapposte una sola volta nel 2014 a Venezia, ma ha scelto coerentemente alla “ricerca nell’assenza”, di dargli forma definitiva esponendo oggi gli strati singolarmente: de Santillana ha così accettato di perdere la comprensione dello scatto finale, che ritraeva una delle sue opera più iconiche, per arrivare così all’essenza della materia”.