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Antonella Romano tra i finalisti del 7° Premio Cramum con ABBANDÒNÀTI

By CRAMUM

Antonella Romano è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani, Alessandro Di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani , Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. 

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Antonella Romano è nata nel 1986. Si laurea a Roma in Relazioni Internazionali e Law and Economics. Ha frequentato lo studio dell’artista Alberto Parres e ha proseguito lo studio delle arti visive alla Rome University of Fine Arts – RUFA, con particolare attenzione al figurativo. Il suo lavoro è segnato da un forte interesse per gli studi sociali; in particolare, si concentra sul rapporto individuo-contesto e sullo sviluppo della società attorno al soggetto. La ricerca muove dal bisogno di esplorare il labile confine che si trova tra il familiare e l’estraneo, soffermandosi introspettivamente sul concetto di casa nelle sue diverse dimensioni: reale, immaginaria e simbolica. L’interesse si colloca, inoltre, sulla definizione di identità, di come essa sia influenzata dal contesto sociale, politico ed economico. Nei suoi lavori sceglie di unire differenti tecniche e materiali per rendere un carattere emotivo peculiare della composizione, passando per la logica della decomposizione, sia reale che simbolica. I soggetti sono reinterpretati alla luce dei loro rapporti relazionali, intessuti simbolicamente anche di luce, sfondo e materia.

L’artista partecipa come finalista al 7° Premio Cramum con “ABBANDÒNÀTI”. Si tratta di un’installazione creata tra il 2018 e il 2019. Una corona di capelli, lasciati per strada da persone sconosciute, fa eco alla dimensione sacra, con la sua funzione definitrice e di attribuzione di senso. I capelli, tenuti insieme da 40 forcine, rimandano al tema della maternità prendendo la forma di un nido rotto. La massa raccolta è protetta da una campana di vetro forata da 9 forcine, con un richiamo alle cure domestiche e alla sfera religiosa della tradizione partenopea per i presepi e le reliquie. Il lavoro indaga le forme di ambivalenza contenute nel concetto di abbandono, inteso sia come atto del lasciare per sempre che come affidamento totale all’altro. 


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Niccolò Moronato è tra i 12 finalisti della 7° Premio Cramum con “Firmament”

By CRAMUM

Niccolò Moronato è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani, Alessandro Di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani , Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. 

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Niccolò Moronato è nato a Padova nel 1985. Vive e lavora tra Milano e Chicago. I suoi lavori e le sue installazioni sono spesso nate e collocate in e per spazi semi-pubblici per esplorare i limiti e le dinamiche delle norme sociali, il rapporto tra storia e contemporaneità. Tutto ciò che viene solitamente dato per scontato, messo da parte o dimenticato è ispirazione e oggetto di indagine. Tra gli ultimi progetti si segnalano nel 2019 The Star Survey (Gasworks – Londra) e OOOroscope, un intervento realizzato in collaborazione con RAI 1.

L’artista partecipa come finalista al 7° Premio Cramum con un’opera tratta da “Firmament”, un progetto che comprende diverse opere visuali e performative, che sfrutta la possibilità di osservare il cielo da un punto di vista in cui le costellazioni non hanno più senso, per riscoprirlo come spazio pubblico e attivare dinamiche di immaginazione individuale e collettiva, tese ad un processo di de-colonizzazione ideologica attiva e partecipata del cielo sopra di noi. Nel dettaglio il dipinto candidato mostra il cielo stellato così come apparirebbe visto da un altro pianeta Terra, probabilmente abitabile, che orbita intorno a un altro Sole chiamato Trappist, a 40 anni luce da qui. Tale veduta è stata resa possibile, per la prima volta, grazie a una collaborazione con il dipartimento di Space Visualization del Planetario Adler di Chicago. ”

“40 anni luce sono circa 700’000 anni – la stessa distanza intercorsa tra l’età della pietra e il giorno d’oggi. Ma – spiega l’artista – in termini astronomici sono soltanto un paio di isolati – più o meno le stesse stelle che si vedono da qui, ma in posizioni completamente diverse.”


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Miriam Montani tra i finalisti del 7° Premio Cramum con i suoi disegni di cenere

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Miriam Montani è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani, Alessandro Di Massimo, Luca Marignoni, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. 

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Miriam Montani, nata a Cascia (Perugia) nel 1986, vive e lavora tra Cascia e Venezia. Dopo aver studiato anche all’estero alla Escuela de Arte Y Oficios di Granada, nel 2018 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia con 110/110 e lode. Tra le sue mostre nel 2019 “CONTRAPPUNTI” a Sangemini, “SCOUTING TANK #3”, alla Fondazione Berengo di Venezia e “Open Studio Viafarini” di Milano.

Miriam Montani è stata selezionata tra i finalisti del Premio Cramum per il suo ciclo di opere “Disegni di Cenere”, una serie di eleganti disegni di cenere su carta realizzata negli ultimi due anni. Il mondo interiore umano e il residuo delle sue trasformazioni si rivelano in superficie grazie a una lieve traccia di cenere. In Disegni di Cenere affiorano alla vista organi interni, arterie e altri elementi, con un’ idea di perdita e dispersione, grazie al materiale volatile adagiato sulla carta, che ne designa una trama precaria e mutevole.


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Il libro Cuccurucucu lancia la finale del 7° premio CRAMUM per l’arte contemporanea in Italia

By CRAMUM

Cramum in occasione della VII edizione del premio Cramum presenta il libro “CUCCURUCUCU – Cosa spinge l’essere umano ad andare avanti?” a cura di Sabino Maria Frassà. Il volume come ogni anno annuncia e precede la fase finale del premio Cramum che vedrà il 14 settembre la proclamazione del vincitore/la vincitrice a Villa Bagatti Valsecchi di Varedo.

Il volume CUCCURUCUCU partendo dal celebre testo di Franco Battiato riflette sulla Critica della ragion pratica del filosofo tedesco Immanuel Kant. Il libro affianca opere d’arte alle riflessioni di Emma Baeri Parisi, Eugenio Borgna, Raffaella Ferrari, Sabino Maria Frassà, Alba Solaro. Opere di: Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Federico Borroni, Riccardo Carnaghi, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani, Laura de Santillana, Alessandro di Massimo, Jingge Dong, Jessica Maria Geraci, Elisa Giuliani, Aldo Grazzi, Luca Marignoni, Monica Mazzone, Elena Modorati, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Leonardo Nava, Giulia Nelli, Francesco Pignatelli, Antonella Romano, Giulio Saverio Rossi, Fiorenzo Rosso, Aldo Runfola, Paolo Scirpa, Andreas Senoner, Alessandro Simonini, Federico Polloni, Sio Takahashi, Davide Tranchina.

22 di queste opere, tra cui quelle dei 12 finalisti, sono state anche selezionate per far parte della mostra “Il cielo sopra di me … e dentro di me che cosa?” aperta dal 14 settembre all’8 ottobre a Villa Bagatti Valsecchi e curata da Sabino Maria Frassà. I promotori del libro e della mostra sono stati anche quest’anno: Fondazione Cure Onlus, Fondazione “La Versiera 1718”, Comune di Varedo. Le iniziative hanno ottenuto il patrocinio e il supporto di Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Comune di Milano, Istituto Confucio dell’Universita degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina.

In copertina l’opera di Andreas Senoner, vincitore del Premio Cramum 2018.


DOVE ACQUISTARE IL LIBRO?
Il libro è acquistabile solo online scrivendo a infocramum@gmail.com

Viene inviato (spedito a casa o presso Villa Bagatti Valsecchi il 14 settembre) a chi farà una donazione di almeno 20 euro alla Fondazione Cure Onlus, che promuove l’iniziativa e che da anni sostiene la ricerca scientifica e l’arte in Italia.

Fondazione Cure Onus | IBAN IT46V0306909606100000012374  | Oggetto: Cramum

L’opera “Punto tra due cieli” di Luca Marignoni vale all’artista l’accesso alla finale del 7° Premio Cramum

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Luca Marignoni è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani, Alessandro Di Massimo, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi.

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Luca Marignoni nasce a Cles (Trento) nel 1989. Vive e lavora tra Smarano (TN) e Venezia. Nel 2017 consegue il Diploma Accademico di I livello in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua poetica si concentra in contrapposizioni e dualità: la vita e la morte, la luce e il buio, il pieno e il vuoto, il tempo e l’eterno. Dopo diverse collettive, nel 2019 ha due mostre personali a Venezia e Perugia.

Con le sculture del ciclo “Punto tra due cieli” viene selezionato per il 7° Premio Cramum. Le opere – sculture in legno di pochi grammi – riflettono sull’energia vitale e generativa dell’universo. L’artista rappresenta il rapporto e l’equilibrio tra creato e increato. Ne scaturisce una riflessione, attraverso la materia del legno, su chi siamo realmente “noi” e su cosa muova il nostro vivere.


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Alessandro Di Massimo con il suo Icarus è tra i finalisti del 7° Premio Cramum

By CRAMUM

Alessandro Di Massimo è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi.

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Alessandro Di Massimo nasce nel 1983. Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico Statale di Teramo, si diploma all’Accademia Di Belle Arti di roma nel 2008. Tra le mostre personali le principali a Edimburgo: “I’ll Be Your Mirror” nel 2014, “Enough” nel 2016, “Acies – The Number Shop” nel 2017 e “The Rise and Fall of Your Chosen Empire” nel 2019.

“Icarus” è l’opera per cui Alessandro Di Massimo è stato selezionato tra i finalisti del 7° Premio Cramum. Nell’iconografia classica Icaro viene solitamente rappresentato nel momento finale del suo volo, ovvero la caduta . Il contesto è quello mitologico che trasfigura la realtà e ci spinge verso le consuete letture di questo mito, come la sopravvalutazione delle capacità personali, oppure la smisurata fiducia nella tecnologia.

L’artista spiega: “nella mia opera ho voluto fare un passo in dietro e soffermarmi sull’attimo che precede il volo, prima ancora che la decisione venga presa; con lo scopo di spostare l’attenzione verso il dilemma interiore vissuto da chi si trova ad affrontare questa decisione. Di conseguenza, il mio lavoro esclude la figura di Icaro e si concentra sugli elementi che permetteranno il volo: la colla, le piume ed il cielo. Questi materiali formano una sorta di dispositivo che offre la possibilità di spiccare il volo, non solo ad Icaro, ma a chiunque ne abbia la necessità. Il dispositivo in questione non è una trasfigurazione della realtà, ma ne è parte integrante. Gli interruttori di allarme anti incendio sono un oggetto ordinario, presente in uffici, ospedali e stazioni. Il contesto di quest’opera è quindi quello quotidiano, in cui ognuno di noi si trova ad affrontare intimamente dei dilemmi che ci suggeriscono di fuggire, partire, restare o cercare rifugio; tutte possibili letture dell’atto di volare via”.


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Cristina Cusani tra i 12 finalisti del 7° Premio Cramum con i suoi “pericolosi” gas

By CRAMUM

Cristina Cusani è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Alessandro Di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Cristina Cusani è nata a Napoli nel 1984. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione all’Università “La Sapienza” di Roma studia fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2012 segue il “Laboratorio Irregolare”, due anni di master class con Antonio Biasiucci da cui è nata la mostra itinerante “Epifanie”, esposta anche durante la XIII edizione del “Fotografia – Festival Internazionale di Roma”. Nel 2015 viene invitata per la residenza d’artista “BoCs Art” dove realizza due opere per il “Bocs Art” Museo di Cosenza. E’ finalista di importanti premi come l’XI “Premio Cairo” a Milano, il “Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee” e “Un’opera per il Castello” ed entra a far parte di alcune Collezioni di Arte Contemporanea come “Imago Mundi Art” e “Dimensione Fragile “della Biblioteca Vallicelliana di Roma. Nel 2017 vince il “Premio Sidicini per l’Arte Contemporanea” e nel 2018 vince al “Premio SmartupOptima” una Residenza alla “Fondazione Bevilacqua la Masa”. Attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma.

Cristina Cusani è stata selezionata per “Il peso della leggerezza”. L’opera fa parte di un progetto ancora in corso che riguarda la relazione che c’è tra l’estetica e la coscienza critica. Al giorno d’oggi le tragedie del nostro tempo ci vengono raccontate attraverso un bombardamento di immagini atroci che ci allontanano e non ci portano quindi a riflettere. Il mio tentativo è quello di affrontare temi complessi e dolorosi attraverso l’utilizzo di immagini attraenti e rassicuranti, utilizzando l’estetica per attivare un processo di riflessione. La parola estetica ha origine dal verbo greco αἰσθάνομαι, che significa “percepire”. Supponendo quindi che l’estetica indichi il processo di conoscenza attraverso l’uso dei sensi e che l’emozione derivante dalla bellezza rappresenti il primo passo di questi processi, l’intento di questo lavoro è quindi quello di usare l’estetica per attivare i processi del pensiero.Il peso della leggerezza e si riferisce agli avvenimenti relativi alla guerra in Siria, in particolare all’utilizzo delle armi chimiche su civili, bambini e ospedali. La sensazione di impotenza che ho provato di fronte a questi fatti mi ha spinto a ragionare sul peso della leggerezza. L’opera è formata da un trittico di fotografe monocromatiche realizzate in studio che raffigurano i tre tipi principali di gas usati in guerra: il gas Sarin che è incolore l’ho rappresentato con il bianco, il gas Cloro tendente al verde e l’iprite detto anche gas mostarda per il suo colore appunto giallognolo. Ogni fotografa è associata ad un attacco avvenuto in un luogo diverso della Siria in tre diversi anni.


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

I nidi di Federica Cipriani selezionati per il 7° Premio Cramum

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Federica Cipriani è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Cristina Cusani,  Alessandro di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Federica Cipriani nasce nel 1983. Ottiene il diploma di maturità classica nel 2002 presso il Liceo Classico G. Cevolani di Cento con 84/100. Si diploma come Maestro d’Arte in Decorazione al Accademia di Belle Arti di Bologna (quadriennale) nel 2006 con 110/110 e lode con una tesi di laurea in Pedagogia e didattica dell’Arte. Dal  2009 è titolare della ditta artigiana Cipriani sas di Cipriani Federica e C. Tra le mostre a cui partecipa si segnalano le personali “Harmonia” del 2018 da Barbara Frigerio Gallery a Milano e “La Bellezza dell’F24”, a cura di Maria Livia Brunelli, da MLB Gallery di Bologna nel 2017.

Viene selezionata per “COCOONEST” quale finalista del Premio Cramum 2019 (7° edizione). “Cocoonest” è un’opera inedita, pensata e realizzata appositamente per il Premio Cramum.  Fa parte di una nuova serie di lavori basati sull’utilizzo della carta, accostata ad altri elementi naturali. Partendo dalle parole di Kant che tracciano il tema del concorso, l’artista ha voluto interpretare personalmente il concetto di Morale e come lo stesso si sviluppi all’interno di ognuno di noi. “In passato – spiega l’artista – ho già realizzato, con la serie degli “Stormi”, un’indagine sul concetto di identità individuale e sulla sua formazione, in rapporto alle influenze di ciò che ci circonda. In questo caso, invece, mi sono concentrata sul singolo individuo e sul suo mondo interiore, nella sua unicità e peculiarità: ne è scaturita un’opera dalla forma di nido-bozzolo, con una struttura esterna in paglia e, all’interno, un insieme di intrecci di carta che la foderano completamente come se fossero una coperta. I frammenti di carta di questo rivestimento sono in realtà dettagli di fotografie del mio passato e di chi ha contribuito alla mia formazione, partendo dalla mia famiglia e arrivando ad altre persone che hanno influenzato le mie scelte e il mio senso morale. Ritengo, infatti, che il concetto di moralità sia un caposaldo nel percorso formativo della propria identità ed sia strettamente connesso all’educazione ricevuta durante l’infanzia. Allo stesso tempo credo, tuttavia, che il nostro “io” sia in continua evoluzione, grazie alle esperienze e agli incontri che facciamo quotidianamente: la coperta che fodera le pareti del nido, pertanto, continua a crescere, arricchita di nuove fotografie, fino ad uscire dal nido stesso ed allungarsi verso il mondo esterno.”


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

YINGLU CHEN dalla Cina al Premio Cramum: la giovane pittrice è tra i 12 finalisti del 7° Premio Cramum

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YINGLU CHEN è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Federica Cipriani, Cristina Cusani,  Alessandro di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

YINGLU CHEN è nata in Cina nel 1987. Nel 2008 arrivata in Italia dove si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a milano. Vive e lavora in Italia. La sua pittura indaga sempre lo spirito umano, ma non è connotata a livello formale. L’artista spiega “non ho una guida né un racconto. La mia pittura è come tornata a uno stato primitivo, che coesiste parallelamente con l’uomo, come se fosse una comunicazione senza ostacoli.”

L’installazione “WAKE UP – PITTURA” le vale la candidatura al 7° premio Cramum. L’artista introduce così il suo progetto: “quando guardiamo il cielo stellato, cadiamo nel mistero e nella vastità dell’universo, più lontano penseremo alla nostra esistenza: questi sentimenti riflette una specie di pensiero infinito su noi stessi e il mondo. Pensando alla nostra esistenza, siamo già in questo mondo … Misterioso e ignoto. Non ne possiamo che conservarne un ricordo remoto. Ma nel momento in cui lo realizzi, si risveglia e diventa una risposta. Il cielo sopra di me, e dentro di me che cosa? Per me esiste solo un Sé distante ma vero, una spinta invisibile”. WAKE UP – PITTURA è composto da “blocchi di colore” (tele dipinte) sul piedistallo o a terra, tutti quadrati o cubici. Non c’è dritto né rovescio, perché il cielo non ha né “sopra” né “sotto”. L’artista perciò spiega che: “il cielo e il mare sono le cose che esistono nel nostro mondo, ma come se fossero esseri viventi che ispirano la vita umana. Viviamo, perché questo potere nascosto sempre esiste nei nostri corpi, e alla fine lo sentiremo… L’arte è anche così”.


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Ludovico Bomben tra i 12 finalisti del 7° Premio Cramum con il suo “Compasso a tre gambe”

By CRAMUM

Ludovico Bomben è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani,  Alessandro di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi.

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Ludovico Bomben (Pordenone 1982) consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia dopo aver frequentato il quadriennio di Decorazione. La sua ricerca prende avvio con le installazioni ambientali luminose che mirano a destrutturare ambienti e luoghi quotidiani, scardinando le percezioni di chi abitualmente li frequenta. Negli ultimi anni di lavoro sposta l’attenzione dall’ambiente all’oggetto, concentrandosi nello studio dei rapporti tra materiale, linguaggio, forma e concetto. Quest’analisi lo conduce all’utilizzo di alcuni simboli appartenenti all’ambito del sacro che diventa nuovo territorio d’indagine. Tra proporzioni auree e rigore formale tenta una rilettura e ridefinizione dell’immagine sacra nel contemporaneo, mescolando antiche tradizioni a materiali industriali di nuova generazione.

Espone in varie sedi private e istituzionali tra cui la 54. Biennale d’arte di Venezia, il Talent Prize, Dolomiti Contemporanee, Fondazione Bevilacqua La Masa, il Tina B Festival di Praga, il Premio Fabbri, Villa Manin, CAREOF – Via Farini, il Museo Revoltella, Palazzo Reale a Milano.

Ludovico viene selezionato come finalista del 7° Premio Cramum per l’opera “Compasso a tre gambe”, una grande scultura nera. Sono chiare da subito le sue caratteristiche, tutto sembra essere dichiarato apertamente nella precisione formale e strutturale. Il richiamo alla geometria, il calcolo matematico delle proporzioni armoniche, il gioco di luci e ombre, la tradizione, il fascino dello strumento di calcolo… eppure qualcosa sembra scardinare la nostra percezione. Non è solo la terza gamba che rende inutile il suo possibile utilizzo e scardina così la percezione dell’oggetto, qualcosa si insinua tra il percepente e il percepito facendo leva sul potere simbolico e sul senso stesso di questo oggetto. Lo studio di questa scultura è rimasto (in forma di bozzetto 10×12 cm) chiuso nello studio dell’artista per diversi anni.

“La prima volta che l’ho esposto” spiega l’artista “insieme ad altre mie opere, ho capito quanto esso fosse un legante dell’intero processo di ricerca. Da subito ho percepito che non c’era alcun bisogno di associarlo alle svariate simbologie che da sempre ruotano intorno al vero compasso perché le aveva tutte al suo interno ma contemporaneamente le trascendeva. L’oggetto basta a se stesso, è una presenza imponente ma leggera, e proprio quello strano senso di “non collocazione” lo veste di una dimensione altra”. Come per molte altre opere dell’artista, “Compasso a tre gambe” è stato realizzato con tecniche produttive di altissima precisione, tornitura e fresatura a controllo numerico, saldature laser e finitura in soft touch. In questo modo tradizione e contemporaneo si fondono in un’unica direzione.


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.