Ruben Montini è stato protagonista della performance CARNE DA MACELLO a cura di Elsa Barbieri ieri sera a Bologna. Come spiega l’artista: Sono seduto inerme su un lettino chirurgico. Un piercer inserisce dei perni in prossimità di ogni mio tatuaggio. A ogni perno viene appesa una targa. Ogni targa spiega e inquadra da un punto di vista socio-politico le ragioni per cui ho deciso di marcare il mio corpo con quel determinato tatuaggio. Il mio corpo diventa testimonianza storica di ciò che la comunità LGBTQ+ vive in Italia, e in Europa, negli ultimi anni.”
Come spiega la curatrice Barbieri “l’idea di usare la propria persona, il proprio corpo, all’interno di un’opera ha fatto la sua com- parsa all’inizio del XX secolo, rafforzandosi negli anni Sessanta. Montini però non si limita all’uso del corpo ma, facendone ricorso, interroga senza alcuna condiscendenza. Con il suo corpo, luogo di martirio e di sacrificio, crea delle immagini cristologiche offrendole affinché, in maniera sensibile e attiva, possano essere raccolte, comprese, non giudicate e ricordate. Ben consapevole del tur- bamento, dell’emozione, del rifiuto, della collera e dei meccanismi di identificazione con la sua persona, sceglie con una radicalità estrema e una sensibilità intensa di coinvolgere in forma im- mediata, di raggiungere fisicamente l’altro annullando, così, qualunque tipo di distanza”
Il progetto artistico è stato reso possibile grazie a Exibart, Federico Pazzagli.
Tutte le foto Ela Bialkowska, OKNOstudio