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Riapre il MEIS di Ferrara con la mostra “Mazal Tov! Il matrimonio ebraico!” e le opere di Flora Deborah e Sigalit Landau

By 18 Giugno 2021CRAMUM

Aperta al pubblico fino al 5 settembre 2021 la mostra “Mazal Tov! Il matrimonio ebraico!” al MEIS di Ferrara. Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano riapre al pubblico con un percorso espositivo che racconta uno dei riti più antichi e affascinanti dell’ebraismo anche attraverso opere d’arte contemporanea, tra cui spicca quella di Flora Deborah, già finalista del Premio Cramum 2015. Florah Deborah, francese di nascita e milanese di adozione, rielabora e fa comprendere al visitatore il mikveh, il bagno rituale in apposite vasche piene di acqua piovana o sorgiva che compiono le donne alla vigilia del matrimonio. La sua opera “Una per Tutte, Tutte per Una” è stata realizzata appositamente per la mostra ed è collocata in dialogo con l’installazione “Salt Crystal Bridal Gown” realizzata dalla nota artista Sigalit Landau in collaborazione con il fotografo Yotam From. L’opera segue il processo di cristallizzazione di un abito nero immerso nel Mar Morto ed è ispirato all’opera “Il Dibbuk” di S. Ansky, la storia di una giovane sposa posseduta da uno spirito.

“Una per Tutte, Tutte per Una”, Flora Deborah. ©Francesco Mancin e Bruno Leggieri

La mostra presenta così in modo originale e mai banale il matrimonio ebraico di ieri, oggi, domani. Il matrimonio ebraico si nutre di precetti e riti del passato, è l’emblema della continuità, affonda le sue radici nella Bibbia; eppure convive con un presente vibrante, dialoga con la cultura nella quale è immerso, segna la nascita di una nuova famiglia. “Mazal Tov!” racconta proprio questo equilibrio tra antico e moderno, accostando preziosi documenti ad opere di arte contemporanea. Al centro ci sono decine di storie; frammenti di discorsi amorosi lunghi secoli e fissati per sempre attraverso oggetti; atti; scatti. Curata da Sharon Reichel e Amedeo Spagnoletto e allestita dall’Architetto Giulia Gallerani, l’esposizione ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara ed è stata realizzata grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Istituto di Storia Contemporanea-Isco di Ferrara e del Liceo “Antonio Roiti” e al contributo di DiMedia, Gruppo Hera, Fondazione Bottari Lattes e Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Lévy.

Salt Crystal Bridal Gown III, Sigalit Landau in collaborazione con Yotam From, 2014.

“Dopo mesi di chiusura forzata a causa dell’emergenza sanitaria – spiega Dario Disegni, Presidente del MEIS – abbiamo deciso di inaugurare la riapertura del MEIS con una mostra gioiosa, un vero e proprio ‘invito a nozze’. Il matrimonio è una pietra miliare per l’ebraismo, simboleggia la continuità dei riti e delle tradizioni ed è contrassegnato da una cerimonia vitale e ricca di significati. Abbiamo scelto di esplorare un tema che, sono certo, soddisferà la curiosità di moltissimi visitatori”.

Aggiunge il Direttore Amedeo Spagnoletto: “Abbiamo voluto offrire ai visitatori una mostra che facesse bene al cuore. Il matrimonio rappresenta uno dei più profondi atti di amore e di fiducia nei confronti del futuro e porta con sé un messaggio di speranza universale, un balsamo per i tempi complessi che ci troviamo a vivere. ‘Mazal Tov!’ è una esposizione che racchiude in sé il passato e il presente, riti millenari e pratiche moderne e, pur nella sua specificità, riuscirà a coinvolgere chiunque verrà a visitarla”.

Sabino Maria Frassà per CRAMUM


Orari e prezzi

MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

Via Piangipane, 81, 44121 Ferrara FE

Mar-Dom: dalle 10.00 alle 18.00

Il prezzo del biglietto sarà di 7 euro (5 euro per chi ha diritto alla riduzione) e comprenderà anche la possibilità di visitare il percorso permanente “Ebrei, una storia italiana”; la mostra multimediale “1938: l’umanità negata” e il video “Con gli occhi degli ebrei italiani”.


Immagine di copertina: “Una per Tutte, Tutte per Una”, dettaglio dell’opera di Flora Deborah in mostra.