Chiunque viaggi per l’Italia prima o poi incontra luoghi tanto carichi di storia, arte e cultura, quanto abbandonati, tra liti di campanile, inevitabili costi e incuria.
Che il problema in Italia sia l’avere troppo?
Una domanda spinosa, senza una risposta univoca possibile. Ci piace però condividere con voi il caso della chiesa della Madonna delle Vigne (a Trino poco lontano da Vercelli). Come ricostruito dallo storico Fabio Borello, la storia del santuario è una vera perla, sulla collina tra Lucedio e Montarolo, frazioni del comune di Trino, sorge la chiesa del Santissimo Nome di Maria detta Madonna delle Vigne, la chiesa sorge su un lucus paleocristiano, il primo corpo della chiesa risale alla prima metà del XVII secolo. [margin10] E’ infatti visibile nella cartografia dell’epoca in dimensioni molto ridotte rispetto a quanto vediamo oggi, sarà l’abate di Lucedio Vincenzo Grimani, a predisporne l’ampliamento nella parte ottagonale, a cura di Antonio Bertola prima e Giovanni Battista Scapitta poi; della parte antica oggi rimane solo il coro ed i lavori terminano postumi all’abate, nel 1707 infatti, i Savoia entrano in possesso dei possedimenti di Lucedio e solo il 21 luglio del 1713, la chiesa può essere benedetta dal parroco di Trino, Girolamo Risico, nella sua nuova livrea. Conteneva al suo interno una statua lignea di Madonna con bambino eseguita da Carlo Giuseppe Plura.
Oggi è così.
Luogo visitato il 20 maggio 2017 da Sabino Frassà