Il 12 gennaio 2016 inaugurò a Milano al Museo Francesco Messina la mostra “MORTE DI UNA STELLA E ALTROVE” di Eracle Dartizio (vero nome Fabio Dartizio), a cura di Sabino Maria Frassà. La mostra faceva parte della collaborazione tra il Premio Cramum e il Museo Francesco Messina: Fabio Dartizio fu infatti finalista del premio cramum 2014. La mostra di Dartizio era incentrata sulla perdita (prematura) della mamma e della solitudine che ne consegue. L’artista partiva così dalla morte della propria mamma per riflettere sulla piccolezza dell’esperienza umana e sulla difficile e incessante ricerca di un “altrove”, di un rifugio e di una speranza. Dartizio non rappresenta quindi mai la madre, preferendo mettere lo spettatore di fronte alla morte stessa dell’universo: i cieli crollano travolgendo anche le sculture equestri di Francesco Messina, le “pozzanghere” sono innalzate e finiscono per essere le uniche stelle e fonti di luce. Come ricorda il curatore, Sabino Maria Frassà, “l’universo sta morendo. Anche i cieli, dopo di noi, scompariranno. L’uomo è sempre più consapevole di ciò. E’ passato nei secoli dal credersi centro perpetuo dell’Universo alla consapevolezza della propria piccolezza e temporaneità”.
Cosa può fare l’uomo così infintamente piccolo? Aggrapparsi a cieli morenti? No l'<<altrove>> del titolo, la speranza, è in realtà la forza di ognuno di noi, da rintracciarsi nella consapevolezza di sé, nei propri affetti e nel loro prezioso ricordo. Non stupisce perciò la scelta del curatore, Sabino Maria Frassà, di impostare il proprio testo e la lettura della mostra intorno ad una vecchia e nota canzone Son tutte belle le mamme del mondo: “Cosa ci fa comprendere meglio questo essere finiti, se non la perdita della mamma? Nella morte dei propri genitori si vede la propria morte. E allora toglie il respiro la mancanza di quel sentimento, <<di quel grande tesoro di luce e bontà, che custodisce un bene profondo, il più sincero dell’umanità (da Tutte le mamme, Umberto Bertini ed Eduardo Falcocchio 1954)“.
Mostra realizzata grazie a cramum sono molto grati al Comune di Milano | Studio Museo Francesco Messina e a tutti i partner che rendono possibile tale inziativa: Amaike Textile Industry, Ishikawa (J); Cafro srl, Fino Mornasco; Fonderia Artistica Campagner, Senago (Mi); Galleria Alessio Moitre, Torino; Silhouette Eyewear, Como. Si ringrazia anche per la concessione dell’opera Pozzanghere: Fonderia Artistica Battaglia, Milano; Galleria Toselli, Milano.