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ArtAgenda, “Private Collection Vol.1 – Lorenzo Marini” da SuperStudio

By 9 Gennaio 2024Cultura, Eventi

Giovedì 11 gennaio alle ore 18:00, Cramum insieme a Verga 1947 e Borghesi Associati presenta “Private Collection Vol.1 – Lorenzo Marini” alla MyOwnGallery | Superstudio Più, Via Tortona 27 (Milano). La mostra dedicata al maestro della Type Art, ideata e curata da Sabino Maria Frassà, rappresenta il primo di una serie di progetti espositivi volti a raccontare e condividere con il pubblico e la collettività il ruolo e il “risultato” del collezionismo in Italia.

Quale, dunque, è il ruolo del mecenatismo e del collezionismo oggi?  Il mecenatismo e il supporto all’arte fanno parte del DNA di Milano, città che da sempre ha avuto in privati cittadini illuminati uno dei principali motori sociali ed economici. Si tratta di un supporto discreto e tempestivo alle eccellenze artistiche nella fase di progettazione e produzione. Questo rapporto virtuoso tra mecenate e artista, tuttavia, presenta il limite di rischiare di essere elitario e accessibile solo a pochi privilegiati, che frequentano tali fortunate abitazioni. Cramum, pertanto, dà vita con questa mostra a una forma di “restituzione collettiva” e di condivisione della bellezza alla società.

LE OPERE IN MOSTRA DI LORENZO MARINI 
“Private Collection Vol.1 – Lorenzo Marini” offre un’opportunità unica per esplorare le opere dell’artista raccolte nel corso degli anni da un noto e lungimirante collezionista milanese, che ha scelto di mantenere l’anonimato. Molti dei lavori non sono mai stati esposti al pubblico prima, in quanto si trovano in diverse residenze, non solo milanesi.

Sabino Maria Frassà introduce la mostra spiegando che “il percorso espositivo indaga il potere delle lettere come fondamento del nostro pensiero e della nostra esistenza: dalla gioia espressa nei primi alfabeti all’annichilimento visualizzato nelle opere più recenti, i cosiddetti “Buchi Neri”. La mostra si apre con la presentazione di questi ultimi lavori intitolati in modo suggestivo dall’artista “Where Unspoken Words End”. Appena presentati a Miami questi quadri rivelano un profondo interrogativo sul futuro della comunicazione, trasversale a tutta la ricerca espressiva di Marini, il quale non può che interrogarsi oggi dove finiscano le moltitudini di parole dette: che senso hanno? Sono promesse dimenticate o semplicemente dissipate nell’aria? Il buco nero, presente nelle nostre galassie, diventa un simbolo che assorbe sia lo spazio che il tempo, aprendo a interpretazioni suggestive sulla natura delle parole e sulla loro possibile scomparsa in una dimensione sconosciuta. In queste opere le lettere, “liberate” da secoli di contestualizzazioni, si uniscono in vortici senza formare parole complete. L’assenza di punteggiatura contribuisce a creare un discorso apparentemente impossibile, una destrutturazione delle lettere che, unite, formano un non senso dominante nelle nostre vite. Tuttavia, l’artista cerca anche di intravedere una speranza nello stesso “buco nero”, inteso come un punto catartico della nostra comunicazione. Potrebbe essere un portale verso un’altra dimensione, dove le parole liberate trovano una destinazione sconosciuta, diventando simboli e portatori di una pura bellezza, nuova protagonista della nostra esistenza”.

Inaugurazione giovedì 11 gennaio dalle ore 18.00

MyOwnGallery | Superstudio – Via Tortona 27, Milano

La mostra continua fino al 30 gennaio; orario: lunedì-venerdì 14.00-19.00; sabato e domenica 9.30-19.00

info@lorenzomarini.com – infocramum@gmail.com

Lorenzo Marini, “Where Unspoken Words End” (Buchi neri)