Mercoledì 9 ottobre alle ore 18:00 sarà inaugurata a Casa della Memoria la mostra di Diego Randazzo “KIDS. Ancora piccoli martiri” curata da Sabino Maria Frassà. A 75 anni dalla tragedia di Gorla la mostra riflettere sui bambini ancora e sempre vittime di guerra. Diego Randazzo interpreta il dramma delle vittime civili nei territori di guerra e attraverso le sue immagini riesce a cogliere l’universalità del dolore di una infanzia negata e distrutta. Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto di Premio Cramum, Associazione Gorla Domani e Milano Municipio 2.
Il 20 ottobre 2019 cade il 75° anniversario della strage dei Piccoli Martiri di Gorla provocata dal “fuoco amico” di una pattuglia aerea della 15° Air Force americana che, prima di rientrare alla base, si liberò dell’esplosivo residuo scaricandolo sui quartieri di Gorla e Precotto, a Milano, provocando centinaia di morti. In particolare, una bomba si infilò nel vano scale della scuola elementare Francesco Crispi di Gorla investendo in pieno i bambini e gli adulti che li stavano accompagnando nel rifugio. Fu una strage.
Cuore della mostra sono due “Bandiere della memoria dei bambini martiri“: sulla prima l’artista ha ricamato insieme alla madre 204 stelle (quante sono le vittime della strage avvenuta nella scuola elementare del quartiere di Gorla il 20 ottobre del 1944: 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un’assistente sanitaria); un’imponente stampa in acetato costituisce la seconda bandiera che riporta trenta raffigurazioni dei temi della Pietà e della Strage degli innocenti. Trenta è il numero di bambini che ogni giorno muore ancora a causa delle guerre.
Il curatore Frassà introduce così la mostra: “Pietà! Che sia a Dio o all’uomo del futuro, l’unica cosa che resta a noi esseri umani è dire “abbi pietà di noi”, di quello che abbiamo e continuiamo a fare: uccidere il futuro. Son passati 75 anni dalla tragedia di Gorla in cui morirono solo nella scuola Francesco Crispi 184 bambini e ancora oggi nel mondo 10.000 bambini muoiono ogni anno a causa delle guerre. Sembra esser cambiato quasi nulla in questi 75 anni e la Storia sembra ripetersi all’infinito. Anche le immagini di violenza sembrano aver assuefatto il pubblico, che non si scandalizza né scompone più di tanto nemmeno di fronte alla sofferenza dei più piccoli. Diego Randazzo interpreta tale dramma e nell’universalità atemporale delle sue immagini e composizioni fotografiche riesce a cogliere l’universalità del dolore e dell’infanzia negata e distrutta.”
L’universalità del dramma di Gorla è ripreso dall’artista, Diego Randazzo, e si rispecchia anche nel percorso espositivo che propone, sulle facciate dell’edificio, alcune vetrofanie in cui l’artista rielabora le immagini tristemente note di bambini vittime di conflitti degli ultimi 75 anni. All’interno la mostra si completa con la restituzione visiva dei ricordi dei bambini sopravvissuti alla strage di Gorla: dalle “D” maiuscole sul quaderno, alla fuga dalla scuola, al cappottino lasciato in classe.