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Monica Cirinnà – La libertà di espressione è la nuova frontiera da definire, altrimenti è il far west

By 26 Giugno 2017Luglio 13th, 2017Cultura
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La Senatrice Monica Cirinnà aderisce e partecipa con una propria riflessione alla Campagna di sensibilizzazione “LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE NON E’ UNO SCHERZO“, ideata da Sabino Maria Frassà e Nicla Vassallo per il think-tank “ama nutri cesci” al fine di stimolare una piena consapevolezza e comprensione del diritto di espressione, sovente frainteso.[margin10]


[pullquote2]<<A numerosi politici di tutti gli schieramenti è stato chiesto di partecipare e riportare (liberamente) il proprio pensiero su “limiti e possibilità della libertà di espressione oggi”. “Soltanto” le senatrici Monica Cirinnà ed Elena Ferrara hanno accettato. A loro il nostro più sentito ringraziamento, consci del fatto che riflettere anche su limiti e degenerazioni della libertà di espressione possa risultare, oggi più che mai, impopolare. >> Sabino Maria Frassà e Nicla Vassallo[/pullquote2]

La riflessione della Senatrice giunge dopo le riflessioni:

 

Monica Cirinnà: “La libertà di espressione è la nuova frontiera dei giorni d’oggi”

L’intuizione del grande sociologo Bauman è ormai da tempo una dura realtà: la “società liquida”, nella quale abbiamo dovuto abituarci a vivere, ci pone quotidianamente di fronte a nuove sfide culturali, sociali, intellettuali, per cui il tema della libertà d’espressione è indubbiamente la nuova frontiera che dobbiamo definire, perché non diventi il nuovo far west.

In una società dove sono cadute le barriere sociali così come quelle mediatiche, in un mondo interconnesso dove l’opinione dominante passa inevitabilmente per i social networks, dove si pone il limite tra libertà e rispetto? Qual’è il confine da rispettare per non sconfinare nel conflitto? In particolare, su temi come quelli relativi all’omofobia, alla violenza sulle donne e, più in generale, contro tutti i soggetti deboli, come si può tutelare la libertà d’espressione e reprimere i comportamenti eversivi?

In questi ultimi anni abbiamo dovuto fare i conti con il proliferare di nuovi comportamenti odiosi e con nuovi termini. Haters, stalkers, troll, fake-news appartenevano al vocabolario degli esperti della Rete, ora sono una realtà con la quale facciamo i conti ogni giorno, e dai quali dobbiamo tutelarci.

In copertina, H.H. Lim, La Via del Falò Divino, 2017 – Courtesy by Zoo Zone Art Forum

Non ho mai pensato che limitare la libertà d’espressione sia un comportamento sano di una società democratica, ma indubbiamente sono necessari interventi normativi che riconoscano e puniscano con rigore gli interventi che con la libertà d’espressione nulla hanno a che fare. Si è pericolosamente diffusa l’idea che si possa dire di tutto, che si sia legittimati ad aggredire, verbalmente o meno, chiunque la pensi o viva diversamente da noi, alimentando un odio diffuso e lo scontro.

Siamo di fronte ad una deriva pericolosa, che nulla ha a che fare con la dialettica sana e democratica. C’è una inquietante tendenza al non-approfondimento, al non voler dialogare, ma aggredire è più comodo e veloce per tutti coloro i quali preferiscono fomentare e disinformare piuttosto che costruire luoghi di ascolto e condivisione. E’ un comportamento con il quale dobbiamo fare i conti, capirlo e trovare, come legislatori, gli strumenti per contenerlo e sanzionarlo, proprio a fine di difendere e in fondo riaffermare quel fondante principio democratico che è e deve continuare ad essere la libertà d’espressione. Motivo di incontro, confronto e sviluppo di ogni società.

Monica Cirinnà, 12 giugno 2017 
Revisione editoriale – Sabino Maria Frassà (testo originale scritto e approvato il 15 giugno 2017)


Monica Cirinnà, laureata in giurisprudenza, dopo 20 anni di attività politica al Comune di Roma, viene eletta  al Senato nel 2013 (Partito Democratico). Tra le tante iniziative, la più nota è l’approvazione della Legge 76 del 20 Maggio 2016 – Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze. (16G00082) (GU Serie Generale n.118 del 21-5-2016)

Il suo credo è il concetto di ecologia della vita, qualcosa di più del semplice ambientalismo; è un modo di essere che deve portare ogni giorno ad adeguare le nostre azioni al rispetto di tutte le forme di vita ed alla difesa dell’ecosistema e delle biodiversità, unica grande ricchezza comune a tutti gli esseri viventi.