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Smart working, gravidanza e genitorialità: come farlo funzionare anche dopo il Coronavirus

By 3 Giugno 2020Luglio 1st, 2020Cultura, Salute

Il Portale NostroFiglio.it il 9 marzo ha pubblicato l’articolo “Smart working per le mamme: soluzione ai problemi o fonte di ulteriore stress?” frutto dell’intervista di Giulia Foschi a Sabino Maria Frassà. L’intervista indaga e fornisce consigli per affrontare le problematiche dello smart working, introdotto per “incrementare la produttività aziendale e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Questa modalità di lavoro a distanza – lontano fisicamente da colleghi e sede di lavoro – fatica a diffondersi in Italia: tante le colpe da entrambe le parti – lavoratrici e datori di lavoro. Se l’urgenza del coronavirus ha definitivamente imposto questa modalità di lavoro,  ci auguriamo che, passata l’urgenza, possa diventare uno strumento diffuso, impiegato responsabilmente a beneficio delle imprese e dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici (future) mamme.

Estratti dall’intervista che potrete trovare in versione integrale sul portale NostroFiglio.it

Lo smart working può davvero servire a ridurre lo stress delle mamme che lavorano?
[…] Dev’essere chiaro che non è la stessa cosa che lavorare dall’ufficio: dobbiamo ammettere che cambia l’interazione tra le persone e che andranno riviste alcune consuetudini e credenze dure a morire in Italia. Prima tra tutte lo smart Working mina e dovrebbe scardinare la convinzione che vede nelle ore passate in ufficio un segnale di “fedeltà” da elogiare. In tanti uffici chi se ne va presto è visto male. Tanti preferiscono leggersi le email o leggere al PC piuttosto che uscire “presto”. Dovremmo capire, banale a dirsi, che non sono le ore passate a lavoro, ma il modo. Ovvio ci vuole serietà da parte del lavoratore, altrimenti il patto di fiducia necessario viene a mancare”.

Come mettere in pratica lo smart working al meglio?
“Naturalmente dipende dal tipo di impiego, ma in generale il lavoro in team è fondamentale, e l’empatia è parte di una corretta comunicazione e del buon funzionamento di un qualsiasi ufficio. Temo quindi che sia difficile e rischioso il pensare a un lavoro da casa totalizzante, o quasi […]

Ci potrebbe dare qualche consiglio pratico per la gestione dello smart working?
1) BABYSITTER PER QUALCHE ORA […]
2) NO ALLA TV E TABLET, SPAZIO ALLA CREATIVITA’ […] per i neonati la questione è chiaramente diversa
3) CONDIVIDERE L’UFFICIO DA CASA […] visto che vedersi di persona è fondamentale, perché non invitare una volta il capo o un collega a lavorare due ore o ad esempio a fare una call a un cliente insieme da casa? Così si vedrà che a casa si lavora e che il bambino è un elemento non solo di rumore, ma anche di serenità e quindi maggiore produttività”.
4) L’IRONIA COME MODALITA’ DI GESTIONE DELLE EMERGENZE. “Se quando un cliente o il capo chiama il bambino piange, non scusatevi: buttatela sul ridere”
5) FAR CAPIRE CHE SODDISFAZIONE FA RIMA CON PRODUTTIVITA’ […] Non rivendicare, ma proporre e socializzare i bisogni con il capo e con i colleghi che non devono vedere nel figlio altrui un problema, ma una condizione almeno neutra, se non positiva
6) NON ESSERE MONOTEMATICI. “È normale che i figli siano al centro del nostro vivere, ma attenti a parlarne troppo in ufficio […]