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[margin10]RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE ED INFERTILITA’: COSA SI SA?
Certezze: le microonde emesse dai telefoni cellulari vengono in parte assorbite dai nostri tessuti e ne provocano il riscaldamento, con possibili effetti dannosi sul DNA delle cellule già evidenziati da molti studi su animali e pre-clinici.
Falsi miti: Non esistono dati clinici allarmanti che evidenzino rapporti diretti di causa-effetto tra il normale utilizzo dei telefonini e lo sviluppo di malattie (infertilità o tumori).
Ricerche: La ricerca sta costruendo e validando modelli di studio delle microonde dei cellulari nell’uomo, che traducano in chiave clinica gli effetti dannosi emersi dagli studi sugli animali. Nel frattempo, possono essere ragionevoli, in via prudenziale, alcuni accorgimenti tra cui il mantenere il telefonino a distanza di 30-40cm dal corpo e lo spegnerlo durante le ore notturne.
Ne parlano: Valeria Stella Vanni e Paola Vigano
Revisione: S.M. Frassà
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Button Text Button Text [margin10] [margin10] I cellulari impattano la fertilità?
Le micro-onde utilizzate dai telefoni cellulari sono radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza e bassa potenza, non diverse da quelle emesse da altre sorgenti come i dispositivi wireless o le emittenti radiotelevisive. Tuttavia la particolare modalità di esposizione, legata alla vicinanza dell’antenna al nostro corpo, comporta che una frazione rilevante di questa potenza sia assorbita dai tessuti (causandone il riscaldamento e di conseguenza possibili danni indiretti al DNA delle cellule). Questo ha destato grandi preoccupazioni nel campo della salute, e spinto già dal 1996 le autorità sanitarie coordinate dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a istituire programmi di ricerca specifici sugli eventuali effetti pericolosi dell’ uso dei cellulari. I due distretti a rischio sono proprio quelli che generalmente si trovano a più stretto contatto con l’antenna dei nostri telefonini: la scatola cranica (quindi il cervello) durante l’utilizzo e la zona pelvica (quindi gli organi riproduttivi) quando il telefono viene tenuto in tasca.
[note_box]“In effetti, anche quando il cellulare è acceso nella normale modalità di ricezione esso continua ad emettere micro-onde, seppur in quantità molto minore rispetto a quelle impiegate per telefonare” ci conferma Paolo Agnes, Fisico dell’ Università degli Studi di Pavia.[/note_box]Per quanto riguarda l’effetto di questi campi elettromagnetici sulla fertilità, ad oggi l’insieme degli studi scientifici fornisce evidenze in gran parte ancora contrastanti. Per esempio, nell’uomo, esistono ricerche che rilevano un peggioramento qualitativo (in termini di motilità e vitalità) del liquido seminale in seguito al “contatto” ravvicinato e protratto con le micro-onde, ma non tutti gli studi confermano questa tossicità.
Anche nella donna esiste l’ipotesi che un’esposizione intensa alle radiazioni dei cellulari causi, nell’ovaio, una riduzione del numero degli ovociti e della loro capacità di dare vita a embrioni sani. Tuttavia queste osservazioni derivano perlopiù da studi su animali, e non hanno ancora trovato le conferme necessarie per poterne trarre conclusioni.
Pertanto, sulla base delle evidenze scientifiche, ad oggi l’OMS ha elaborato solamente alcune raccomandazioni prudenziali, pensate per ridurre la dose di assorbimento. Tra queste, cercare di tenere il cellulare a distanza di 30-40 cmdal corpo e di utilizzarlo dove la ricezione è migliore (perché questo permette al telefono di trasmettere a potenze minori). Secondo alcuni studi, anche alcune ore al giorno -per esempio quelle notturne- del tutto prive di esposizione potrebbero essere consigliate, per permettere alle nostre cellule di riparare eventuali danni al DNA.
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