Aperta fino al 13 maggio al Podbielski Contemporary di Milano la nuova mostra collettiva intitolata Oltre lo sguardo, progetto nato dalla volontà di testimoniare come nel mondo attuale, il ventaglio di possibilità con le quali l’uomo si ritrova ad osservare la realtà, si ripropone costantemente nelle sue infinite declinazioni e sfumature, senza permettere allo sguardo di stabilire un punto d’osservazione unico, come teorizzò Bentham, nel suo Panopticon ideale. In un mondo che lentamente sembra venir soppiantato dall’incedere delle pratiche visive, che non hanno più nessun rapporto con l’osservatore posto in un mondo reale, percepito secondo le leggi dell’ottica, questa mostra intende ristabilire una connessione tra l’uomo e l’ambiente, gli spazi circostanti, fino ad approdare ad uno sguardo più intimo, che si addentra nei luoghi del subconscio e dello spirituale, l’osservatore viene calato all’interno di un percorso visivo, costellato di numerose ‘soglie’, che invitano ad addentrarvisi, come un esploratore intento a vagliare le infinite variabili di un terreno ancora da scoprire. Il saggio di Jonathan Crary, critico d’arte statunitense, è emblematico, poiché avanza una serie di considerazioni su ‘un’archeologia della visione’, che si sono rivelate veritiere: con lo scorrere del tempo, nel fenomeno visivo si sono imposte sempre di più tecniche cibernetiche ed elettromagnetiche.
La mostra ha testo critico di Giulia Ronchi e ospita le opere di Massimiliano Gatti, Ohad Matalon, Yuval Yairi, Hrarir Sarkissian, Fabrizio Ceccardi (in copertina con Out of Eden), Otto Nix, Silvia Camporesi, Beatrice Minda, Thomas Jorion Marina Caneve, Giulia Agostini, Gail Albert Halaban, Francesca Todde, Augusto Cantamessa, Ferdinando Scianna, Michael Von Graffenried, Noga Shtainer, Benyamin Reich, Giulio di Sturco e Giulia Parlato.
Ingresso libero: dal martedì al venerdì | h 14.30 – 19
Sabato su appuntamento