l’Istituto Italiano di Cultura a Budapest insieme all’associazione cramum e alla Fondazione Giorgio Pardi presenta l’8 ottobre a Budapest la Mostra Internazionale “OLTRE” (Beyond the foreground) a cura di Sabino Maria Frassà. In un momento storico in cui l’Europa sembra tornare all’idea di confini e divisioni, il progetto OLTRE cerca di promuovere il dialogo sia tra Paesi sia tra generazioni di artisti.
In mostra ci saranno infatti 40 opere di 10 artisti italiani e 7 ungheresi di diverse generazioni e fama (da artisti dell’attuale biennale a giovani promesse):
- Artisti ungheresi: Endre Tót (tra i più famosi artisti ungheresi viventi, vincitore nel 2008 del celebre premio Kossuth), Szilárd Cseke (artista a cui è dedicato il Padiglione Ungheria dell’attuale Biennale di Venezia), Andi Kacziba (scultrice tessile a cui Milano dedicherà una personale a dicembre ’15), Zoltán Tombor (fotografo di fama internazionale); in mostra anche i giovani talenti: David Merényi , Beáta Székely e Kamilia Kard.
- Artisti Italiani: Eva Sorensen (artista a cui è stato dedicato il Padiglione della Biennale di Venezia del 1981), Alberto di Fabio (a ottobre la sua personale al Macro di Roma) Elisabeth Scherffig e Daniele Salvalai (artisti a cui Milano ha dedicato recenti monografie), HH LIM (Biennale di Venezia 2013), Franco Mazzucchelli (Biennale di Venezia 1976), Raffale Penna (tra i più noti fiber-artist italiani); in mostra anche i giovani talenti Paolo Peroni (vincitore premio cramum 2014), Francesca Piovesan (vincitrice premio cramum 2015), Eracle Dartizio (protagonista nel 2016 di una mostra site-specific allo Studio Museo Francesco Messina di Milano).
Vi aspettiamo a Budapest l’8 ottobre alle ore 19:00 all’Istituto Italiano di Cultura, Via Bródy Sándor, 8
Grazie al lavoro di Emiliano Biondelli la mostra è arricchita da un libro di artista in 300 copie.
Grazie al Museo Garda di Ivrea e all’Accademia di Ungheria a Roma la mostra giungerà infine in Italia (Ivrea e Roma) nel 2016 .
Nelle foto le opere di Francesca Piovesan (Volto – in copertina), Beáta Székely (Untitled), Paolo Peroni (Fenotipo-Genotipo) e la sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Budapest, che dal 1865 al 1902 fu la sede del Parlamento ungherese.