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Ha senso per una donna adulta fare il vaccino contro il papilloma virus?

By 10 Gennaio 2018Febbraio 3rd, 2018Salute

Il vaccino contro il papilloma virus potrebbe salvare il 70% delle donne con più di 25 anni dal cancro al collo dell’utero. Ne parliamo oggi all’Istituto Lagrange di Milano.
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Dottor Filippo Murina – Ospedale Buzzi di Milano

L’HPV (papilloma virus umano) è un virus che provoca un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle donne prende almeno una volta nella vita. In una minoranza di casi provoca delle lesioni a livello del collo dell’utero; alcune di queste lesioni possono progredire verso forme tumorali. Ricordiamoci quindi che due tipi di papilloma virus (il 16 e il 18) sono responsabili di oltre il 70% dei casi di tumori del collo dell’utero.

L’unico metodo per prevenire l’infezione da HPV è la vaccinazione, dal momento che anche il preservativo non garantisce una protezione al 100%. C’è ora un vaccino contro questi due tipi di virus particolarmente pericolosi perché responsabili di più del 70% dei tumori del collo dell’utero. In tutte le Regioni italiane nel 2008 è partita la campagna di vaccinazione gratuita per le ragazze nel 12° anno di vita (cioè che hanno compiuto 11 anni).

Cosa fare però se non si hanno più 12 anni?

I maggiori benefici correlati alla vaccinazione HPV sono legati all’adesione ai programmi universali nella fascia pre-adolescenziale (12enni). Detto ciò anche nelle donne adulte (fino a 45-50 anni) è stata già dimostrata un’efficacia vaccinale molto elevata, in gran parte paragonabile a quella delle giovani donne appartenenti.

HO 25 ANNI E NON HO ALCUNA INFEZIONE DA PAPILLOMA VIRUS: recenti studi mostrano come il 70% delle donne che hanno più di 25 anni di età non ha per fortuna ancora contratto il virus e perciò per questo 70% di donne (over 25 anni) la vaccinazione sarebbe molto utile, proteggendosi al 70% da un tumore pericoloso come quello al collo dell’utero.

Papilloma Virus al microscopio

HO 25 ANNI E HO CONTRATTI IL PAPILLOMA VIRUS: il restante 30% di donne con più di 25 anni ha contratto l’infezione. Chi ha già contratto l’infezione, normalmente ha contratto un tipo di HPV; in tali casi vaccinandosi ci si proteggerebbe da tutti gli altri tipi di papilloma virus, che non abbiamo ancora contratto. Vaccinarsi non aiuta a guarire/risolvere l’infezione in atto ma protegge, come in tutte le altre donne, da nuove infezioni da parte di ceppi virali inclusi nel vaccino, o può ridurre il rischio di recidiva.

Milano 28 marzo 2017 – Sabino Maria Frassà ha intervistato il Murina Filippo, Responsabile Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore – Reparto di Ostetricia e Ginecologia diretto dal Professor Enrico Ferrazzi – dell’Ospedale Vittore Buzzi – Università di Milano.


L’incontro, aperto al pubblico, è parte del progetto “VACCINARSI CONTRO LE INFEZIONI DA PAPILLOMA VIRUS (HPV):
UNA PARI OPPORTUNITÀ”
promosso dall’Associazione Soroptimist International Milano Fondatore, supportato dalla Regione Lombardia insieme a prestigiosi partner quali Ama Nutri CresciFondazione Cure Onlus, Associazione Italiana Donne Medico sezione di Brescia, Associazione Soroptimist International Club di Lomellina, Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero di Brescia, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia con il sostegno di ATS Milano – Citta’ Metropolitana.
Il progetto vede la collaborazione di numerosi centri vaccinali lombardi tra cui Il Centro vaccinale HPV presso il Servizio di patologia del tratto genitale inferiore dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano (servizio diretto dal dott. Filippo Murina e dal Prof. Enrico Maria Ferrazzi) in via Castelvetro 32 a Milano. Il centro offre anche un servizio di intermediazione linguistica e culturale in cinese.