Gli impianti a fune sono il motore dell’economia di montagna e un presidio per la tutela delle ‘Terre alte’. Questo il focus emerso dall”Assemblea Generale di ANEF di oggi 18 ottobre, tenutasi a Bolzano. Durante l’assemblea, moderata da Giulia Apollonio (giornalista scientifica e conduttrice Tg2 Rai), sono intervenuti oltre alla Presidente ANEF Valeria Ghezzi, esponenti del mondo accademico e scientifico, tra cui Elmar Pichler Rolle (Presidente Vitalpin), Stefano Illing (Presidente Consorzio Cortina Delicious), Fabrizio De Blasi (Glaciologo presso l’Istituto Scienze Polari del CNR), Fabio Trincardi (Direttore emerito del CNR), e Paolo Grigolli (Docente IULM Milano).
Il punto di vista di ANEF
All’ANEF, l’unica Associazione degli imprenditori funiviari riconosciuta e aderente a Confindustria, fanno capo circa il 90% delle aziende funiviarie italiane, distribuite sia nei territori alpini che appenninici. L’Assemblea Generale è stata caratterizzata da un invito al dialogo con tutti gli stakeholder, con la volontà di affrontare, senza timore, anche i temi più critici, basandosi su dati concreti. L’Italia è il terzo Paese europeo per fatturato e giornate sciistiche, e il quinto a livello mondiale (dopo Stati Uniti e Giappone), con un fatturato diretto di 1,3 miliardi di euro e un indotto di circa 8 miliardi.
“Siamo leader a livello internazionale – ha affermato la Presidente Valeria Ghezzi – e, con la presidenza di FIANET in capo all’Italia, stiamo preparando un documento condiviso per tutti i Paesi europei, che illustri il nostro ruolo e il nostro lavoro. Il nostro scopo è creare valore per il territorio, l’ambiente, le comunità e le aziende. La montagna va tutelata, poiché ha bisogno dell’uomo. Fermare lo sci significherebbe causare un danno irreparabile; non possiamo permetterlo”.
Lo Studio indipendente di PwC
ANEF ha infine deciso di concentrare i propri sforzi finanziando e presentando oggi lo studio commissionato a PwC Italia sull’impatto socio-economico degli impianti di risalita a livello locale.
Nel 2024, PwC Italia ha affiancato Lombardia (ANEF Lombardia), Valle d’Aosta (AVIF) e Provincia Autonoma di Trento (ANEF Trento) nella valutazione dell’impatto socio-economico generato dalla spesa turistica legata agli impianti di risalita durante le stagioni estiva 2023 e invernale 2022/23 o 2023/24. L’analisi si è basata sulla spesa media giornaliera dei turisti e dei loro accompagnatori, con stime locali integrate da dati nazionali. Le tre regioni, che rappresentano insieme il 19,5% delle società funiviarie italiane e il 38,3% degli impianti, hanno registrato tra 3,53 e 9,51 milioni di (primi) ingressi, di cui 2,9-7,7 milioni in inverno e 0,4-1,8 milioni in estate.
La spesa turistica complessiva è stata stimata tra 541 e 1.472 milioni di euro, con una spesa media giornaliera pro-capite tra 118 e 127€ (IVA esclusa). Le principali categorie di spesa sono state ristorazione (23,1-39%), alloggio (24,55-40,5%) e sport (24,2-29%). La spesa sportiva, inclusa quella per skipass, ha variato tra 109 e 305 milioni di euro. Il valore aggiunto locale generato dalla spesa turistica è stato stimato tra 384 e 1.033 milioni di euro, con i settori di alloggio e ristorazione, trasporti e commercio come principali beneficiari.
Il turismo montano ha anche generato un significativo gettito fiscale, con contributi stimati in IRPEF, IVA, IRES, IRAP e altre imposte tra 28 e 72,5 milioni di euro per IRPEF e tra 13,9 e 29,3 milioni di euro per IVA, per un totale di circa 8,7-15,1€ per sciatore.
Bolzano, 18 ottobre 2024, Sabino Maria Frassà