Skip to main content

I nidi di Federica Cipriani selezionati per il 7° Premio Cramum

By 29 Luglio 2019CRAMUM

Federica Cipriani è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Daniela Ardiri, Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Cristina Cusani,  Alessandro di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi. Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Federica Cipriani nasce nel 1983. Ottiene il diploma di maturità classica nel 2002 presso il Liceo Classico G. Cevolani di Cento con 84/100. Si diploma come Maestro d’Arte in Decorazione al Accademia di Belle Arti di Bologna (quadriennale) nel 2006 con 110/110 e lode con una tesi di laurea in Pedagogia e didattica dell’Arte. Dal  2009 è titolare della ditta artigiana Cipriani sas di Cipriani Federica e C. Tra le mostre a cui partecipa si segnalano le personali “Harmonia” del 2018 da Barbara Frigerio Gallery a Milano e “La Bellezza dell’F24”, a cura di Maria Livia Brunelli, da MLB Gallery di Bologna nel 2017.

Viene selezionata per “COCOONEST” quale finalista del Premio Cramum 2019 (7° edizione). “Cocoonest” è un’opera inedita, pensata e realizzata appositamente per il Premio Cramum.  Fa parte di una nuova serie di lavori basati sull’utilizzo della carta, accostata ad altri elementi naturali. Partendo dalle parole di Kant che tracciano il tema del concorso, l’artista ha voluto interpretare personalmente il concetto di Morale e come lo stesso si sviluppi all’interno di ognuno di noi. “In passato – spiega l’artista – ho già realizzato, con la serie degli “Stormi”, un’indagine sul concetto di identità individuale e sulla sua formazione, in rapporto alle influenze di ciò che ci circonda. In questo caso, invece, mi sono concentrata sul singolo individuo e sul suo mondo interiore, nella sua unicità e peculiarità: ne è scaturita un’opera dalla forma di nido-bozzolo, con una struttura esterna in paglia e, all’interno, un insieme di intrecci di carta che la foderano completamente come se fossero una coperta. I frammenti di carta di questo rivestimento sono in realtà dettagli di fotografie del mio passato e di chi ha contribuito alla mia formazione, partendo dalla mia famiglia e arrivando ad altre persone che hanno influenzato le mie scelte e il mio senso morale. Ritengo, infatti, che il concetto di moralità sia un caposaldo nel percorso formativo della propria identità ed sia strettamente connesso all’educazione ricevuta durante l’infanzia. Allo stesso tempo credo, tuttavia, che il nostro “io” sia in continua evoluzione, grazie alle esperienze e agli incontri che facciamo quotidianamente: la coperta che fodera le pareti del nido, pertanto, continua a crescere, arricchita di nuove fotografie, fino ad uscire dal nido stesso ed allungarsi verso il mondo esterno.”


I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.