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Esploratori 7.0 – A Budapest la collettiva che ridefinisce il confine

By 20 Ottobre 2025Ottobre 25th, 2025CRAMUM, Cultura

Dopo l’esperienza espositiva romana OLTRE ROMA con Cramum , l’artista ungherese Beata Székely torna protagonista a Budapest con la collettiva Felfedezők 7.0 – Határpróbák (“Esploratori 7.0 – Prove di confine”), evento conclusivo del Budapest Art Mentor Program 2024/25, in apertura il 21 ottobre 2025 presso The Space, sede del programma nella capitale ungherese.
The Space è uno spazio espositivo e centro di formazione dedicato ai giovani artisti visivi, nato per collegare la ricerca artistica alla dimensione professionale dell’arte contemporanea.

Curata da Nikolett Arabadzsov e Zsófia Máté, la mostra sarà visitabile fino al 21 novembre 2025, accompagnata da incontri, visite guidate e workshop.

Nido con catena dorata, 2025, olio su tela, 20 × 15 cm

Riunendo quattordici artisti emergenti, il progetto esplora il tema del confine come esperienza umana e tensione creativa. Nei lavori di Bea Székely, la riflessione sul limite diventa una ricerca poetica fatta di memoria, corpo e luce, in cui il confine non è barriera ma spazio di relazione e metamorfosi.

Accanto a Székely espongono – tra gli altri – Júlia Csapó, Györgyi Cséffai, Edit Cservenka, Melinda Dovák, Éva Jámbor, Attila Máté, Eszter Palik, Anita Papp, Viktória Pál, Mária Schuller, Viktória Szabolcsi, Gabriella Szalkaie Krisztina Vladár.

“Prove di confine” propone un dialogo tra generazioni e linguaggi diversi, ispirato alle riflessioni di Foucault, Bataille, Derrida, Blanchot e Kristeva, per i quali il limite non chiude ma apre passaggi, soglie e nuove possibilità.

Un ritorno significativo per Bea Székely, che prosegue la sua indagine sulla relazione tra luce e presenza, riaffermando il dialogo fra le nuove generazioni dell’arte ungherese e il panorama europeo contemporaneo.

Sabino Maria Frassà