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Daniela Ardiri tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum

By CRAMUM

Daniela Ardiri è tra i 12 finalisti della 7^ edizione del Premio Cramum insieme a Ludovico Bomben, Yinglu Chen, Federica Cipriani, Cristina Cusani,  Alessandro Di Massimo, Luca Marignoni, Miriam Montani, Niccolò Moronato, Antonella Romano, Federico Polloni, Sio Takahashi.

Conosciamo di più il suo lavoro e l’opera candidata in vista della “finale” che si terrà sabato 14 settembre in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il cielo sopra di me e dentro di me che cosa” a cura di Sabino Maria Frassà.

Daniela Ardiri è nata nel 1984, vive e lavora a Milano. Diplomata presso l’Accademia di Brera nel 2008, ha esposto le sue opere in varie gallerie in Italia e all’estero.
Il suo lavoro è stato selezionato in diversi concorsi promossi da enti istituzionali e gallerie tra cui Premio Nazionale delle Arti 2010, Premio Ghiggini 2011, Young Talents 2014, Arteam Cup 2016 e 2017. Nel 2019 ha vinto il Premio Marco Bastianelli per il miglior libro fotografico pubblicato in Italia. Nel 2018 è stata selezionata per una residenza presso il Centro d’Arte Bolit di Girona(Spagna). Attualmente in residenza presso ViaFarini a Milano.

Viene selezionata al 7° premio Cramum con il ciclo di opere “Ritratti”. Secondo la neurobiologia le esperienze che facciamo influenzano in maniera diretta lo sviluppo del cervello, e determinano la creazione, il mantenimento o il rafforzamento dei collegamenti neuronali. L’impatto iniziale che un’esperienza ha sul cervello viene chiamato engramma, ed è una sorta di traccia mnemonica che si organizza nel sistema nervoso come conseguenza di processi di apprendimento e di esperienza. Tuttavia la memoria non è un’entità statica ed oltre a presentare caratteristiche dell’engramma iniziale contiene elementi derivati da altre esperienze e risente delle influenze esercitate dal contesto e dallo stato della mente in cui ci troviamo nel presente.

La serie “Ritratti” nasce dal libro Auguri, nel quale ho indagato, attraverso il disegno, fotografie tratte dall’archivio di famiglia.
La narrazione, dettata dal disegno, è rafforzata dai tessuti, utilizzati come traccia per ricostruire sensazioni che il tempo e le esperienze hanno modificato o cancellato.


 

I Promotori della 7° edizione del premio Cramum sono Fondazione Cure Onlus – patron del premio – il Comune di Varedo e la Fondazione Versiera 1718, rappresentati nella Giuria dall’architetto Isabella Maffeis. Il Premio ha ottenuto il patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Studio Museo Francesco Messina. Il Premio ha infine ottenuto il supporto di Ventura Projects ed Enoagriturismo Giacinto Gallina.

Il Comitato scientifico, cuore della giuria del Premio, decreterà il vincitore/la vincitrice del Premio il giorno dell’inaugurazione. Oltre agli artisti fuori concorso fanno parte del Comitato: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Antonella Cattani, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti. Al voto non prenderà parte il Direttore del Premio, tranne in caso di pari merito.

Video-intervista a Ingar Krauss in occasione della mostra VITREUS da Gaggenau Hub

By CRAMUM

Continua In-Mateiral, il percorso artistico e culturale sul rapporto tra materia e immaterialità promosso da Cramum e dal brand del design di lusso Gaggenau. Per la seconda tappa, incentrata sulla fotografia, il Direttore Artistico Sabino Maria Frassà ha invitato l’artista tedesco Ingar Krauss, noto per la sua riservatezza, a parlare della sua ricerca e della peculiare tecnica che unisce fotografia analogica e pittura. La cornice è la mostra VITREUS, curata dallo stesso Frassà e visitabile da Gaggenau DesignElementi Hub a Milano fino a fine luglio. Particolarità della mostra, supportata anche dal Goethe-Institu Mailand, è il mettere in mostra per la prima volta in Italia il “ciclo dei vetri” in cui Ingar Krauss indaga la luce come materia.

La mostra sarà visitabile fino al 13 settembre con una chiusura estiva dal 3 al 25 agosto.

 

Prorogata fino al 26 agosto la mostra Regno Sottile di Giulia Manfredi al Museo Francesco Messina

By CRAMUM

Lo Studio Museo Francesco Messina di Milano, dato l’interesse suscitato nella critica e nel pubblico, ha deciso di prorogare fino al 26 agosto la mostra Regno Sottile di Giulia Manfredi. La mostra, curata da Sabino Maria Frassà, è promossa dal Premio Cramum vinto Giulia Manfredi nel 2017.

La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00 e presenta per la prima volta il ciclo inedito di opere “vive” che riflette sulla precarietà, ma anche sulla forza, dell’esperienza umana.

In mostra 12 sculture realizzate in marmo, resina e piante, coltivate dall’artista nei due anni di preparazione a questa mostra.

Trasformare un Museo in una serra-giardino è la nuova impresa di Giulia Manfredi per Cramum

By CRAMUM

REGNO SOTTILE è il titolo della mostra personale di Giulia Manfredi, promossa dal Premio Cramum e curata da Sabino Maria Frassà, che dal 26 giugno trasformerà lo Studio Museo Francesco Messina di Milano in una serra in cui le opere d’arte crescono e vivono. L’obiettivo è far riflettere sulle nostre fragilità e sulla responsabilità di ognuno di noi nei confronti del Mondo che stiamo lasciando ai nostri figli.

In mostra fino al 19 luglio per la prima volta Giulia Manfredi presenta al pubblico le sue “opere vive“: delle piante crescono nelle sculture in marmo e quindi le opere si trasformano e crescono come in una serra con il passare del tempo; la mostra è addirittura completata da un sistema di irrigazione e da luci “rosa” necessarie per la crescita delle piante. Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà <<‘Regno Sottile’ non è però una mostra ambientalista, quanto una riflessione sul concetto di “responsabilità umana” e sul tempo che si vive, il Presente, ovvero il regno sottile, così precario e schiacciato tra passato e futuro. Il titolo della mostra, fortemente voluto dall’artista, evoca appunto quella sensazione e idea di transitorietà alla base di tutta la ricerca artistica di Giulia Manfredi>>.

Inaugurazione Mercoledì 26 giugno ore 18:00
Ingresso libero dal 27 giugno al 19 luglio
martedì-domenica 10:00 – 18:00

Per informazioni: infocramum@gmail.com

Ingar Krauss a Milano con una nuova mostra personale in occasione della MilanoPhotoWeek

By CRAMUM

Il 5 giugno con la mostra VITREUS torna in Italia (da Gaggenau Hub in Corso Magenta 2) il noto fotografo tedesco Ingar Krauss, che nel 2004 vinse il Premio Leica. La mostra, a cura di Sabino Maria Frassà, è promossa Cramum e Gaggenau in collaborazione con la DesignElementi e con il Goethe-Institut Mailand. Fino al 20 settembre gli spettatori potranno scoprire i circa 20 scatti della “Serie dei Vetri”, per la prima volta in Italia. Come spiega il curatore: “Nella ‘serie dei vetri’ il tempo è rallentato, dilatato o invertito, ma non fermato. L’animo dello spettatore non può che esser in bilico tra quiete e inquietudine”.

La mostra è la seconda dei quattro appuntamenti che compongono il ciclo espositivo “In-Material, quando la materia si fa pensiero”, promosso dal noto brand tedesco insieme al progetto non-profit CRAMUM.

Inaugurazione 5 giugno 2019 – ore 18:00
Aperta dal 6 giugno al 20 settembre, da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 19:00 in Corso Magenta 2 (cortile interno)

Fino al 12 giugno aperto il bando CRAMUM per giovani artisti in Italia

By CRAMUM
Cramum, con il supporto di Comune di Varedo, Fondazione Versiera 1718 e Fondazione Cure Onlus; con il Patrocinio di Veneranda Fabbrica del Duomo, Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Ama Nutri Cresci e in collaborazione con lo Studio Museo Francesco Messina e Ventura Projects indice il bando per la 7° edizione del premio cramum per i giovani e l’arte contemporanea in Italia. Il bando è rivolto ad artisti che al 1° gennaio 2019 non abbiano compiuto 36 anni e sarà aperto fino al 12 giugno 2019.
Il premio, alla cui direzione è stato confermato Sabino Maria Frassà, ha la finalità di promuovere il dialogo tra generazioni d’artisti e valorizza le giovani eccellenze artistiche, a prescindere dalla provenienza, che operano oggi in Italia e/o nella Svizzera di lingua italiana. Il Premio ogni anno metterà anche quest’anno al fianco di 10 giovani artisti 10 maestri (fuori concorso) dell’arte contemporanea italiana e internazionale: Laura de Santillana, Matteo Fato, Aldo Grazzi, Elena Modorati, Leonardo Nava, Francesco Pignatelli, Aldo Runfola, Paolo Scirpa, Andreas Senoner, Davide Tranchina. 
A valutare i finalisti del premio una commissione composta da trenta tra giornalisti, critici, collezionisti e galleristi: Ettore Buganza, Cristiana Campanini, Paola Capata, Camilla Delpero, Riccardo Fausone, Maria Fratelli, Federico Giannini, Giuseppe Iannaccone, Rose Ghezzi, Angela Madesani, Isabella Maffeis, Emanuele Magri, Achille Mauri, Fiorella Minervino, Giovanni Monzon, Annapaola Negri-Clementi, Rischa Paterlini, Iolanda Ratti, Fulvia Ramogida, Michela Rizzo, Elisabetta Roncati, Mario Francesco Simeone, Alba Solaro, Caterina Tognon, Francesca Tribó, Lorenzo Uggeri, Nicla Vassallo, Giorgio Zanchetti.
Il Direttore del Premio introduce con queste parole il 7° premio cramum e il tema a cui è dedico: “Il 7° premio cramum indagherà cosa spinge l’uomo ad agire e ad andare meglio. In un momento storico in cui ci si interroga cosa significhi e implichi cresce, agli artisti verrà richiesto di proporre opere che si interroghino su tale tema, riprendendo, ampliando e ripensando alla massima kantiana <<il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me>>, ovvero se il cielo è sopra di me, cosa c’è dentro me?”.

Per il secondo anno consecutivo la splendida Villa Bagatti Valsecchi di Varedo è stata selezionata per ospitare la nuova edizione del Premio CRAMUM. Ciò è reso possibile grazie al generoso lavoro e sforzo sia del Comune di Varedo sia della Fondazione La Versiera 1718. Come ricorda il Presidente della Fondazione La Versiera 1718 “Siamo onorati di legare il nome della villa Bagatti Valsecchi al futuro dell’arte in Italia. Siamo del resto convinti che l’arte e la cultura possano creare ponti e relazioni tra diverse generazioni, tempi e persone”. Aggiunge Cristina Rita Tau,  Assessore al Commercio e Servizi Ricreativi e Culturali del Comune di Varedo: “L’Amministrazione comunale di Varedo è entusiasta di collaborare per il secondo anno consecutivo nell’accogliere CRAMUM, con la preziosa condivisione della Fondazione La Versiera 1718, nella prestigiosa cornice di Villa Bagatti Valsecchi. Questo progetto rappresenta il felice connubio fra spiritualità e capacità creativa con l’obiettivo di scoprire e sostenere giovani talenti. Ringraziamo l’artefice di questa importante iniziativa, Sabino Maria Frassà, per aver condiviso con noi questa visione della vita attraverso l’arte, il pensiero, gli interrogativi più profondi.”

Il/la vincitore/rice del Premio riceverà il cubo di marmo (di Candoglia) donato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e avrà la possibilità di esporre le sue opere allo Studio Museo Francesco Messina. Con queste parole Maria Fratelli, direttrice del Museo motiva la scelta di aderire anche quest’anno al Premio Cramum: “La ricerca e la valorizzazione degli artisti che il fermento di Milano sa generare, attirare e far crescere è ragione ed obiettivo condiviso dallo studio Museo Francesco Messina con il premio CRAMUM. Perché una città creativa è tale se sa valorizzare il talento e la creatività che le animano”.
Il Premio in questi anni ha scoperto e lanciato artisti oggi in piena ascesa nel panorama artistico contemporaneo: Francesca Piovesan e Giulia Manfredi, tra poco protagoniste della mostra “Una stanza tutta per me” durante la Design Week e Matteo Fato, che inaugura a maggio di una grande mostra al Museo Francesco Messina di Milano.

 

Una grande mostra a Milano celebra i primi 40 anni di Matteo Fato

By CRAMUM

La collaborazione tra lo Studio Museo Francesco Messina e il progetto non-profit CRAMUM continua a crescere: Matteo Fato, vincitore del Premio CRAMUM nel 2016, arriva così il 23 maggio allo Studio Museo Francesco Messina con “Il presentimento di altre possibilità” una mostra personale ricca e intensa che il curatore, Sabino Maria Frassà, definisce di sintesi e razionalizzazione. Grazie alle prestigiose collaborazioni con Istituzioni e aziende di primo piano,  il Premio Cramum, di cui è in corso la 7° edizione (il bando per artisti under 37 si chiude il 12 giugno) si conferma, essere uno dei principali talent program per l’arte in Italia.

Matteo Fato festeggia con questa mostra i suoi primi 40 anni: davanti a sé un orizzonte di possibilità e responsabilità per chi, come lui, è ritenuto a giusto titolo un talento affermato dell’arte contemporanea italiana: l’artista è stato infatti tra i finalisti dell’ultimo premio Cairo e ha vinto nel 2016 la quarta edizione del premio Cramum. E’ proprio il Premio Cramum a permettere a Matteo Fato di presentare al Museo Messina, diventato centro di sperimentazione intellettuale oltre che artistica, un progetto ambizioso come la mostra “Il presentimento di altre possibilità” che indaga a 360° il ruolo della pittura e della cultura oggi e sul rapporto tra artista-oggetto. In mostra opere storiche e inedite di Matteo Fato, collocato su tutti i quattro livelli del Museo: la mostra riesce perciò nell’intento di incorporare e fare “proprie” non solo le opere del Maestro Francesco Messina, quanto anche lo stesso spazio, la chiesa barocca sconsacrata di San Sisto nel cuore di Milano.

La mostra è resa possibile grazie al supporto di: Galleria Monitor Roma/Lisbona, Sanpaolo Invest-Private Banker
Masciarelli Tenute Agricole, PARCO1923, PTC-Professional Trust Company.

Cramum SBARCA A VENEZIA. PROTAGONISTI FRANCO MAZZUCCHELLI, LAURA DE SANTILLANA E LORENZO MARINI

By CRAMUM

Il progetto non profit Cramum sbarca a Venezia in occasione della 58° Biennale d’arte di Venezia con due appuntamenti che vedono per protagonisti, sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, tre Maestri dell’arte contemporanea italiana: Franco Mazzucchelli, Laura de Santillana Lorenzo Marini.

Domani – 17 aprile – viene inaugurata “FRIENDS” allo Spazio THETIS. La mostra all’Arsenale accoglierà fino al 24 novembre anche l’installazione di Lorenzo Marini “ALPHACUBE” curata da Sabino Maria Frassà e già protagonista della Design Week milanese con Ventura Projects.

Dal 7 settembre al 24 novembre invece la mostra “SOFFI” curata da Sabino Maria Frassà ospiterà l’inedito dialogo tra Franco Mazzucchelli e Laura de Santillana.

In copertina ALPHACUBE di Lorenzo Marini

Sotto: Senza titolo, Laura de Santillana, 2010

 

Tre artiste ripensano il Mondo durante la Design Week 2019 grazie a Cramum e Ventura Projects

By CRAMUM
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Orfeo, opera in marmo, resina e fiori di Giulia Manfredi che racconta della vittoria dell’amore buono contro l’amore violento

“A ROOM OF MY OWN” (Una stanza tutta per me) è il titolo della mostra curata da Sabino Maria Frassà, che durante la Design Week avrà per protagoniste tre giovani artiste, tutte finaliste e/o vincitrici del premio Cramum: Flora Deborah, Giulia Manfredi e Francesca Piovesan. A ROOM OT MY OWN  è promosso da Cramum e Ventura Projects per mostrare come le donne possano guardare al mondo con occhi diversi. La mostra sarà ospitata da Ventura Centrale dal 9 al 14 aprile 2019.

Novant’anni fa Virginia Woolf scrisse “Una Stanza tutto per sé”, saggio in cui rivendicò il diritto delle donne di esprimere se stesse e plasmare con le proprie idee il Mondo. Oggi le donne hanno molte più diritti di un tempo, ma ancora molto deve esser fatto per colmare il gender-gap e la discriminazione delle donne, anche nel mondo dell’arte, in molti casi a dir poco machista, se non anche misogino. La mostra “A room of my own” riprende e interpreta il titolo del saggio della Woolf: il curatore Frassà ha infatti richiesto alle artiste di ideare un progetto che racchiudesse la loro propria visione del mondo in una “stanza” all’interno dei magazzini di Ventura Centrale. Le artiste sono state del resto selezionate per aver dimostrato di essere capaci di trasmettere una propria visione del mondo attraverso l’impiego e la sperimentazione di nuovi materiali e tecniche artistiche: fotografia termosensibile (Francesca Piovesan), resina, piante e luce (Giulia Manfredi), batteri e materiale organico (Flora Deborah).

 

 

“On Reflection” un libro d’artista racconta il ciclo di mostre Cramum da Gaggenau. Quattro gli artisti protagonisti: Piovesan, Mazzucchelli, Barlafante e Wasilewska

By CRAMUM

Cosa rimane di una mostra e della sua visione? Sabino Maria Frassà, direttore artistico di Cramum, torna dopo il libro di 3 metri “Oltre” a riflettere sul rapporto arte-memoria e futuro nel libro d’artista “On Reflection”, curato per il noto brand tedesco del design Gaggenau.
Il libro presentato a febbraio documenta l’omonimo ciclo di mostre, curato nel 2018, da Gaggenau DesignElementi Hub e che ha avuto per protagonisti Francesca Piovesan, Franco Mazzucchelli, Ivan Barlafante e Maria Wasilewska. On Reflection è un volume che nasce perciò per testimoniare, raccontare e rappresentare questo progetto che unisce arte e design d’eccellenza: il font scelto per i titoli riprende quello utilizzato da Gaggenau nel XIX secolo; i testi e le immagini riflettono la ricerca materica dei diversi progetti artistici presentati; la cartotecnica e la tiratura limitata – 335 esemplari (numerati) così come gli anni di Gaggenau – non sono propri di un catalogo di design, ma rendono a tutti gli effetti questa pubblicazione un libro d’artista da collezione.

Il libro infatti non è in vendita ma è stato destinato da Cramum e Gaggenau a collezionisti e top-clients. Unica possibilità per vederlo? Andare da Gaggenau DesignElementi Hub dove ci sono copie in consultazione.