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BANDO DELL’11° PREMIO CRAMUM – IL TEMPO DELLA TERRA

By CRAMUM

In questa pagina i materiali ufficiali dell’11° Premio Cramum “IL TEMPO DELLA TERRA”

BANDO & ALLEGATO 1  -> Bando e allegati 11 premio cramum

ALLEGATO 2 -> VIRTUAL TOUR DI TERRE MARGARITELLI

Per ulteriori informazioni – infocramum@gmail.com

Vista del possedimento di Terre Margaritelli per cui verrà selezionata attraverso il Premio Cramum 2025 l’opera site specific

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L’11ª EDIZIONE DEL PREMIO CRAMUM CELEBRA “IL TEMPO DELLA TERRA”

 

Cramum e Listone Giordano presentano il concorso 2025, che mette in palio un premio di 10.000 euro. L’iniziativa affronta il tema dell’age management e punta a promuovere la maturità e l’eccellenza nell’arte contemporanea in Italia. La mostra finale si terrà a Milano, mentre l’opera vincitrice sarà concepita e destinata al Parco della Cantina Terre Margaritelli in Umbria.

Milano, 25 novembre 2024 – CramumListone Giordano sono lieti di annunciare l’avvio della 11a edizione del Premio Cramum, dal titolo Il Tempo della Terra, concepito per promuovere e celebrare la maturità nell’arte contemporanea in Italia, progettando una scultura site-specifica (da esterno) per il parco della Cantina Terre Margaritelli in Umbria.

 

Quest’anno Cramum cambia pelle: dopo dieci edizioni dedicate alla promozione dei giovani talenti, il premio si apre a una nuova prospettiva che rispecchia l’evoluzione dei tempi. In un contesto in cui l’aumento dell’aspettativa di vita porta le persone a rimanere attive nel mondo del lavoro più a lungo, l’attenzione si concentra sulla valorizzazione della “maturità” professionale e sulla gestione delle diverse età – l’age management – un tema sempre più cruciale e attuale. Attraverso questa edizione, si intende contribuire a una cultura che non solo premia il talento emergente, ma che rispetta e promuove la profondità e la bellezza che nascono dal dialogo tra esperienza, crescita e rinnovamento. Il Premio si apre dunque a tutte le età e forme di creatività (artisti, designer, architetti, ecc).

 

La finale si terrà a giugno 2025 presso Arena – Listone Giordano, luogo simbolo della cultura milanese. Fin dal 1927, questi spazi hanno accolto La Penna d’Oca, non solo un ristorante ma un autentico circolo culturale, culla della cucina futurista e punto di ritrovo intellettuale.

 

La Giuria 

La giuria è presieduta da Andrea Margaritelli, Brand Manager di Listone Giordano, e diretta da Sabino Maria Frassà, curatore e Presidente di Cramum.

La giuria include esperti e figure di spicco nel mondo dell’arte, del design e dell’architettura: Tiziana D’Acchille (Direttrice Accademia Belle Arti di Perugia), Franco Mazzucchelli (artista), Fulvio Morella (artista), Marco Tortoioli Ricci (Presidente nazionale AIAP – Associazione italiana Design della Comunicazione visiva Carla Tolomeo, Luca Zevi (Vice Presidente INArch).

 

“Il Tempo della Terra”

L’11ª edizione del Premio Cramum si presenta come un concreto strumento di crescita, progettato per promuovere lo sviluppo delle competenze e favorire un adattamento resiliente a un panorama artistico e creativo in costante evoluzione e sempre più competitivo. “Siamo giovani per sempre?” si chiede Sabino Maria Frassà, Direttore del Premio, che risponde con determinazione: “No, è un’illusione e una distorsione della nostra società, che vede il tempo come un nemico da combattere. Al contrario, riconoscere e investire nel futuro è fondamentale a ogni età, permettendo al talento di emergere, crescere e restituire alla società e ai contesti culturali e aziendali i frutti di esperienze ricche e consolidate. “Il Tempo della Terra”,tema portante di questa edizione, nasce per celebrare il valore della maturità, intesa non come mera questione anagrafica, ma come sintesi di competenze, esperienze e consapevolezze. In quest’ottica, il Premio Cramum è orgoglioso di aprirsi a tutte le età di creativi, collaborando con Listone Giordano per promuovere un pensiero artistico che sappia e abbia la possibilità di andare oltre i fugaci 15 secondi di celebrità, trovando invece forza e valore nella crescita costante e nella capacità di evolversi grazie al bagaglio di esperienze accumulato. Un’arte che diventa risorsa preziosa, capace di arricchire sia l’individuo sia la collettività“.

 

Il tema del premio, “Il Tempo della Terra”, invita artisti e collettivi a presentare un progetto site-specific per una scultura o installazione permanente nel parco della Cantina Terre Margaritelli in Umbria, ispirata al tema Il Tempo della Terra. Grazie alla collaborazione con Listone Giordano, il premio mette a disposizione un contributo di 10.000 euro per celebrare un’arte capace di resistere al tempo e lasciare una traccia duratura. L’opera vincitrice, concepita per interagire con l’ambiente e durare nel tempo, rappresenterà simbolicamente un percorso di consapevolezza, rendendo visibile il dialogo tra l’uomo, la natura e il tempo che li unisce.

 

Il tema di quest’anno, Il Tempo della Terra, ci conduce verso una riflessione profonda sul nostro rapporto con il tempo, un invito a rallentare e a riconnetterci con il ritmo naturale delle cose. Questo tema trova le sue radici nella saggezza antica racchiusa nel proverbio latino Veritas filia temporis – “la verità è figlia del tempo” – che ci ricorda come solo il tempo possa rivelare ciò che è autentico e duraturo. In un’epoca caratterizzata dalla velocità, dalla continua ricerca dell’immediato e dall’effimero, il tempo torna a essere un valore prezioso. Come osserva Frassà, “ciò che è autentico e significativo si manifesta solo attraverso il lento passare delle stagioni, come frutto di maturazione e trasformazione. Nell’arte, il tempo è spesso ciò che distingue l’effimero dal duraturo, l’arte contingente da quella contemporanea, ovvero capace di trascendere il proprio tempo: i grandi capolavori sfidano i secoli, evolvendosi negli occhi e nella mente delle generazioni future, rivelando nuovi significati e continuando a emozionare anche a distanza di secoli. Il tempo, in questo senso, è capace di svelare l’essenza della vera bellezza, che va oltre l’apparenza, toccando corde più profonde e lasciando una traccia eterna, al di là del contesto storico che l’ha generata.”

 

Andrea MargaritelliBrand Manager di Listone Giordano e Presidente della Giuria del Premio, conclude: “Dopo anni di collaborazione con il Premio Cramum, siamo orgogliosi di diventare co-protagonisti di questo progetto accogliendo nella nostra realtà questa evoluzione che si propone di premiare la ‘maturità’ del talento. Il nostro bene più prezioso sono gli alberi, e con essi la consapevolezza che una forestazione e piantumazione responsabile guarda al futuro con almeno cento anni di anticipo. Insieme al curatore Sabino Maria Frassà, abbiamo concepito questo premio, dedicato al tema Il Tempo della Terra, come un invito a riscoprire un significato di bellezza autentica, solida e durevole.” Prosegue Margaritelli: “Come la terra stessa, l’arte che aspira a durare non deve temere le trasformazioni; piuttosto, come la natura, deve vivere, crescere e maturare col tempo, seguendo ritmi lenti e generosi che svelano la verità e la qualità intrinseca di ogni cosa. Il tempo, fondamentale per giudicare il vero successo, distingue ciò che è destinato a svanire da ciò che perdura, portando in luce, in definitiva, il valore eterno di un’opera e della bellezza stessa.”

 

A chi è rivolto il Premio

Il bando si rivolge a chiunque abbia dimostrato una maturità creativa indipendentemente dall’età o dalle etichette professionali: possono quindi partecipare architetti, artisti, designer e creativi di ogni forma. Le candidature, complete della documentazione richiesta, potranno essere inviate esclusivamente via email all’indirizzo infocramum@gmail.com entro il 31 marzo 2025 alle ore 23:59.

 

Requisiti delle Opere 

Le opere proposte devono essere originali e realizzate con materiali durevoli, resistenti alle intemperie e idonei all’esposizione all’aperto. Le dimensioni massime consentite per le installazioni sono 16 metri quadri di base e 5 metri di altezza. Ogni progetto dovrà includere una proposta dettagliata di budget. Maggiori informazioni nel bando.

 

Premio e Mostra dei Finalisti

Listone Giordano mette a disposizione fino a un massimo di 10.000 euro. I finalisti (selezionati in un numero da 5 a 10) avranno l’opportunità di esporre i modelli delle loro opere in una mostra tra giugno e settembre 2025 presso la “Listone Giordano Arena” a Milano o in altra sede definita dall’azienda. In occasione dell’inaugurazione della mostra, il vincitore sarà premiato con un cubo di legno, simbolo del Premio Cramum, e riceverà un premio economico di 2.000 euro. Dopo la verifica della fattibilità, Listone Giordano finanzierà la realizzazione dell’opera vincitrice con un budget massimo di ulteriori 8.000 euro.

 

Scadenze e Pubblicazione dei Finalisti 

Il termine per la presentazione delle candidature è il 31 marzo 2025. I nomi dei finalisti saranno resi pubblici entro il 15 maggio 2025. La finale a giugno 2025 a Milano.

RACCONTAMI – la medaglia di Fulvio Morella è il Premio CIP – USSI al giornalismo paralimpico

By CRAMUM, Cultura

Con la presentazione dell’opera Raccontami di Fulvio Morella il 26 febbraio al Foro Italico di Roma il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e l’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI) hanno assegnato per la prima volta il Premio CIP-USSI, un riconoscimento dedicato a giornalisti, fotografi e comunicatori distintisi nel raccontare gli eventi sportivi paralimpici e nel diffondere i valori del movimento paralimpico italiano. Un’iniziativa che celebra il ruolo fondamentale della narrazione sportiva nel dare visibilità alle imprese degli atleti e alla loro straordinaria determinazione. Il Premio non è solo un riconoscimento, ma un invito a continuare a raccontare lo sport con la passione e la dedizione che merita. A tutti i vincitori viene assegnata la medaglia Raccontami, tratta dall’omonima opera di Fulvio Morella, realizzata in collaborazione con l’ente non profit Cramum, per celebrare la forza della narrazione di chi – gli atleti paralimpici – ridefinisce ogni giorno i confini del possibile con il proprio impegno. Da questa creazione ha preso forma il ciclo di opere Raccontami il ritorno, che esplora il significato dell’eroismo nella contemporaneità.

Medaglia Raccontami Prima edizione del Premio CIP – USSI tratta dall’omonima opera di Fulvio Morella ©Francesca Piovesan, Courtesy l’artista, Cramum, CIP, USSI

Il cuore dell’opera del Premio CIP – USSI è il proemio dell’Odissea – “Raccontami, o Musa, dell’Uomo” – reinterpretato attraverso il braille stellato, un’innovativa forma di scrittura ideata da Morella nel 2022. Come sottolineato da Sabino Maria Frassà, Direttore Creativo di Cramum: “Ogni eroe, per esistere e trasformarsi in mito e leggenda, ha bisogno di una narrazione: senza di essa, l’impresa resta nell’ombra, silenziosa e incompiuta. Con Raccontami, Morella riesce in modo inedito e inclusivo a far convergere lo spirito dell’impresa eroica con l’empatia che nasce dal raccontare e dall’ascoltare le imprese altrui.

I promotori del Premio CIP – USSI hanno scelto Fulvio Morella per disegnare la medaglia del riconoscimento, apprezzandone l’impegno nella ricerca sulla multisensorialità e sull’uso del braille per rendere l’arte universale e inclusiva. Questo approccio innovativo ha portato le sue opere a entrare in prestigiose collezioni internazionali, tra cui quelle della Zecca Italiana, del Kunsthistorisches Museum di Vienna, della Monnaie e dell’UNESCO di Parigi. Nel 2023, il suo impegno socio-culturale gli è valso il prestigioso Premio alla Carriera Alfredo D’Andrade e la selezione come protagonista del ciclo di mostre I LIMITI NON ESISTONO, che si terranno nei luoghi paralimpici di Milano-Cortina 2026. La prima tappa, Le stelle che non ti ho detto è in corso e resterà visitabile fino al 29 giugno al Museo Arte Contemporanea di Cavalese a cura della direttrice del Museo Elsa Barbieri e di Sabino Maria Frassà.

I VINCITORI

Tra i premiati: Allianz, Claudio Arrigoni, Novella Calligaris, Mattia Chiusano, Maria Luisa Colledani, Paolo De Laurentiis, Sandro Fioravanti, Giovanni Bruno, Claudio Lenzi, Nadia Lauricella, Dario Marchetti, Mirko Narducci, Mario Nicoliello, Roberto Pacchetti, Felicita Pistilli, Giacomo Prioreschi, Rai, Rai Sport, RaiNews, Lorenzo Roata, Sonia Arpaia, Mauro Ujetto.

Fulvio Morella, Raccontami (dal Ciclo Raccontami il ritorno), braille stellato su tessuto, 2025, ©Francesca Piovesan, Courtesy l’artista, Cramum, CIP, USSI

L’OPERA RACCONTAMI DI FULVIO MORELLA

L’opera, ideata dall’artista, è stata realizzata in collaborazione con l’ente non profit CRAMUM e OMEA per essere assegnata ai vincitori e alle vincitrici del Premio CIP – USSI. Ne sono stati inoltre prodotti cinque esemplari numerati in argento e una versione ricamata su tessuto, che entra a far parte del corpus di opere tessili sviluppato dall’artista dal 2022. Come da prassi, l’artista ha anche realizzato libri d’artista in Braille, completando così il progetto.

“L’arte di Fulvio Morella – spiega Sabino Maria Frassà – si basa sulla consapevolezza che ogni eroe necessita di una narrazione per trasformarsi in mito: senza di essa, l’impresa rischia di restare nell’ombra. Per questo, l’artista rende omaggio al ruolo dei giornalisti, moderni aedi e custodi della memoria degli atleti, narrandone lo spirito di resilienza e tramandandone il valore. In quest’opera, l’artista dà forma alla massima omerica “Raccontami, o Musa, dell’Uomo” attraverso parole scritte in braille stellato in uno dei suoi celebri cieli notturni. La scelta del verbo “raccontare”, ripresa dalla traduzione proposta nel 1963 da Rosa Calzecchi Onesti, non è casuale: essa sottolinea il valore del racconto in tutte le sue forme, sia come stimolo al miglioramento nel presente, sia come ponte autentico verso l’eternità. In linea con la sua poetica, che intreccia parola e immagine, Morella omette dal suo cielo stellato l’epiteto omerico “dal multiforme ingegno”, compiendo una scelta concettuale di grande significato: l’eroe non è definito dall’astuzia, bensì dalla scelta consapevole di faticare per diventare eroico. Fulvio Morella non esalta acriticamente l’Ulisse che si affida all’inganno, ma celebra il vero valore eroico: colui che affronta il proprio destino con coraggio e integrità. Gli atleti paralimpici incarnano questa visione negli occhi e nelle mani dell’artista: veri viaggiatori dell’impossibile, capaci di riscrivere la stessa narrazione del possibile. Non a caso, è lo stesso Morella a ricordarci che “I limiti non esistono”, facendo eco al messaggio dantesco: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.

IL CICLO DI OPERE RACCONTAMI IL RITORNO

A partire da Raccontami, ideata per il Premio CIP-USSI, Morella ha intrapreso un’indagine profonda sul significato dell’eroismo nel mondo contemporaneo attraverso il ciclo di opere tessili in braille stellato Raccontami il ritorno.

Questo percorso artistico si sviluppa in quattro cieli stellati, incentrati sul ritorno come elemento fondante dell’esperienza eroica. Da questa riflessione prende vita Il giorno del ritorno, ispirata alla formula omerica νόστιμον ἦμαρ (“Il giorno del ritorno”), che celebra l’eroe nell’istante più delicato e decisivo, il suo voler tornare a casa. Come spiega Frassà ” L’artista suggerisce che, oltre all’impresa, esista qualcosa di ancora più profondo: l’incontro dell’eroe con gli altri, il momento in cui l’azione si trasforma in autentico gesto eroico. Il vero valore dell’eroismo, dunque, non risiede tanto nell’impresa in sé, ma nel coraggio di accettare la metamorfosi che il ritorno inevitabilmente porta con sé, cambiando non solo l’eroe, ma anche chi gli sta accanto. Com’è, infatti, sembra chiedersi Morella, vivere con l’eroe? E cosa significa per l’eroe convivere con le proprie gesta?

Fulvio Morella, Il giorno del ritorno (dal Ciclo Raccontami il ritorno), braille stellato su tessuto, 2025, ©Francesca Piovesan, Courtesy l’artista, Cramum, CIP, USSI

Il ciclo si completa così con due opere – Ulisse e Penelope – dedicate alle figure simbolo di quello che potrebbe essere definito come il processo eroico. Ulisse incarna colui che non si arrende ai limiti, non solo nell’azione eroica, ma soprattutto nell’esporsi al rischio della trasformazione: il vero coraggio non risiede nella partenza, ma nella capacità di tornare, più consapevoli e mutati. Dopo aver compiuto un’impresa, prima considerata impossibile, l’eroe avverte il bisogno di “salvarsi” da sé stesso, dalla fama e dal successo, desiderando soltanto il ritorno a casa. Questo concetto prende forma nell’opera “Ulisse” attraverso le parole dell’eroe dell’Odissea trasformate in stelle: “Niente è più dolce della famiglia per chi è in terra straniera, anche se si trova in una casa ricca e bella.”

Fulvio Morella, Ulisse (dal Ciclo Raccontami il ritorno), braille stellato su tessuto, 2025, ©Francesca Piovesan, Courtesy l’artista, Cramum, CIP, USSI

La riflessione di Fulvio Morella” conclude Frassà “si completa e trova il suo apice con l’opera “Penelope”, forse la più significativa e concettuale di questo ciclo, dedicata all’incontro finale tra Ulisse e la moglie, che per anni ha atteso il suo ritorno. L’artista sceglie così di immortalare le sue stelle in una forma ovale, evocativa del volto umano, dando corpo a una delle frasi più emblematiche del poema omerico: “A Penelope si sciolsero ginocchia e cuore nel riconoscere i segni sicuri che Odisseo le rivelò.” Attraverso questa scelta, l’ovale diventa simbolo di riconoscimento e intimità, richiamando il valore universale dei segni come tracce di memoria e identità. Non solo: reinterpretando i valori paralimpici, l’artista ridefinisce il concetto di eroismo, riconoscendolo non solo in chi compie gesta straordinarie, ma anche in chi lo accompagna, in chi accetta il rischio del cambiamento con la consapevolezza che il ritorno non è una semplice restaurazione del passato, bensì un’opportunità di rinascita e trasformazione collettiva. L’eroismo, dunque, non appartiene esclusivamente a chi agisce, ma esiste anche grazie a chi condivide il peso dell’impresa, affrontandone le conseguenze con coraggio e dedizione. Questa consapevolezza – intreccio di accettazione e gratitudine – permette di comprendere che ogni impresa nutre la successiva, preparando a una nuova partenza. Così, nella sua arte come nell’epopea omerica, il ritorno diventa per Fulvio Morella la metafora essenziale dell’esistenza stessa: un viaggio di cadute e risalite che nutre una tensione continua verso la ricerca di un futuro migliore, in cui il senso si compie nella condivisione, nel racconto e nell’empatia con le persone care.

Fulvio Morella, Penelope (dal Ciclo Raccontami il ritorno), braille stellato su tessuto, 2025, ©Francesca Piovesan, Courtesy l’artista, Cramum, CIP, USSI

 

Le stelle che non ti ho detto. Al Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese la 1° tappa di “I limiti non esistono” di Fulvio Morella.

By CRAMUM, Cultura
Le stelle che non ti ho detto
Fulvio Morella
Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, Palazzo Rizzoli

a cura di Elsa Barbieri e Sabino Maria Frassà
in collaborazione con Cramum
L’iniziativa rientra nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026

1° febbraio – 29 giugno 2025

Cavalese (TN), 22 gennaio 2025 – Dal 1° febbraio al 29 giugno 2025 il Museo d’Arte Contempo- ranea di Cavalese presenta la mostra Fulvio Morella. Le stelle che non ti ho detto, a cura di Elsa Barbieri e Sabino Maria Frassà, in collaborazione con Cramum. Negli spazi di Palazzo Rizzoli una ricca selezione di opere tessili condurrà il pubblico alla scoperta dell’alfabeto “braille stellato” di Morella, un linguaggio inedito attraverso cui l’artista trasforma cieli notturni in poetici ed enigmatici messaggi tattili.

Con l’obiettivo di far rete sul territorio e promuovere sinergie attorno ai temi dell’arte e dell’inclusi- vità, con la mostra di Fulvio Morella il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese ospita il primo appuntamento del progetto artistico e culturale I limiti non esistono, una rassegna promossa da Cramum in collaborazione con Regione Lombardia e Lagazuoi Expo Dolomiti e con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico e di INJA Louis Braille, che mira a unire, con mostre ed eventi cultu- rali, i luoghi simbolo delle prossime Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 – Milano, Val di Fiemme e Cortina – dando vita a un dialogo profondo tra arte, inclusione e sport. L’iniziativa rientra nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plu- rale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport..

Sviluppata all’interno degli spazi di Palazzo Rizzoli, la mostra Le stelle che non ti ho detto presenta 15 lavori tessili ricamati, frutto di una reinterpretazione poetica da parte dell’artista del linguaggio braille attraverso la sostituzione dei tradizionali punti con stelle, espandendone in questo modo i confini con nuovi significati e suggestioni.

L’artista così trasforma cieli stellati in criptiche informazioni. Ne sono esempio opere come “Pu- pille”, “Sipari”, “Flash” e “Montagne”, dove frasi personali o citazioni di autori si traducono in co- stellazioni e frammenti di cielo: il risultato è un nuovo linguaggio visivo, il braille stellato.
In questo senso, Fulvio Morella invita al pubblico a toccare il cielo e le stelle con le dita, ricordandoci che i limiti non esistono e che siamo noi a tracciare la nostra poesia, vivendo ogni giorno con in- tensità.

Fulvio Morella, Dettaglio opera in mostra ©Francesca Piovesan Courtesy Fulvio Morella e Cramum, Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese

«Guardare le stelle è un’attività che a tutti – eccezion fatta, doverosa – piace. Siamo attratti dal cielo stellato – conforto al senso morale dentro di noi, per citare il sempre attuale Kant – come fu Palomar, il personaggio di Italo Calvino, che non accontentandosi di guardare attraverso il telescopio cercava di osservare il cielo a occhio nudo, guardando all’insù, non solo vedendo ma anche immaginando. Oltre alla vista, oltre all’immaginazione, Fulvio Morella le stelle ce le fa toccare. Si, toccare, confron- tandoci ognuno con la possibilità o l’impossibilità di scoprire che la posizione dei suoi corpi celesti sulla tela non è che l’espressione di pensieri e parole messe al posto della minuscola macchia di luce che perfora il cielo», Elsa Barbieri, Direttrice Museo Arte Contemporanea Cavalese e co-cu- ratrice della mostra

«Da sempre, l’essere umano alza gli occhi al cielo in cerca di salvezza, speranza e sogni. Quella vastità senza confini diventa rifugio e specchio delle emozioni più profonde. Fulvio Morella ci invita a sfiorarle con un dito, fondendo l’alfabeto tattile con una dimensione universale e trascendente, che evoca il gesto michelangiolesco della Creazione di Adamo. L’artista costruisce un racconto epico e corale, dove le emozioni universali si riflettono in cieli stellati ricamati, custodi di pensieri sussurrati nell’anima o mai pronunciati. Prende forma un viaggio di consapevolezza che ci guida a riconoscere e vedere come le stelle non dette, trattenute dal tempo e dalla vita, possano – e deb- bano – riuscire a brillare, illuminando la nostra esistenza», Sabino Maria Frassà, Direttore creativo di Cramum e co-curatore della mostra.

Con la volontà di portare l’arte tra le persone e incontrare nuovo pubblico, il Museo d’Arte Contem- poranea di Cavalese in occasione della mostra Le stelle che non ti ho detto sceglie di uscire dagli spazi museali di Palazzo Rizzoli portando alcune opere di Fulvio Morella nel cuore della città e a Tesero.

Per tutta la durata della mostra, cinque opere inedite dell’artista saranno infatti esposte presso Palazzo Ress di Cavalese, sede del Comune. Tra queste Galassia Eternità, dedicata al poeta serbo.

Pavlović, Flash Dream, ispirata alle parole del maestro africano Ngũgĩ wa Thiong’o sul ruolo dei bambini, e Pupilla Luna, un omaggio ai versi di Pierangelo Bertoli e dei Tazenda in Spunta la luna dal monte (“Per altre vie, con le mani le mie cerco le tue, cerco noi due”).

Dal 29 gennaio al 2 febbraio l’opera Sipario di Stelle sarà invece esposta presso il Centro del Fondo e del Biathlon di Lago di Tesero, dove, a poco più di 400 giorni ai Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, Fondazione Milano Cortina 2026, con il supporto del Comitato Organizzatore Nordic Ski Val di Fiemme, si prepara ad accogliere due importanti test event del warm-up programme della Road to 2026. Sipario di Stelle (2022) accoglierà il pubblico con una frase ricamata in bianco su tessuto nero ripresa da La gaia scienza di Friedrich Nietzsche (1882): “L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere”.

La mostra Le stelle che non ti ho detto si arricchisce poi di un public program: nel mese di luglio a Cavalese verrà presentata Blind Trust, una performance corale, immersiva e multisensoriale, durante la quale 100 partecipanti, guidati dall’artista Fulvio Morella, verranno bendati con una fascia su cui è ricamata la parola “Trust” in braille stellato e guidati alla scoperta di quattro opere attra- verso sensi alternativi alla vista.

Al termine della mostra, in occasione di Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cor- tina 2026 (rispettivamente dal 6 al 22 febbraio 2026 e dal 6 marzo al 15 marzo 2026), le opere tessili di Fulvio Morella saranno proiettate sulla facciata del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese e presso le sedi dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026 a Predazzo e Tesero. Un repertorio di aforismi in italiano, traduzioni in braille e in braille stellato, offrirà alla comunità della Val di Fiemme un’esperienza suggestiva, restituendo il messaggio universale della ricerca di Fulvio Morella e tra- sformando l’arte in un’esperienza di condivisione.

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Orari 1/6 – 30/9 – martedì – domenica, 15.30 – 19.30 1/10 – 31/12 – martedì – domenica, 15.00 – 19.00 1/1 – 31/5 – mercoledì – domenica, 15.00 – 19.00

Ingresso Euro 2,00
Gratuito per i minori di anni 16 e i possessori di Fiemme Guest Card

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I limiti non esistono, le prossime tappe

In autunno, il progetto I limiti non esistono approderà a Milano con la mostra LUDI – L’arte è un abbraccio. L’esposizione, curata da Sabino Maria Frassà, vedrà, presso la prestigiosa sede di Re- gione Lombardia, le opere tattili di Fulvio Morella, realizzate in legno, metallo e braille, interagire in un dialogo suggestivo con i celebri gonfiabili del Maestro Franco Mazzucchelli, creando un’espe- rienza artistica unica e inclusiva. La rassegna raggiungerà il suo culmine in inverno con la mostra Cortina di Stelle, che per la prima volta riunirà in un’unica esposizione le suggestive sculture lumi- nose del ciclo Braillight di Fulvio Morella. L’evento si terrà in prossimità dell’inizio dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, nel terzo “cuore” Paralimpico, Cortina, grazie alla collaborazione con Lagazuoi SpA.

Fulvio Morella – bio

Fulvio Morella, artista nato in Valtellina nel 1971, è riconosciuto per aver elevato la tornitura del legno a espressione dell’arte contemporanea. Dal 2019, Fulvio Morella integra il braille nelle sue opere, rendendole più inclusive e immersive. Attraverso questa ricerca, ha trasformato il braille in un elemento estetico e narrativo, aprendo nuove prospettive nel dialogo tra arte, inclusione e inno- vazione. L’originalità di questo contributo lo porta, dopo mostre personali a Roma e Milano, a es- sere invitato a Parigi per una personale in cui presenta la medaglia “Ailes de Mouette”, creata per celebrare le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024 e i 200 anni dall’invenzione di Louis Braille. Nel 2023, Morella riceve il prestigioso Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade. Le sue opere fanno parte di collezioni internazionali di rilievo, tra cui il Museo del Braille di Milano e Parigi, la Zecca Italiana, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e l’UNESCO di Parigi.

Fulvio Morella, Pupilla di Virginia Woolf ©Francesca Piovesan Courtesy Fulvio Morella e Cramum, Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese

Cramum 2025-2027: Frassà riconfermato Presidente e Direttore Creativo, Fausone Vice Presidente.

By CRAMUM

A seguito del successo di stampa e pubblico ottenuto dai progetti dedicati al sostegno delle eccellenze artistiche italiane promossi durante il mandato in scadenza, l’Assemblea dei Soci dell’Associazione Cramum Art, dopo l’approvazione del bilancio d’esercizio 2024, ha votato all’unanimità la riconferma di Sabino Maria Frassà come Presidente e Direttore Creativo e di Riccardo Fausone come Vice Presidente per il triennio 2025-2027.

Nel 2025, l’ente sarà impegnato nella promozione dell’XI edizione del Premio Cramum in collaborazione con Listone Giordano e del progetto “I limiti non esistono”, in preparazione alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Questo prestigioso progetto, che segue il successo parigino di Ailes de Mouette durante i Giochi Olimpici in Francia lo scorso anno, è realizzato con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico e di INJA Louis Braille. L’iniziativa vede la partecipazione di Cramum e la collaborazione di Museo Arte Contemporanea Cavalese, Regione Lombardia e Lagazuoi Expo Dolomiti.

 

“I limiti non esistono”. L’arte nei luoghi Paralimpici aspettando Milano Cortina 2026

By CRAMUM, Cultura

Con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico e di INJA Louis Braille, Cramum, in collaborazione con Museo Arte Contemporanea Cavalese, Regione Lombardia e Lagazuoi Expo Dolomiti, presenta il progetto artistico e culturale “I limiti non esistono”. A partire da gennaio in Trentino, questo ciclo di mostre ed eventi culturali dedicati all’arte di Fulvio Morella collegherà i luoghi simbolo delle prossime Paralimpiadi invernali – Milano, Val di Fiemme e Cortina – creando un progetto unico che integra arte, inclusione e sport. Il progetto prevede la partecipazione nelle diverse tappe di altri artisti invitati a dialogare con lo spazio e sul tema dell’inclusione attraverso l’esperienza dell’arte.

Fulvio Morella, vincitore del prestigioso Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade nel 2023 e presente in collezioni di rilevanza internazionale come il Museo del Braille di Milano e in quello di Parigi, la Zecca Italiana, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e l’UNESCO di Parigi, ha reso il Braille un elemento estetico e narrativo innovativo.

“Le opere di Fulvio Morella,” spiega il Presidente di Cramum e direttore creativo del progetto Sabino Maria Frassà, “nascono con l’obiettivo di essere universali, superando le barriere percettive e trasformando l’arte in un’esperienza di bellezza accessibile a tutti. Attraverso un linguaggio multisensoriale, invitano a riflettere sulla relatività del concetto di limite, celebrando l’inclusione e promuovendo un dialogo corale. Le sue creazioni, simili a enigmatici rebus percettivi, richiedono di essere vissute collettivamente per essere pienamente comprese, perché ciascuno, con le proprie peculiarità, contribuisce a una conoscenza che è la somma di saperi ed esperienze condivise. L’arte, in questo modo, si trasforma in uno strumento di partecipazione attiva, capace di coinvolgere tutti e di stimolare una riflessione collettiva sull’importanza di abbattere ogni barriera.”

“L’arte come lo sport sono linguaggi universali capaci di offrire uno sguardo originale e inedito su temi importanti della nostra società, come la disabilità e l’inclusione. L’opera di Fulvio Morella va proprio in questa direzione abbattendo ogni forma di barriera e proponendo un’idea di bellezza accessibile a tutti. Un progetto che è un contributo a quella che vorremmo fosse la legacy dei Giochi invernali di Milano Cortina, ossia un grande evento sportivo ma anche un’occasione di crescita civile del nostro Paese”. È quanto dichiara Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

“Il braille, da 200 anni,” afferma Stéphane Gaillard, direttore dell’INJA Louis Braille di Parigi, “è uno strumento straordinario che abbatte le barriere, rendendo le persone cieche e ipovedenti parte pulsante e attiva della società. Dopo la presentazione nella nostra sede della Medaglia di Fulvio Morella Ailes de Mouette per le Olimpiadi di Parigi, questo ciclo di mostre rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso volto a trasformare la riflessione sulla disabilità in una nuova visione del concetto di limite. In realtà, parafrasando le parole dell’artista, il limite non esiste: dipende solo da come lo concepiamo e da quanto siamo disposti a superarlo. Questa capacità è il motore del progresso e dello sviluppo umano. La ricerca espressiva di Fulvio Morella si muove in questa direzione, elevando il braille a una nuova dimensione e rivelandone, in modo unico e affascinante, il lato estetico e poetico, trasformandolo in arte per tutti.”

Performance “Romanitas”, Fulvio Morella 21 febbraio 2023 al Gaggenau DesignElementi di Roma.

Le tappe di “I limiti non esistono”: Cavalese, Milano, Cortina

“I limiti non esistono” parte dal Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, cuore culturale della Val di Fiemme, con la mostra “Le stelle che non ti ho detto”. L’esposizione, curata dalla Direttrice del Museo Elsa Barbieri e da Sabino Maria Frassà, presenta le suggestive opere tessili in “braille stellato”, un alfabeto ideato da Fulvio Morella nel 2022. La Direttrice del Museo spiega che “si intitola Sipario di Stelle la prima opera tessile che Fulvio Morella ha realizzato. Ricordo che accoglieva il visitatore con un messaggio segreto: dal braille alle stelle, la disposizione dei corpi celesti su un tessuto nero, come un cielo notturno, non solo sagoma una clessidra ma anche, e soprattutto, nasconde la celebre riflessione di Friedrich Nietzsche: “L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere”. Nell’ottica di un museo esteso, che comporta l’assunzione di responsabilità nei confronti della comunità, desidero condividere questo episodio perché, qualcuno direbbe, “fa anima”, perché qualcuno sentenzierebbe “…da tutte le cose l’uno, dall’uno tutte le cose…“. Già allora le esperienze di Fulvio Morella, di Sabino Maria Frassà e mia, stavano confrontandosi sul piano delle rappresentazioni estetiche, letterarie, simboliche, psicologiche e personali, esperienze che oggi sono evolute nel progetto “Le Stelle che non ti ho detto”, che ha trovato in Cavalese, nella Val di Fiemme, il suo luogo d’eccellenza. Per me e per la Pubblica Amministrazione è motivo di orgoglio che il nostro Comune diventi, con Fulvio e Sabino, luogo in cui relazioni sociali e culturali potranno istituirsi, formarsi e, perché no, anche riformare identità. Fare comunità attraverso l’esperienza è uno dei principali obiettivi del Museo d’Arte Contemporanea, che insieme a “Le Stelle che non ti ho detto” risuonerà come un megafono che in ogni momento saprà narrare infinite storie».

In autunno, “I limiti non esistono” approda a Milano con la mostra “LUDI – L’arte è un abbraccio”. L’esposizione, curata da Sabino Maria Frassà, vedrà presso la prestigiosa sede di Regione Lombardia le opere tattili di Fulvio Morella, realizzate in legno, metallo e braille, interagire in un dialogo suggestivo con i celebri gonfiabili del Maestro Franco Mazzucchelli, creando un’esperienza artistica unica e inclusiva. “Regione Lombardia ospiterà presso i suoi spazi istituzionali la mostra “LUDI – L’arte è un abbraccio” per testimoniare il valore universale dell’arte. Attraverso le opere di questo progetto potremo cogliere una profonda riflessione sul potere inclusivo dello sport, metafora dei limiti e al contempo delle infinite risorse umane. I prossimi Giochi Paralimpici invernali rappresentano uno straordinario investimento per Regione Lombardia e per continuare a crescere sempre più nella percezione di una regione accogliente, accessibile, inclusiva e attenta alle persone con bisogni speciali e disabilità. Le discipline sportive permettono alle persone con disabilità di vivere un’esperienza di grandi opportunità per mostrare attitudini e talenti. Perché chi ha abilità speciali, lo dimostra sul terreno di gioco così come nella vita e le opere di LUDI lo sapranno raccontare”, illustra Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Regione Lombardia.

“I limiti non esistono” raggiungerà il suo culmine in inverno con la mostra “Cortina di Stelle”, che per la prima volta riunirà in un’unica esposizione le suggestive sculture luminose del ciclo Braillight di Fulvio Morella. L’evento si terrà in prossimità dell’inizio dei Giochi Olimpici, nel terzo “cuore” paralimpico, Cortina, grazie alla collaborazione con Lagazuoi SpA. “Siamo onorati di presentare, nella sala espositiva più elevata delle Dolomiti, “Cortina di Stelle” un progetto artistico che unisce arte, sport e inclusione, ispirandoci a superare i limiti che spesso poniamo noi stessi, proprio come chi affronta una montagna. Il Lagazuoi Expo Dolomiti riflette questa visione, portando arte e cultura a 2.732 metri di altitudine e trasformando le bellezze naturali in un palcoscenico per una visione artistica senza confini”, conclude Stefano Illing, consigliere delegato di Lagazuoi SpA, ideatore del Lagazuoi Expo Dolomiti.

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Associazione Cramum Art

Cramum è un progetto non profit nato nel 2012 con l’obiettivo di sostenere e promuovere le eccellenze artistiche in Italia e nel mondo. Il nome “Cramum” richiama il termine latino per “crema”, ovvero la parte migliore del latte, a sottolineare l’idea di valorizzare il meglio dell’arte e della cultura. Radicato nella tradizione culturale italiana e latina, il progetto si impegna attivamente nell’organizzazione di mostre (più di 70) e iniziative culturali che offrono visibilità a Maestri dell’arte contemporanea, spesso poco noti al grande pubblico, ma già riconosciuti e apprezzati nel panorama artistico nazionale e internazionale. Dal 2013 Cramum organizza l’omonimo premio, che nelle prime dieci edizioni si è focalizzato sul ruolo di talent scout per artisti under 40. A partire dall’undicesima edizione, il Premio ha ampliato la propria missione, concentrandosi sulla valorizzazione della maturità artistica, indipendentemente dall’età o dalle definizioni professionali. Tra i vincitori del Premio Cramum si annoverano (in ordine cronologico di premiazione): Daniele Salvalai (2013), Paolo Peroni (2014), Francesca Piovesan (2015), Matteo Fato (2016), Giulia Manfredi (2017), Andreas Senoner (2018), Ludovico Bomben (2019), Stefano Cescon (2021), Giulia Nelli (2022) ed Enrico Antonello (2023).

ArtAgenda, METAMORFOSI di Stefano Cescon al Gaggenau di Roma

By CRAMUM, Cultura, Eventi

Gaggenau e Cramum portano per la prima volta a Roma l’arte di Stefano Cescon, uno dei promettenti talenti italiani, vincitore del IX Premio Cramum nel 2021. Dopo il successo delle mostre milanesi “Terra!” e “Ritmo”, la mostra “METAMORFOSI”, curata da Sabino Maria Frassà, sarà aperta fino al 20 dicembre 2024 presso il Gaggenau DesignElementi. Protagonisti della mostra sono gli inediti quadri-scultura “Metamorfosi – Travertine”, in cui l’artista combina la cera, sua materia d’elezione, con lapislazzuli e travertino, la pietra simbolo di Roma e della nostra Storia.

“Metamorfosi” spiega il curatore Frassà “è un viaggio tra fluidi istanti infiniti e nuovi miti contemporanei, che apre le porte a una nuova dimensione della pittura, in cui il classico si fonde con il pensiero alchemico, trasformando l’incertezza tra solido e liquido in pura poesia visiva. Le opere di Cescon rappresentano così una metamorfosi al contrario, dove la pietra si fa cera per raccontare la bellezza e la fragilità dell’esistenza umana“.

Per visitare la mostra:
lunedì-venerdì ore 10:30 – 13:00 / 15:30 – 19:00
Gaggenau DesignElementi, Lungotevere de’ Cenci 4, Roma

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it
T. +39 06 39743229, +39 371 1733120

Immagine di copertina: METAMORFOSI Stefano Cescon al Gaggenau di Roma ©Francesca Piovesan, Courtesy Artista, Cramum, Gaggenau. Partner tecnico SCHIAVI S.p.A.

Vista della mostra “METAMORFOSI” di Stefano Cescon al Gaggenau di Roma ©Francesca Piovesan, Courtesy Artista, Cramum, Gaggenau. Partner tecnico SCHIAVI S.p.A.

Cramum porta in Engadina l’anarchia ordinata di Fulvio Morella e Arian Shehaj

By CRAMUM, Cultura

L’associazione Cramum e Nicoletta Rusconi Art Projects hanno aperto la mostra ORDINE alla Gallaria Sonne in Engadina, affidandone la direzione artistica al curatore Sabino Maria Frassà. In mostra a Silvaplana fino all’8dicembre due tra i maggiori esponenti dell’arte italiana contemporanea: Fulvio Morella, esposto all’INJA di Parigi per le Olimpiadi e presente nelle collezioni dell’UNESCO e della Monnaie de Paris, e Arjan Shehaj, finalista del Premio Cairo.

I protagonisti della mostra ordine, da sinistra: arjan shehaj (artista) Sabino Maria Frassà (curatore) Fulvio Morella (artista)

L’esposizione si apre con “Braillight” di Morella, un’installazione luminosa in acciaio e legno di amaranto che trasforma il braille in fonte di luce. Le opere esposte negli spazi del nuovo showroom Idem Bau esplorano il concetto di “anarchia nell’arte”, con un’apparente caos che evolve in nuovi ordini infiniti. L’arte di Morella e Shehaj, descritta come “forme infinite e anarchiche”, si distacca dai vincoli commerciali per promuovere un’espressione autentica e libera. Frassà spiega che “l’anarchia non è contro l’ordine, ma contro l’imposizione forzata di un ordine particolare”. Morella e Shehaj esemplificano questa visione con nuovi ordini formali che offrono prospettive inedite sulla nostra esistenza, in un contesto artistico di continua evoluzione tra tradizione e innovazione.

Braillight by Fulvio Morella ©cramum

Fulvio Morella, noto per portare la tornitura del legno nella contemporaneità, presenta opere che, pur sembrando astratte, offrono una sintesi di forme inusuali. Tra le sue opere esposte ci sono “Dies Romana”, “Il futuro passato” e “Buccus”, insieme a un percorso parallelo in cui trasforma l’alfabeto Braille in corpi celesti. Il ciclo “Braillight” culmina con una scultura luminosa ispirata al Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry.

Arjan Shehaj racconta la sublimazione del suo viaggio traumatico verso l’Italia attraverso potenti gesti pittorici basati su linee-ramo che formano intricati rovi, da cui emergono forme circolari che simboleggiano ordine nel caos. La sua evoluzione artistica è rappresentata da opere recenti dove il gesto pittorico, inizialmente intenso, si libera in movimenti leggeri.

DRITEHIJE by Arjan Shehaj – Buccus e Sipario di stelle by Fulvio Morella

Frassà conclude sottolineando come le forme anarchiche di Morella e Shehaj condividano la ricerca dell’infinito e l’elevazione della propria esistenza attraverso la luce. Morella crea nuove forme di luce e cieli notturni illuminati dal pensiero umano, mentre Shehaj dipinge la luce attraverso l’ombra e l’oscurità, trasformando l’arte in portali verso altre dimensioni. In questi nuovi ordini anarchici, l’arte ritrova la sua dimensione più pura, integrando forma e senso della vista verso l’infinito.

MOSTRA “ORDINE” di Fulvio Morella & Arjan Shehaj
INSTALLAZIONE “BRAILLIGHT” di Fulvio Morella

a cura di Sabino Maria Frassà
3 AGOSTO (opening aperto) – 8 DICEMBRE
GALLARIA SONNE
Via Maistra 21, 7513 Silvaplana, Svizzera
INFOCRAMUM@GMAIL.COM

Akumulim e DRITEHIJE by Arjan Shehaj

L’opera dedicata alle Paralimpiadi “Ailes de Mouette” entra nella collezione UNESCO

By CRAMUM, Cultura

L’opera d’arte “Ailes de Mouette” di Fulvio Morella, attualmente in mostra presso l’INJA di Parigi fino al 22 settembre, è stata donata all’UNESCO, con una cerimonia di consegna alla direttrice Generale aggiunta per l’Educazione, Stefania Giannini.

L’opera, regalata dall’Associazione italiana Cramum e dall’INJA, è stata scelta per il grande valore simbolico di inclusività e omaggio al Braille, alla vigilia delle competizioni olimpiche e paralimpiche parigine. L’UNESCO, la cui sede peraltro ospita opere prestigiose di artisti italiani come Afro, Elia Ajolfi e Arnaldo Pomodoro, ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale nella diffusione dell’impiego del Braille in tutto il mondo, quale strumento vitale per la comunicazione e l’educazione delle persone non vedenti.

L’opera è stata personalmente consegnata a Stefania Giannini dall’artista Fulvio Morella e dal Presidente di Cramum, Sabino Maria Frassà, alla presenza di Liborio Stellino, Rappresentante permanente d’Italia presso l’UNESCO.

L’alto funzionario UNESCO ha accolto l’opera ricordando che: “Da sempre lo sport, insieme all’arte, è parte integrante dell’educazione dei giovani, rappresentando un tassello fondamentale per costruire un mondo migliore, ovvero il futuro. L’arte e lo sport devono essere apprezzati come portatori continui di esempi e stimoli di inclusione, costituendo la base uniforme di qualsiasi percorso educativo e di apprendimento alla cittadinanza attiva nel mondo, in linea con il mandato e i valori che l’UNESCO persegue sin dalla sua fondazione. La medaglia Ailes de Mouette di Fulvio Morella e l’intero esperimento artistico e socioculturale portato avanti dall’associazione italiana Cramum con l’INJA di Parigi sono un esempio di tale circolo virtuoso, in linea con l’impegno storico dell’UNESCO a favore della diffusione del Braille in tutto il mondo. Tale sforzo permette oggi a milioni di persone di leggere, scrivere e quindi comunicare pienamente, risultando essere una parte attiva della società”.

 

A sua volta, Liborio Stellino, Rappresentante permanente d’Italia presso l’UNESCO, ha sottolineato come: “Nell’offerta culturale ancora più ricca e diversificata che, alla vigilia delle Olimpiadi, Parigi regala al suo pubblico globale, spicca la mostra “Ailes de Mouette” dedicata alle opere di Fulvio Morella dal carattere universalmente inclusivo. Questa mostra “parla” italiano, a riprova del nesso inscindibile che lungo la nostra storia abbiamo saputo generare fra sport e inclusione. Ciò evidenzia anche l’importanza che la società civile, il mondo culturale e le istituzioni italiane hanno sempre riservato all’inestimabile valore educativo e sociale dello sport, quale piattaforma ideale su cui edificare i pilastri di una società più giusta. Anche per tale ragione, la mostra si fregia del patrocinio del Ministero per le disabilità ed è frutto dell’azione congiunta tra l’associazione italiana Cramum e l’INJA di Parigi

 

“Siamo onorati” conclude Sabino Maria Frassà, Presidente Cramum “che la ricerca di Fulvio Morella ottenga questo importantissimo riconoscimento che premia il suo profondo e innovativo impegno nell’esplorare la dimensione inclusiva e multisensoriale dell’arte. Il motto “con le mani non solo fai, ma conosci il Mondo” riflette la convinzione dell’artista che l’arte e il bello siano uno strumento per superare ciò che l’essere umano definisce come limite, ma che in realtà è soltanto frutto di una parziale comprensione della realtà in cui vive. Partendo dalla tornitura del legno, Morella ha così dato vita a opere in diversi materiali il cui comune denominatore è la necessità di impiegare più sensi per comprenderne il senso più profondo: la vista è così accompagnata dal gusto e dal tatto, ma anche dall’udito. Non solo, fondamentale è anche la collaborazione del pubblico, perché siamo tutti portatori di limiti che insieme possono non solo essere superati, ma fonte di ricchezza e diversità. Non a caso altro motto dell’artista è “dal limite all’infinito”.

 

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Significato dell’opera

La Medaglia Ailes de Mouetta è stata realizzata da Fulvio Morella, selezionato da Cramum e INJA per celebrare i 200 anni del Braille in occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024. Per questo motivo l’artista ha ripreso la tradizione della Medaglia, che da sempre accompagna i giochi olimpici, rappresentandone i valori di fratellanza universale, all’insegna della meritocrazia e del riconoscimento dell’eccellenza.

Sul fronte della medaglia è stata inserita la scritta nell’alfabeto “braille stellato”, ideato dall’artista, “Ailes de mouette” (scritto in francese). La scritta circonda cinque ellissi, che richiamano i cinque continenti rappresentati dai cerchi del logo olimpico. L’ellisse più interna forma la sagoma di un occhio – la sclera – all’interno della quale si trova un cerchio – l’iride – che ha come pupilla una stella. Tale stella è interpretata dall’artista come il punto singolo, ovvero la lettera “A” dell’alfabeto braille, il punto di partenza. Le forme circolari ed ellittiche sono anche lo stilema dell’artista, noto in principio per la sua capacità tecnica di tornire la forma ovale, superando un limite spesso presente in questa tecnica scultorea.

Nell’altra faccia della medaglia sono rappresentate altre forme circolari, al cui centro c’è la sagoma di un gabbiano, protagonista di diverse opere di Morella. Si tratta di un riferimento esplicito al capolavoro di Bach “Il gabbiano Jonathan Livingston”, simbolo di fraternità, vicinanza intergenerazionale e superamento dei limiti. Sopra il gabbiano, l’artista inserisce un cielo stellato, che cela enigmaticamente – in “braille stellato” – il suo motto “dal limite all’infinito” (scritto in italiano). Ogni limite è solo un passaggio per avvicinarsi alla perfezione, un lungo volo che accompagna la nostra esistenza e che non può mai avere fine.

 

Biografia dell’artista

Fulvio Morella, nato in Valtellina nel 1971, è un artista noto per la sua arte inclusiva e multisensoriale, per i quali è stato insignito nel 2023 con il premio alla Carriera Alfredo D’Andrade. La sua ricerca artistica si concentra sull’interazione tra il legno e altri materiali, con una continua esplorazione di nuove tecniche e combinazioni materiche. Dal 2019, integra l’alfabeto braille nelle sue opere, e nel 2022, in vista del bicentenario dell’alfabeto, l’ha reinterpretato dando vita al “braille stellato”. Morella è stato protagonista di numerose collettive e gli sono state dedicate mostre personali a Milano, Parigi e Roma. Sue opere fanno parte di importanti collezioni, tra cui il Museo della Monnaie di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna.

ArtAgenda, LOVE-HATE di Enrico Antonello a Milano

By CRAMUM, Cultura, Eventi

Aperta fino al 27 agosto la mostra personale “LOVE – HATE” di Enrico Antonello. L’artista, vincitore del 10° Premio Cramum, porta fino al 27 agosto al Mercato Centrale Milano il suo “Point of View” mettendo “in luce” le contraddizioni della nostra epoca. I suoi ossimori danno vita a una poesia visiva tridimensionale e immersiva senza compromessi.

“Enrico Antonello fa dell’ossimoro” spiega il curatore Sabino Maria Frassà “la vera materia della propria ricerca di questo inedito progetto artistico, in cui ha progettato e realizzato personalmente, utilizzando la stampa 3D, dei box luminosi nei quali si possono leggere due parole opposte a seconda del punto di vista da cui le si osserva. Frontalmente, invece, è il caos, una voragine letterale che non permette alcuna lettura, obbligando lo spettatore a muoversi per riuscire a comprendere la scritta. Così come Brunelleschi selezionava con cura il punto di vista dal quale osservare la cattedrale di Santa Maria del Fiore per interpretare la sua realtà attraverso le regole della prospettiva, questo ciclo di lavori invita lo spettatore a scegliere un punto di vista preciso per la fruizione dell’opera, della quale non si potrà mai avere una visione completa. Le parole selezionate sono deliberatamente scelte tra i più comuni e stereotipati nella lingua inglese, sempre scritte in maiuscolo (qui nell’ordine del punto di vista dell’artista): OPEN – CLOSE, CLEAN – DIRTY, TRUE – FALSE, INSIDE – OUT, LIFE – DEATH, SOFT – ROCK, LOVE – HATE, GOOD – BAD, VICTORY – DEFEAT, SWEET – BITTER. Questa scelta mira a non fornire risposte definitive o formulare teorie rigide, bensì a stimolare l’immaginazione personale dello spettatore attraverso il “bombardamento” di ossimori, anche visivi, che possono essere interpretati in un numero infinito di modi, da altrettanti punti di vista. D’altronde, l’ordine tra i due elementi dell’ossimoro è mobile e fissato solamente nel titolo dall’artista. Questo libro, esso stesso opera d’arte nella e della stessa opera, è una testimonianza del personalissimo “point of view” di Enrico Antonello in un preciso e irripetibile momento.”

Enrico Antonello
LOVE – HATE

a cura di Sabino Maria Frassà
Inaugurazione mercoledì 17 luglio ore 19:00
Aperta fino al 27 agosto 2024

Mercato Centrale Milano

Via Giovanni Battista Sammartini, 2

 

ArtAgenda – Ailes de Mouette all’INJA di Parig

By CRAMUM, Cultura, Eventi

In mostra fino al 22 settembre all’INJA di Parigi l’arte inclusiva di Fulvio Morella e la sua medaglia “Ailes de Mouette”, tributo alle Olimpiadi e ai 200 anni del Braille, che entra anche nelle collezioni della Monnaie de Paris e del Kunsthistorisches Museum di Vienna.
A un mese esatto dall’inizio dei Giochi Olimpici francesi, l’artista italiano Fulvio Morella inaugura la sua mostra personale all’INJA di Parigi a cura di Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard. Protagonista fino al 22 settembre sarà l’arte tattile dell’artista che ha portato la tornitura del legno nell’arte contemporanea. La mostra prende il nome dell’opera inedita Medaglia “Ailes de Mouette”, dedicata alle Olimpiadi e al bicentenario dell’alfabeto Braille. Selezionato da Cramum e dall’Institut National des Jeunes Aveugles (INJA), Morella ha realizzato quest’opera in 22 esemplari in argento con la scritta in braille stellato “dal limite all’infinito”. “Ailes de Mouette” è stata ideata quale simbolo di fraternità e inclusione universale e per tale ragione entra oggi in alcune delle più importanti collezioni internazionali, tra cui quella della Monnaie de Paris e del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

AILES DE MOUETTE
Mostra personale di Fulvio Morella
a cura di Sabino Maria Frassà e Stéphane Gaillard
26 giugno – 22 settembre
presso INJA – Institut National Des Jeunes Aveugles
56 Bd des Invalides, 75007 Paris
Mostra aperta al pubblico su appuntamento: accueil@inja.fr | +33 1 44 49 35 35
promosso da CRAMUM & INJA