La mostra, concepita appositamente per il museo, si sviluppa in profonda connessione con la natura e il territorio di Cavalese, ponendo al centro un elogio della figura femminile nel mondo contemporaneo. Thomas De Falco presenta circa 35 opere tessili, tra sculture e arazzi, in gran parte inedite, affiancate da una stanza della ricerca con le opere di otto artisti, tra cui Sahar Dadvand, Zehra Dogan, Rosa Lauders, Andrea Mauti, Carol Rama, Dyonisis Saraji, Greta Schödl, Urara Tsuchiya, Francesco Vezzoli, Zoe Williams, che Barbieri e De Falco hanno scelto come “forma d’incontro e come luogo del raccoglimento dove ogni passo, o ogni respiro, è conoscenza e immaginazione, interrogazione di sé e relazione interiore con il corpo femminile e con la natura”.
“Il lavoro di Thomas De Falco – spiega infine Elsa Barbieri – nasce come un cordone ombelicale, un organismo vivente che si sviluppa come arterie e vene che si diramano. Le sue sculture tessili, simili a nature morte, prendono vita attraverso la performance, concepita come un rito capace di alimentare e trasmettere un messaggio. Non è un semplice gioco di parole: la più profonda chiave di lettura che l’artista ci offre è questa relazione inscindibile tra performance e scultura tessile. Come lui stesso afferma, «la performance non esiste senza scultura tessile, la scultura tessile non esiste senza il corpo del performer».”
La mostra rappresenta un dialogo unico tra arte contemporanea e natura, confermando il museo di Cavalese come un luogo di sperimentazione e riflessione.
Milano, 18 novembre 2024