
La Fondazione Giuseppe Iannaccone presenta la soft installation “Dream” di Thomas De Falco il 22 giugno 2024 a cura di Elsa Barbieri. L’evento è l’occasione per presentare anche una selezione di nuove opere, arazzi, dell’artista che rimarranno esposte fino all’8 luglio.
Come spiega la curatrice Barbieri “Thomas De Falco valorizza la lezione del passato per riflettere, con un’estetica reale – dunque non mostruosa, non sublime, non povera, ma reale – sulle infinite tensioni della nostra società. Quali? Sicuramente la straordinaria capacità tecnica, che sembra prefigurare un futuro del tutto inedito e provocare una dipendenza di cui, indistintamente, finiamo per essere vittime. Ma anche la visionarietà di progettisti utopici, le eredità culturali ormai passate, l’inevitabile istinto collettivo e sociale, l’insindacabile diffidenza, la vertigine contemporanea, il mite spaesamento, la spregiudicatezza, l’illusione, la nostalgia e, forse, perché no, anche un po’ di quell’amore cieco per la possibilità di rilanciare l’esperienza individuale e ricollegare l’uomo con quella natura di cui è espressione effimera”.
Dream prende la forma di un cortocircuito visivo, da intendersi come strumento per afferrare e percepire il nostro tempo, sempre più assoggettato e dipendente dalla tecnologia: W-world è un volto ricoperto da cavi elettrici e da rami di statice roseo, che l’artista sceglie come simbolo di innocenza, purezza, spiritualità e bellezza evidenziando «la dipendenza della tecnologia sul nostro corpo nel mondo di oggi, sottolineando il contrasto tra agio e disagio». Dream prende origine dall’omonima performance che aspira a realizzare un vero e proprio tableau vivant, intrecciando, tra sogno e vissuto – come nell’Ophelia di John Everett Millai – corpo, natura e tecnologia: il lavoro di De Falco nasce infatti come se fosse un cordone ombelicale, come un organo che cresce, come arterie e vene che diramano. Comprendere una simile immagine è possibile riconoscendo nella sua scultura tessile una natura morta che parla attraverso la sua performance – intesa come rito che alimenta un messaggio. Non è un gioco di parole, è anzi la più generosa chiave di lettura che l’artista ci offre: «la performance non esiste senza scultura tessile, la scultura tessile non esiste senza il corpo del performer». Nella mostra, aperta al pubblico dal 22 giugno all’8 luglio (su prenotazione), gli arazzi, di cui uno realizzato con cavi elettrici, di sculture tessili (Body e Hidden Body, per esempio sono i lavori più recenti, realizzati durante il soggiorno newyorkese di De Falco) esposte entrano in un dialogo pensante con una selezione di opere degli anni ’30-’40 di proprietà della Collezione Iannaccone, tra cui la Popolana e la Bambina col cane di Francesco De Rocchi e gli Amanti al parco insieme e L’uomo dal dito fasciato di Giuseppe Migneco, scatenando, nel regno del visuale e in maniera soggettiva, una serie di evidenti rimandi attraverso cui balena una contaminazione perturbante.
D r e a m
22 giugno – 8 luglio 2024
FONDAZIONE GIUSEPPE IANNACCONE – Corso Matteotti 11, Milano
www.collezionegiuseppeiannaccone.it info@fondazionegiuseppeiannaccone.it
Sabino Maria Frassà, 19 giugno 2024