
La medaglia d’artista Ailes de Mouette di Fulvio Morella, creata in occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024 e del bicentenario dell’invenzione del Braille, è entrata ufficialmente nella collezione del Museo Nazionale di Varsavia. L’opera, simbolo di libertà e inclusività, è stata selezionata dal direttore di CRAMUM Sabino Maria Frassà e dal direttore dell’INJA Louis Braille, Stéphane Gaillard, che ne hanno promosso la realizzazione per celebrare l’accessibilità universale attraverso l’arte.
“Ailes de Mouette – ‘ali di gabbiano’ ” commenta Sabino Maria Frassà, direttore CRAMUM “fonde elementi visivi e tattili in un’opera multisensoriale, pensata per essere fruita anche da persone con disabilità visiva. È realizzata in argento e con l’uso del braille stellato, una tecnica unica che trasforma la scrittura tattile in esperienza poetica. La medaglia rappresenta un vero e proprio volo verso l’inclusione, omaggiando l’eredità di Louis Braille e l’impegno per una società senza barriere. Su un lato è riportata, in braille stellato francese, la scritta ‘Ailes de mouette’ con una stella al centro che coincide con la lettera ‘A’, simbolo dell’inizio di ogni cosa. Sul retro, invece, in un cielo punteggiato di stelle, si legge sempre in braille stellato la frase ‘dal limite all’infinito’, perché questa è la direzione che l’arte e la società devono continuare a seguire.”
Fulvio Morella, nato a Grosio (SO) nel 1971, è un artista e designer noto per aver portato la tornitura del legno nel campo dell’arte contemporanea, unendo tradizione artigianale e innovazione tecnologica. La sua ricerca si concentra sulla comunicazione multisensoriale, rendendo l’arte accessibile a tutti, anche attraverso la sperimentazione con il Braille e il linguaggio tattile.
L’ingresso dell’opera nella collezione permanente del Museo Nazionale di Varsavia rappresenta un importante riconoscimento internazionale per Fulvio Morella, protagonista del ciclo di mostre “I limiti non esistono” promosso in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. È anche un segnale potente del ruolo che l’arte può e deve avere come strumento di inclusione, accessibilità e costruzione di una memoria collettiva condivisa.