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Come aver figli se soffri di patologie autoimmuni – 18° Consiglio di “Nutri la tua fertilità”

By 16 Marzo 2015Febbraio 15th, 2017Salute

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Tiroiditi, Artriti, Lupus, Dermatomiosite, Nefriti, Sclerodermia sono tra le principali patologie autoimmuni che minacciano la fertilità e le possibilità riproduttive di chi ne soffre.

Cosa fare? Come combattere e superare questi problemi?

Prof.sa I. Cetin (scopri chi è) Dott.sa F. Parisi (scopri chi è) – Ospedale Luigi Sacco di Milano (scopri il Centro) | Revisione Editoriale: S.M. Frassà (scopri chi è)

 

Cos’è il sistema immunitario?
Il sistema immunitario è l’insieme di strategie che il nostro corpo mette in atto per proteggersi da tutte le sostanze estranee (non self) siano esse di origine inorganica (tossine ed altre sostanze) o organica: funghi, batteri, protozoi, batteri o parassiti pluricellulari.

 

Cos’è una malattia autoimmune?
Le malattie autoimmuni si verificano quando il sistema immunitario non riconosce più correttamente il “self”; quindi sono patologie caratterizzate dall’alterazione del sistema immunitario che dà origine a risposte anomale dirette contro componenti del proprio organismo. Un fenomeno analogo che aiuta a capire meglio questo meccanismo è il rigetto dell’organo trapiantato. Infatti, in tali circostanze, il sistema immunitario “bolla” la nuova parte come estranea, e si attiva per aggredirla e distruggerla.
[tweet layout=”vertical” lang=”it”]Quali sono le malattie autoimmuni più diffuse?

Le patologie autoimmuni possono interessare un singolo organo o apparato, come nel caso di diabete mellito di tipo I e tiroiditi autoimmuni; oppure possono riguardare più di un organo, come nel lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide e sclerosi sistemica. In genere, le malattie di un singolo organo si possono controllare più facilmente rispetto a quelle sistemiche, sopperendo con i farmaci alla funzione dell’organo colpito: per esempio, la somministrazione di insulina nella paziente diabetica o di L-tiroxina nell’ipotiroidismo garantisce una vita normale ed una gravidanza regolare alle donne con questa diagnosi.

 

[googleplusone size=”standard” lang=”it”]Come si cura una malattia autoimmune sistemica?
Si tratta spesso di patologie ad andamento cronico. Si caratterizzano per l’alternarsi spontaneo di fasi di riaccensione e di remissione. La terapia si basa sull’utilizzo di farmaci ad azione immunosopressiva, capaci cioè di inibire l’azione del sistema immunitario, che in questo caso è dannosa. Il farmaco capostipite è il cortisone.

 

Fertilità nelle donne con malattie autoimmuni
La fertilità delle donne con malattie autoimmuni non è più bassa rispetto a quella di una donna sana. Nonostante ciò, è opportuno considerare alcuni fattori che possono ridurre considerevolmente le possibilità di una gravidanza e condizionarne gli esiti. Tali fattori sono rappresentati principalmente dagli effetti collaterali di alcuni farmaci sul sistema riproduttivo (ad esempio metotrexate e ciclofosfamide sono causa di insufficienza ovarica o menopausa precoce), così come da eventuali complicanze della malattia (come l’interessamento renale nel Lupus) che possono inficiare la ricerca ed il buon esito della gravidanza.

Inoltre, in presenza di patologie autoimmuni che colpiscono la tiroide e quindi la produzione di ormoni tiroidei, il dosaggio della terapia sostitutiva deve essere ben controllato in quanto eventuali ipo o ipertiroidismi possono alterare la produzione di ormoni sessuali e la recettività endometriale.

Ecco perché la gravidanza nelle pazienti portatrici di malattie autoimmuni non è controindicata, va però programmata; in questo modo la stragrande maggioranza delle pazienti partorirà con successo.

In previsione di una gravidanza è quindi necessario:

  • Valutare sotto sorveglianza specialistica eventuali modifiche della terapia farmacologica assunta, in modo tale da non arrecare danni nè alla madre nè al feto. Tuttavia qualora una terapia farmacologica si rendesse necessaria per controllare la malattia va ricordato che esistono farmaci relativamente sicuri durante la gravidanza: il tanto “temuto” cortisone è senz’altro il farmaco più efficace e sicuro se utilizzato al minimo dosaggio efficace.
  • Effettuare un controllo specialistico reumatologico o endocrinologico (in presenza di diabete o tiroidite autoimmuni) per stabilire lo stato di attività della malattia: la gravidanza dovrebbe preferibilmente programmarsi in una fase di quiescenza della malattia, così da ridurre la necessità di farmaci ed il rischio di complicanze negative come l’aborto.
  • Concordare con lo specialista reumatologo un programma di sorveglianza della malattia per tutta la durata della gravidanza e del postpartum, in collaborazione con lo specialista ginecologo.