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10° Consiglio – Alcuni lavori riducono la possibilità di avere figli!

By 14 Febbraio 2015Agosto 13th, 2015Salute
[toggle_framed title=”L’ELENCO DEI 25 CONSIGLI PER CHI NON RIESCE AD AVERE UN FIGLIO”]

Poco se ne parla, ma alcune condizioni di lavoro rischiano di compromettere la fertilità dell’uomo e della donna, la possibilità di concepire ed addirittura di portare a termine una gravidanza. A ciò va aggiunto lo stress lavorativo e la programmazione della gravidanza posticipata per cause lavorative.

S.M. Frassà ne parla con la dott.sa M. Mazzocco, la Prof.sa I. Cetin (Ospedale L. Sacco di Milano) e la dott.sa P. Viganò (Ospedale San Raffaele di Milano). Si ringrazia per le immagini R. Terzi.

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Senza allarmismi abbiamo scelto di dare un’informazione schematica ed essenziale; invitiamo chi si riconoscerà nell’articolo a consultare medici professionisti per decidere quali strategie adottare. 

 

IL LAVORO INFLUISCE SULLA FERTILITA’?

SI, ci sono 3 fattori da considerare:

  1. stress;
  2. età;
  3. condizioni di lavoro – agenti tossici

1. STRESS: condizioni lavorative stressanti dal punto di vista psicofisico (turni di lavoro, carico di lavoro, posizioni incongrue) possono alterare la corretta produzione degli ormoni sessuali. La modificazione dell’equilibrio ormonale può provocare nella donna anomalie del ciclo mestruale e mancata ovulazione. Nell’uomo invece possono verificarsi diminuzione del numero degli spermatozoi, della loro motilità e in alcuni casi anche disfunzione erettile.

2. ETA’: oltre ai rischi occupazionali non va sottovalutato il ritardo nella programmazione di una gravidanza causato dalla necessità della coppia di raggiungere una stabilità economica che li renda sereni nella scelta. Infatti intense carriere lavorative spesso impongono alla donna la necessità di posporre la ricerca di prole oltre la fisiologica epoca fertile. Inoltre la mancanza di tempo libero per la coppia riduce la possibilità di dedicarsi alla cura del proprio rapporto, riducendo in alcuni casi il desiderio ed aumentando l’ansia di procreazione.

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3. CONDIZIONI DI LAVORO – AGENTI TOSSICI: L’esposizione ad agenti tossici nell’ambiente lavorativo incide sulla funzionalità degli organi riproduttivi e del sistema ormonale con effetti quali le alterazioni del comportamento sessuale, fertilità ridotta, turbe mestruali, disordini ormonali e disordini della produzione di spermatozoi.

Approfondiamo quest’ultimo punto:

QUALI CONDIZIONI DI LAVORO METTONO A RISCHIO LA FERTILITA’?

Le tabelle riportano i risultati tratti da due importanti studi internazionali.

UOMINI Problemi dello sperma Basso livello di fertilità
AGRICOLTURA X X
EDILIZIA X
MACCHINISTI –  AUTISTI X
OPERAI ED ARTIGIANI (esposizione agenti tossici: plastica, acetone, stampe) X
FABBRI, SALDATORI, PANETTIERI (esposizione al calore) X X
Paul CLAMAN Sexuality, Reproduction & Menopause, Vol. 2, No. 1, March 2004© 2004 American Society for Reproductive Medicine. Published by Elsevier Inc.

 

DONNE Disturbi ciclo mestruale Basso livello fertilità Aborto spontaneo/parto pretermine
Dentisti – igienisti dentali (mercurio, piombo, ecc) X X X
Laboratori, lavanderie – Solventi organici e prodotti chimici X X
Staff medico – Gas anestetici; chemioterapici X X 
IN-DEPTH REVIEW Occupational risk factors and reproductive health of women Irene Figà-Talamanca Occupational Medicine 2006

CALORE (nell’uomo): L’esposizione continua a forti fonti di calore (lavoratori in fonderie, vetrerie, panetterie, ecc.)  può inoltre ridurre la qualità del seme (gli spermatozoi); del resto la temperatura dei testicoli in cui avviene la “produzione” di spermatozoi è addirittura più bassa della temperatura interna degli uomini (32 gradi) (NCCWCH 2004, PRODIGY 2007, Rubenstein 2011, Sharpe 2010).

PRODOTTI CHIMICI: Solventi, polveri chimiche e pesticidi (nell’industria della plastica, tessile, farmaceutica e agricola) possono mimare o inibire l’azione degli ormoni sessuali aumentando il rischio di disordini ovulatori e della produzione di spermatozoi. Ad esempio i pesticidi derivati del metabolismo del DDT possono legarsi ai recettori degli estrogeni alterando i normali processi riproduttivi nella donna; mentre gli Ftalati, principali componenti del PVC utilizzati nell’industria della plastica, hanno un effetto anti-androgenico che può ridurre il numero degli spermatozoi.

GAS & FARMACI: Nelle professioni sanitarie il rischio di tossicità riproduttiva legato all’esposizione a gas anestetici è basso, anche se rimane consigliato ridurre i livelli di esposizione. Inoltre in questo ambiente lavorativo il contatto con agenti infettivi può intervenire sulla fertilità principalmente aumentando il rischio di aborto; anche il contatto con farmaci antitumorali può danneggiare la fertilità.

RADIAZIONI: L’esposizione elevata alle radiazioni ionizzanti, in ambito radiologico, provoca mutazioni genetiche degli ovociti e degli spermatozoi riducendo quindi la fertilità. Invece il rischio riproduttivo causato dalle radiazioni non ionizzanti (prodotte dai campi elettromagnetici dei PC, dei cellulari, dei forni a microonde) è stato estesamente studiato e sembra essere minimo se non inesistente.

VIBRAZIONIChi lavora su mezzi di trasporto è esposto alle vibrazioni (sui tram e sugli aerei) che possono causare turbe mestruali nella donna e alterazioni degli spermatozoi.

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COME PREVENIRE I RISCHI LAVORATIVI ?

  • Organizzare turni lavorativi con orari adeguati e mansioni equamente distribuite per tutto il personale.
  • Ridurre o eliminare l’esposizione ad agenti tossici tramite i controlli tecnici o l’uso di protezione individuale, quali indumenti protettivi e respiratori.
  • Evitare l’esposizione a vibrazioni eccessive, temperature estreme, e alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
  • Lavorare in aree ben ventilate e con adeguato controllo di vapori chimici o sostanze tossiche.
  • Lavare accuratamente la cute in caso di contatto con agenti chimici o biologici.

 

I PROBLEMI CONSEGUENTI AL LAVORO SONO REVERSIBILI?

Non è possibile una risposta univoca e dipende dai singoli casi. Senza allarmismi, il tuo medico o uno specialista ti aiuterà a capire qual è il livello del problema e quali sono le corrette strategie per realizzare il desiderio di avere un figlio.

 

FALSI MITI DA CONFUTARE: CHI NON LAVORA è PIU FERTILE

Non è vero che chi non lavora sia più fertile di un lavoratore. Infatti basta confrontare il tasso di disoccupazione degli ultimi anni rispetto al tasso di fertilità. Mentre è aumentata la disoccupazione, si è verificata una riduzione della fertilità. Ciò può esser  dovuto all’instabilità economica della coppia, oltre che alla perdita di identità sociale dell’individuo che crea frustrazione e stress danneggiando la salute riproduttiva.

Si ringrazia per le immagini Riccardo Terzi