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9° Consiglio – Non riesci ad avere figli? Evita lo stress da stress

By 7 Febbraio 2015Agosto 13th, 2015Salute

STRESS ED INFERTILITA’

Alla domanda lo stress produce infertilità rispondiamo che non è totalmente dimostrato sul piano scientifico. Nell’incertezza meglio tenerne conto senza generare “lo stress dello stress”.
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1. Lo stress genera infertilità?
2. Quali prove ci sono?
3. Quali sono le fonti di stress? 
4. Esiste lo stress da PMA?
5. L’uomo vive diversamente lo stress rispetto alla donna?
6. Come si affronta lo stress?
7. Come affrontare le tecniche PMA senza stress?
8. Solo le donne possono trattare lo stress?
9. Cosa possono fare le coppie?

 

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Risponde alle domande di S.M. Frassà: Stefano Clerici  – Centro Scienze della Natalità dell’Ospedale San Raffaele

1. Lo stress genera infertilità?

[pullquote4 align=”right” variation=”silver” textColor=”#131a1c”]Leggi tutti i 25 Consigli di Nutri la tua fertilità: 1. Cosa deve mangiare una futura mamma? 2. Cosa deve mangiare un futuro papà? 3. Il problema dell’obesità 4. Il problema delle anoressie 5. Fumo e fertilità 6. Alcool e fertilità 7. Sport e fertilità 8. Sole, vitamina D e fertilità[/pullquote4]Spesso le donne che cercano un figlio senza i risultati sperati, si sentono dire dalle persone vicine.

Cerca di stare tranquilla così, vedrai, ci riuscirai” ?

Questa frase ormai entrata nella conoscenza comune è tuttavia densa di significati per chi, nonostante i propri sforzi se la sente ripetere in molte occasioni. Innanzitutto è importante ragionare sulla reale veridicità scientifica di questa affermazione. Infatti, il dibattito sull’argomento è lontano da una sua definizione. Possiamo con una certa sicurezza affermare che ad oggi non esistono lavori graniticamente convincenti che supportino il legame nocivo tra lo stress e la fertilità ed, inoltre, a dispetto del radicamento di questo convincimento nel senso comune, solo recentemente la scienza si è interessata di questo fenomeno con pochi lavori ancora pionieristici.

 

2. Quali prove ci sono?

Oggi sappiamo che un gruppo di donne che cercano un bambino attraverso le tecniche di PMA (procreazione medicalmente assistita) e che segue un programma di tecniche di rilassamento, ha maggiore probabilità di conseguire una gravidanza di un gruppo di controllo che effettua i medesimi trattamenti, senza utilizzare contemporaneamente una tecnica di rilassamento (Louis GM, 2011).  Gli studi vanno replicati e devono avere un impianto sperimentale scientificamente corretto perché i loro risultati entrino a far parte delle conoscenze scientifiche, ma nella pratica clinica si rilevano non di rado conferme indirette di questi fenomeni: per esempio a volte si verificano gravidanze (anche spontanee) a seguito  di mutamenti esistenziali (cambio di lavoro, abitazione, abitudini, etc.) nella vita di una coppia. Quindi, la risposta alla domanda iniziale è ambigua perché ciò non è ancora stato dimostrato in maniera scientificamente corretta.


3. Quali sono le fonti di stress?

Qualche anno fa un autore particolarmente rappresentativo  (Menning, 1975) definì l’infertilità una “crisi esistenziale generalizzata” che investe la coppia. Nella maggior parte dei casi la coppia giunge all’appuntamento con il proprio desiderio di procreazione con la consapevolezza che basterà sospendere i metodi con cui fino ad ora si è rimandato il concepimento, per raggiungere questo obiettivo. Seguirà poi un periodo dove speranze e disillusioni si alterneranno fino a determinare la certezza che potrebbe essere importante sottoporre il problema ad uno specialista. Questo passo importante darà il via ad una sequenza di accertamenti lunghi e fastidiosi. In ognuno di questi passaggi si annidano potenziali fonti di stress sia per ogni singolo membro che per entrambi. La coppia è spesso costretta dagli eventi a ri-contrattualizzare il proprio rapporto: è possibile una vita senza figli? fino a quando e a quanto siamo disposti a tentare per raggiungere il nostro obiettivo?  Questo processo non di rado genera incomprensioni, silenzi, aspetti reattivi ed, a volte, rabbiosi. Spesso le famiglie di origine intervengono, a fin di bene, ma a volte, complicando ulteriormente le cose. Anche la sessualità può risentirne pesantemente a causa dei rapporti mirati.

 

4. Le tecniche di PMA generano stress?

 La riflessione deve essere più approfondita. Chiedere, infatti, ad una coppia che si sottopone a trattamenti di PMA di eliminare la tensione emotiva, il nervosismo e lo stress in genere è quasi come chiedere di non respirare. Si chiederebbe infatti di annullare un processo involontario, automatico ed inconsapevole, sul quale non si ha solitamente nessun controllo diretto. I trattamenti di PMA (qualsiasi, ma soprattutto quelle più complesse) possono comportare significative quote di stress nei membri della coppia.Button Text
Le fonti di stress possono essere molteplici e mutevoli di trattamento in trattamento per la medesima coppia, ma tutte poi hanno un fattore comune: il desiderio di un bambino che non riesce a trovare il suo coronamento. Spesso nel lavoro psicologico con le coppie si scopre che il lavoro (p. es.) da un po’ di tempo non dà più le soddisfazioni di prima, che le amiche e gli amici sono diventati noiosi (soprattutto, se hanno figli); oppure si individuano nel percorso di PMA elementi oltremodo stressogeni come l’anestesia, il monitoraggio o gli effetti dei farmaci.

In realtà, l’emotività può manifestarsi in molteplici maniere e, come un fiume sotterraneo, emerge in terreni insospettabili e lontani, consentendoci così di difenderci prendendo le distanze da ciò che l’ha provocata. Sottoporsi a trattamenti di PMA può essere intrinsecamente stressante perché significa affrontare esami, tentativi, dubbi, farmaci, incertezze, notizie negative, fallimenti etc. che fanno da contrappeso ad un desiderio che nel frattempo diventa sempre più nitido e totalizzante e che, nonostante tutto, non si ridimensiona con l’esperienza (seppure negativa), ma anzi si nutre ed accresce.

 

5. Come vive lo stress l’uomo? E la donna?

[googleplusone size=”medium” lang=”it”] [tweet username=”Fond. Giorgio Pardi” layout=”vertical” lang=”it”][linkedin layout=”1″] Premesso che ciascun individuo è unico e possiede sensibilità peculiari in aree che ad altri possono essere indifferenti o viceversa, è possibile differenziare tra i sessi le fonti di stress.

I trattamenti di PMA sono prevalentemente indirizzati alla donna, che risulta ovviamente più esposta a fonti di stress correlati alla procedure. Sempre la donna è chiamata a frequentare il Centro più assiduamente sacrificando il lavoro e spesso sottoponendosi a lunghi spostamenti.

Inoltre, gli odierni trattamenti di PMA frequentemente falliscono nella fase di annidamento (impianto dell’embrione) anche in caso di etiologia maschile è la donna che spesso sperimenta il senso di colpa per non aver saputo offrire un ambiente accogliente agli embrioni (secondo la propria lettura soggettiva).

Generalmente, ma non sempre, la donna reagisce manifestando una significativa volontà di esprimere le proprie opinioni e stati d’animo condividendoli con altri.

Il mascho è più esposto quando rappresenta la causa preponderante dell’infertilità o quando percepisce un senso di impotenza nel supportare la propria compagna. La reazione più tipica al maschile è la chiusura e l’introversione.

 

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[margin10]6.  Come si affronta lo stress?

Lo stress presenta fattori individuali che devono essere considerati nell’individuazione delle procedure antistress. Le tecniche di rilassamento aiutano in termini generali, ma non tutte le tecniche vanno bene per tutti.

 

7. Come affrontare le tecniche PMA senza stress?

Forse in questo campo l’assenza di stress può essere un’utopia. Il consiglio è quello di selezionare un Centro che preveda la figura dello Psicologo da consultare nell’eventualità in cui si avvertano i primi segnali di stress o, a scopo preventivo, per evitare che si manifestino intensamente. In genere, dato che i trattamenti di PMA sono seguiti da un’equipe, è bene selezionare un Centro che preveda una presa in carico della coppia rassicurante e competente: nell’ambito della procreazione medicalmente assistita ci sono ancora alcune aree di incertezza scientifica (altra fonte di stress); la fiducia assume un ruolo chiave.

8. I trattamenti contro lo stress sono solo per le donne?

Le donne hanno maggiori pressioni e fonti di stress, ma la coppia dovrebbe essere il vero obiettivo. Tuttavia, se proprio uno dei due non si sente motivato o non può, è possibile impostare un lavoro anche con il singolo.

 

9. Cosa possono fare le coppie?

La migliore arma che le coppie hanno per affrontare lo stress dell’infertilità è il dialogo ed il rafforzamento del loro legame. Molto frequentemente questi strumenti si affinano spontaneamente; ma a volte, resistenze personali o dinamiche di coppia poco fluide, possono interferire con un adeguato adattamento della coppia. Questi problemi possono essere risolti abbastanza agevolmente, se affrontati tempestivamente evitando la loro sedimentazione.

  

In conclusione alla domanda lo stress produce infertilità rispondiamo che non è totalmente dimostrato sul piano scientifico. Nell’incertezza meglio tenerne conto senza generare “lo stress dello stress”.

per info e contatti:  Stefano Clerici  – Centro Scienze della Natalità dell’Ospedale San Raffaele