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Daniele Salvalai vince il Premio cramum. 2° e 3° Sganzerla e Torra

By 23 Luglio 2013Aprile 20th, 2017CRAMUM

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Milano – 22 luglio 2013: Daniele Salvalai è  il vincitore del Premio Cramum, promosso dall’Associazione culturale Cramum e patrocinato dalla Fondazione Giorgio Pardi e dalla Provincia di Milano (Assessore Silvia Garnero).

 

La Premiazione è giunta, tra centinaia di spettatori, a Palazzo Isimbardi (C.so Monforte 35) a conclusione degli interventi di Pasquale Maria Cioffi, Direttore EXPO per Provincia di Milano, Andi Kacziba (Presidente Associazione Cramum), Sabino  Maria Frassà (Direttore dell’Evento e del Premio e Segretario Generale Fondazione Giorgio Pardi), Fabrizio Sala (Sottosegretario EXPO Regione Lombardia), Leonardo Capano e Angela Madesani (Direzione Scientifica del Premio).

L’opera del vincitore insieme a quelle di tutti gli altri 9 finalisti e degli 8 artisti giurati saranno in mostra fino al 28 luglio (ogni giorno previsti incontri con gli artisti ore 17:00 19:00).

ARTISTI FINALISTI: Irene Bassi, Fabrizio Bellomo, Daniele Garofalo, Andjelija Kordic, Dàvid Merényi, Paola Ravasio, Daniele Salvalai, Pietro Sganzerla, Giulia Torra e Giovanni Zaccariello.

 

GIURATI:

  • ARTISTI – AFFERMATI – IN MOSTRA: Nicoletta Frigerio, Andi Kacziba, Raffaele Penna, Paolo Pesarelli, Nada Pivetta, Fiorenzo Rosso, Elisabeth Scherffig e Giorgio Vicentini.
  • DIREZIONE SCIENTIFICA: Leonardo Capano e Angela Madesani
  • ORGANIZZAZIONE PREMIO: Sabino Maria Frassà e Alberto Puricelli (ufficio stampa e co-fondatore Associazione Cramum)

Ma chi è il vincitore Daniele Salvalai?

E’ un giovane scultore di 34 anni  del lago di Iseo, timido, gentilissimo; vince per la sua scultura (di grandi dimensioni in ferro) dal titolo Minotauromachia: la scultura, che ha ipnotizzato lo sguardo degli oltre 300 spettatori – riprende la morfologia di una crisalide. La dimensione dell’opera è costruita intorno alla sagoma del corpo dell’artista: l’opera stessa  un guscio, una protezione alla  “precarietà dell’apparire”, tema del concorso. Infine le “cellule” della crisalide sono infiniti labirinti,  che riprendono il mito del Minotauro, imprigionato nel labirinto di Cnosso.

2° e 3° a pari merito Pietro Sganzerla (milanese, classe 1985) e Giulia Torra (alessandrina, classe 1989).

 

Pietro Sganzerla è autore della serie Chapeaux, cominciata nel 2012 durante un viaggio dell’artista a Salamanca. Chapeaux è una sorta di diario etnografico, di personaggi reali o fantastici accomunati dai loro ricchi e fantasiosi copricapi, che evocano legami con etnie di varie parti del mondo, appartenenti ad una vanitas universale.

 

 

 

Giulia Torra  autrice di Impermanenza. L’opera (25 foto in concorso, tratte da una serie molto più vasta) coglie ed evidenzia il percorso che c’è tra l’inizio e la fine, un percorso più o meno lungo, più o meno facile, che a volte scorre fluido e a volte lascia cicatrici. L’acquisizione di una fotografia è già di per sé la prova di una perdita, la presa di coscienza dell’irriproducibilità dell’emozione rubata, la necessità di voler fermare qualcosa che sappiamo non sarà mai più così. Nulla si sottrae al cammino della perdita.

 

 

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IL GRUPPO PROMOTORE DEL PREMIO CRAMUM CON IL VINCITORE

(da sinistra: Alberto Puricelli, Sabino Maria Frassà, Daniele Salvalai e Andi Kacziba)